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Sto caricando le informazioni... Manituana (2007)di Wu Ming
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Libro ambizioso questo. Nella struttura, corale e ampia. Nella scrittura densa, che alterna all’azione, che pure c’è, e tanta, minuziose descrizioni e digressioni a volta oniriche, a volte erudite. Nel dettagliato lavoro di documentazione che si rivela nei paesaggi, nei costumi, nei riti con una cura quasi salgariana. E difatti è al romanzo ottocentesco che l’opera fa pensare in tutti questi suoi aspetti. Di fronte a ciò appare più scontata la ‘storia raccontata dalla parte sbagliata’, in quello che è un western settecentesco raccontato dagli indiani, cioè dai perdenti predestinati. C’è un filo di antiamericanismo in tutto ciò – la guerra di Secessione vista come primo vagito dell’incontrollata fame di terre propria del diciannovesimo secolo statunitense e delle tentazioni egemoniche del ventesimo ma il racconto è per lunghi tratti appassionante, anche se il finale è bene o male scritto e questo procura un calo di tensione nel corso delle ultime cento, centocinquanta pagine. Bello l’aspetto sognante della spiritualità indiana, anche se alla fine, forse, la parte che resta più nel ricordo è la sezione londinese del racconto, con il pirotecnico linguaggio di strada dei Mohock londinesi. ( ) Sono d’accordo con chi lo ha definito la versione furbetta di Q. Il libro e’ bello e ben scritto e d’ altra parte, i wu ming sono bravissimi : stile essenziale, capacita’ di raccontare i personaggi e loro storie nella Storia , pero’ , alla fine , mi e’ sembrato un libro un po’ ruffiano. Rimane comunque un bel libro e loro sono un riferimento . Bella la descrizione del mondo creato da Sir William, con Indiani ed Europei che convivevano fianco a fianco. Belle anche le parti più "oniriche". Peccato che in qualche caso i personaggi vengano dipinti calcando un po' la mano; l'esperimento di slang londinese è interessante, ma non mi è piaciuto. Si nota, come detto anche da altri, l'eterogeneità dello stile: alcune pagine sono scritte davvero bene, altre proprio no. Contento di averlo letto, ma, forse, si poteva fare meglio. Un po' macchinoso all'avvio, ma immagino fosse necessario per presentare a dovere un cast molto nutrito. Poi ci dà dentro, come ci si aspetta dai Blissett/Wu Ming. L'ho letto in molto tempo, con molte pause e questo mi ha dato occasione di pensare a lungo alle vicende di Irochirlanda: un'ottima occasione di ripensare e riscoprire la storia, anche grazie alla grande profondità del background fornito durante il racconto. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Premi e riconoscimenti
1775, all'alba della rivoluzione che gener©ø gli Stati Uniti d'America. Lealisti e ribelli si contendono l'alleanza delle Sei Nazioni irochesi, la pi©£ potente confederazione indiana. Nella valle del fiume Mohawk, indigeni e coloni convivono da decenni. Scelte laceranti travolgono il futuro di una comunit© meticcia: il viaggio deve cominciare, fino alla capitale dell'Impero, e la via del ritorno ©· gi© sentiero di guerra. Un cacciatore irochese abbandona i boschi e i romanzi di Voltaire. Un guerriero del Clan del Lupo interrompe la traduzione del Vangelo e imbraccia il fucile. Un baronetto di Sua Maest© compare nei sogni di bianchi e indiani. Una donna guida il suo popolo attraverso le fiamme. Dopo anni di ricerche e scrittura, la nuova narrazione dell'officina di cantastorie nota coi nomi Luther Blissett (ieri) e Wu Ming (oggi). Un romanzo epico sulla nascita di una nazione e lo sterminio di molti mondi possibili. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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