Se dovessi scegliere il mio libro preferito fra quelli di Asimov, sarebbe certamente questo. E non perchè le saghe dell'impero o dei robot non siano belle: è questo libro ad essere un vero capolavoro. Dal nulla questo scrittore geniale inventa mondi con la facilità con cui sogna, inventa storie tali da lasciare a bocca aperta anche chi non ama troppo la fantascienza. Ma in qualunque situazione, riesce ad esplorare l'animo umano, a prevedere con verosomiglianza paurosa reazioni, situazioni e avvenimenti, come si svolgessero davanti ai suoi stessi occhi. Come Asimov stesso racconta, nella prefazione, questo libro è nato per gioco, ma il risultato è straordinario e la storia avvincente. Il mondo parallelo alla Terra, col suo sole morente, e con questi strani esseri che nascono dall'accoppiamento di una "triade", poi gli "studiosi duri" che cercano di salvare il pianeta a costo di sacrificare la vita degli ignari abitanti del mondo parallelo... Tutto sembra metafora, tutto sembra riflessione amara e ironica di una umanità ormai meschina, decadente e perduta. Ma lungi dal fare la morale, la storia scorre piacevolmente e con ritmo incalzante (consiglio di leggerlo in vacanza, perchè si rischia di non staccarsene fino all'ultima pagina!). D'altro canto le tre parti in cui è diviso il libro hanno per titolo un pezzo dell'aforisma Schilleriano "Contro la stupidità umana neanche gli dei possono nulla". E non posso che essere pienamente d'accordo. ( )

Il romanzo è diviso in tre parti, e quella centrale è relativa all'universo alieno. Si, ok... ma che scopo ha nello sviluppo della trama? Che intreccio ha con le altre due, se si esclude il solo scambio del messaggio di pericolo? E che senso ha descrivere fino alla nausea sta cosa della fusione per la creazione dei duri, per poi troncare tutto così? Viene creato il duro, ok... e a che scopo? Dice: "ora sarò con voi per sempre, e c'è tanto da fare". Si, ma che cosa? Amen, chi s'è visto s'è visto.

L'ultima parte poi? Che ci azzecca con quella dei para-uomini? Niente, è solo collegata con quella iniziale! Motivo in più per tornare a dire che sto universo alternativo poteva essere descritto in modo decisamente più marginale. Di certo ne serviva l'esistenza per tenere in piedi la pompa che è il fulcro del romanzo, ma non vedo perchè riservargli una parte così grossa del totale vista poi l'inconsistenza della stessa parte ai fini della storia in se.

Sinceramente, tra tutti i libri di Asimov (Nemesis escluso, che ora andrò a leggere) questo è quello che mi è piaciuto di meno in assoluto. In seguito al nuovo sistema di valutazione do due stelle: se non lo facessi, farei torto a quelli che ne hanno tre. Peccato perchè le premesse erano buone. ( )