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Life, in Pictures

di Will Eisner

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In what will be the closest thing Eisner fans will see to an autobiography, the great master and pioneer of American graphic arts presents the most intimate and personal perspective yet on his life as a writer, a professional, and an artist. "The Dreamer" and "To the Heart of the Storm" describe Eisner's gritty early life and career, while "The Name of the Game" chronicles a personal history of his wife's family. Finally, two shorter pieces illuminate the bookends of a legendary career: "The Day I Became a Professional" --which will appeal to any hopeful young artist--describes Eisner's first rejection from a potential publisher, and "A Sunset in Sunshine City" provides a poignant portrait of Eisner in old age. The book features famous characters from the world of comics (under pseudonyms, of course) and other historical figures and family members, all drawn with Eisner's characteristic mastery and technique.… (altro)
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La vita nei disegni di Eisner è vita, nel senso più autentico del termine. Il sottotitolo di questo bellissimo libro è storie autobiografiche, con riferimenti molto diretti alla vita dell'autore, ne “Il sognatore” e “Verso la tempesta”, più generali nelle altre due storie proposte, “Tramonto a Sunshine city” e “Le regole del gioco”. Eisner con il suo lavoro non ha scritto una pagina importante della storia del fumetto, ha riscritto le regole stesse della nona arte. In tutte e quattro le storie si vede e si apprezza la cultura metropolitana statunitense, New York è sempre al centro del mondo, anche come quando, nel primo racconto, “Tramonto a Sunshine city” è solo il punto di partenza per un viaggio verso la calda Florida. In tutte e quattro le storie il cuore pulsante di Eisner va al ricordo, dell’infanzia, perduta e mai ritrovata, delle tradizioni, della sua cultura ebraica. Dalla storia della famiglia Arnheim a quella de Il sognatore, il viaggio di Eisner è nella memoria, c’era una volta in America a fumetti. E, come il film, un grandissimo capolavoro.

Recensione del 2 aprile 2020
“Life in pictures” è, a mio avviso, il capolavoro tra i capolavori di Eisner; mentre “New York” ha una trattazione diffuso, una serie di affreschi sulla grande mela, sulla varia umanità che la popola e sui simboli che la contraddistinguono, “Life in pictures” è una raccolta di storie che hanno una evidente matrice autobiografica. Leggere Life in pictures è un’incredibile sorpresa; rileggerlo una goduria. La prima storia “Tramonto a Sunshine city” racconta il viale del tramonto di un commerciante che viene convinto dalle figlie a trasferirsi in Florida. La seconda storia “Il sognatore” deve essere vista in correlazione con l’ultima “Il giorno in cui diventai professionista”; entrambe le storie hanno come soggetto gli esordi professionali di Eisner, con una serie di ricordi che vengono presentati come schizzi. “Verso la tempesta” è il lavoro più intimo di Eisner; dalla carrozza del treno con il quale va verso la guerra, l’autore ricorda la storia della sua famiglia, le lamentele della madre, la bontà del padre, le difficoltà di integrazione per un giovane ragazzo ebreo negli Stati Uniti tra le due guerre. Una pagina di pura letteratura. Come “Le regole del gioco”, in cui Eisner si mette sulla scia dell’ampia letteratura di racconto delle saghe famigliari. Eisner ci mette il disegno per raccontare la storia della famiglia Arnheim. E l’autore è straordinario nel tratteggiare insieme all’evoluzione della vita di una famiglia di finanzieri ebrei un ritratto degli Stati Uniti. Capolavoro.

Recensione del 30 marzo 2012
Una grande e clamorosa conferma. New York ed il contratto non sono un caso. Eisner è un artista incredibile, questo libro una chicca, un capolavoro, l’ennesimo. Cinque storie, cinque delizie. La prima, Tramonto a Sunshine city è la storia di una famiglia, un padre e due figlie, di cui una sposata con un coglione. Il padre, morta la moglie, vende il negozio e decide di trasferirsi a Sunshine City, chiaramente una Miami a fumetti, gli anni sono quelli. Lì si innamora di una donna ma interviene il coglione, ossia il marito della figlia, che le ruba l’amore alla ricerca dell’eredità. Lui perde la donna la donna e la figlia il marito; ma si ritrovano loro. E’ una storia semplice, gradevole, il tema è rappresentato dalla solitudine e dai valori della famiglia. Il secondo, chiaramente autobiografico, Il sognatore è la storia di Eisner e del suo viaggio verso l’apertura di una casa editrice di fumetti a metà del secolo scorso. Grande valore storico e leggibilità estrema. Verso la tempesta potrebbe essere chiamato verso il capolavoro; si parte dal vagone di un treno in viaggio verso la guerra; il protagonista parte da lì per aprire e sfogliare l’album dei ricordi, una madre invadente ed un padre delizioso ma negato per gli affari, un fratellino ed il mondo degli ebrei e dell’integrazione negli States degli ebrei negli stessi anni in cui in Europa iniziava l’olocausto. Il ritmo è quello di “C’era una volta in America”, andrebbe letto con le musiche di Morricone in sottofondo. E le regole del gioco, la storia della famiglia Arnheim, il cui nome vale ben più della felicità dei membri della stessa, ebrei affermati, nel pieno del sogno americano; è una storia di piccole miserie ma di grandi valori. Chiude la raccolta, Il giorno in cui diventai professionista. Quattro tavole per raccontare il primo rifiuto. Ci sarebbe da scrivere per mesi, sul disegno, sull’intensità, sulle storie, sulla capacità di raccontare la vita degli ebrei negli Stati Uniti da ebreo ma con un cannocchiale che consente all’autore di avere sempre uno sguardo distaccato. Ma direi incantato. Stupefacente Eisner.

Recensione del 06 giugno 2013
Rileggo a breve tempo di distanza l’ennesimo capolavoro di Eisner, life in picture, un’altra autobiografia, altre pennellate sugli States. Lifes in picture è, sostanzialmente, una raccolta di tre storie lunghe, corredate da un episodio che racconta l’esordio professionale dell’autore. La prima storia, Tramonto a Sunshine city, racconta la vedovanza di un commerciante ebreo che si ritira in Florida dopo una vita dedicata alla famiglia; e che ritrova nella figlia il rifugio per la propria vecchiaia. La seconda storia, bellissima, vede come protagonista l’autore che dal finestrino del treno ripercorre le tappe della propria vita, New York fa da fantastico scenario, si legge tutto di un fiato, vorresti non finesse mai questa lunghissima odissea di flashback e di passaggi intertemporali. La terza storia racconta la saga di una ricca famiglia ebrea, gli Arnheim, decadente nei costumi ma sempre attenta alle forme più che alla sostanza. Leggere Eisner significa fare un lungo e profondo viaggio nel cuore dell’America, lui racconta con una classe incantevole quello che tutti sanno ma riesce sempre ad evitare qualsiasi banalità. L’arte si somma ad una capacità descrittiva e di sintesi mostruosa che proiettano il fumetto in una dimensione onirica. ( )
  grandeghi | Aug 4, 2017 |
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