

Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... The Wonderful Story of Henry Sugar and Six More (originale 1977; edizione 1988)di Roald Dahl (Autore)
Informazioni sull'operaUn gioco da ragazzi e altre storie di Roald Dahl (Author) (1977)
![]() Sto caricando le informazioni...
![]() Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle Collane EditorialiCompactos Anagrama (19) È contenuto inContiene
Meet the boy who can talk to animals, the man who can see with his eyes closed, and find out about the treasure buried deep underground on Thistley Green. Here are seven superb stories, full of Roald DahlAs usual magic, mystery, and suspense. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Copertine popolari
![]() GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.914 — Literature English {except North American} English fiction Modern Period 1901-1999 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:![]()
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing.
|
C'è una cosa di Dahl che mi piace, che cioè scrive maledettamente bene - e la traduttrice Luisa Corbetta direi che è perfettamente riuscita a rendere il suo stile. C'è però una cosa di Dahl che non mi piace: la sua vena generalmente triste e negativa, che lo fa rifuggire dal lieto fine. Insomma, nel leggere i suoi racconti ho spesso sensazioni discordanti. In questo libro direi che le sensazioni sono complessivamente positive: anche il racconto che apre il libro, "Il ragazzo che parlava agli animali", finisce sì in maniera negativa almeno per alcuni dei protagonisti ma non ci si fa caso. "La meravigliosa storia di Henry Sugar" è però il racconto che più mi è piaciuto, insieme a "Un colpo di fortuna" che però dovrebbe essere più che altro autobiografico e quindi forse fuori tema... come autobiografico è "Un gioco da ragazzi", il primo racconto scritto da Dahk, che però è completamente diverso in stile dalla sua produzione successiva e non è che mi abbia detto più che tanto. Ho un po' meno apprezzato gli altri racconti, invece: magari solo perché io sono un brontolone nato. (