Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.
Sto caricando le informazioni... Gli dei hanno sete (1912)di Anatole France
Nessuno Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle Collane EditorialiÈ contenuto inÈ riassunto in
1923. Anatole France is the pen name of Jacques Anatole Francois Thibault, French novelist, poet, critic and winner of the Nobel Prize in Literature in 1921. The Gods Are Athirst is a historical novel about the French Revolution. The book begins: Evariste Gamelin, painter, pupil of David, member of the Section du Pont-Neuf, formerly Section Henri IV, had betaken himself at an early hour in the morning to the old church of the Barnabites, which for three years, since 21st May 1790, had served as meeting-place for the General Assembly of the section. See other titles by this author available from Kessinger Publishing. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)843.8Literature French French fiction Later 19th century 1848–1900Classificazione LCVotoMedia:
Sei tu?Diventa un autore di LibraryThing. |
L'oblio pare davvero una sorte ingrata per chi ispirò addirittura Proust, eppure France pare non filarselo più nessuno. Che peccato: a me Gli dei hanno sete ha colpito molto e mi sento di consigliarlo a chiunque voglia leggersi un romanzo sulla Rivoluzione francese o approfondire il tema del fondamentalismo.
Gli dei hanno sete, infatti, ci racconta dell'evoluzione (o forse sarebbe meglio dire: involuzione) di una mente integralista, quella di Evariste Gamelin, che, da semplice cittadino innamorato della rivoluzione, diventerà uno dei più spietati giurati del Tribunale rivoluzionario, contribuendo a mandare a morte in maniera arbitraria centinaia di persone.
L'inizio è lento e un pizzico noioso: si fa fatica a entrare in sintonia con la storia, dato che il protagonista è così smaccatamente odioso, ma, a mano a mano che entrano in scena gli altri personaggi, ci si ritrova a divorare le pagine.
Un personaggio molto particolare è Elodie, la fidanzata di Evariste. Di primo acchito sembra la tipica fanciulla innamorata e sospirosa, ma, proseguendo nella lettura, ci si rende conto che in qualche modo si tratta di una sorta di personificazione della Francia sotto il Terrore. Elodie, infatti, aborre ciò che Evariste è diventato, lo spietato giurato che manda i fantomatici nemici della Repubblica a morte, ma è anche perversamente eccitata da questo spettacolo disumano.
Il personaggio migliore del romanzo, e che forse rispecchia il pensiero dell'autore, è Maurice Brotteaux, filosofo epicureo sempre in compagnia del suo Lucrezio, ateo e amante della vita e delle donne. La maggior parte dei momenti memorabili del romanzo lo vedono come protagonista. Fin dall'inizio, si dimostra assai consapevole dove finirà per condurli il Terrore: “L'umanità si fabbrica i suoi dei copiando i tiranni, e voi, che ripudiate l'originale, serbate la copia! [...] Io ho amore per la ragione, ma non ne ho per il fanatismo. La ragione ci guida e ci illumina, ma quando ne avrete fatto una divinità, essa vi accecherà e vi indurrà al delitto.”
Una menzione d'onore è infine meritata dalla sorella di Evariste, Julie: ragazza ribelle e in rotta con la famiglia, sarà l'unica a manifestare pubblicamente il suo disprezzo per il fratello moralista e sanguinario. Julie è un personaggio molto forte e, sebbene compaia pochissimo e quasi alla fine, di certo lascia il segno nella mente del lettore.
“Scellerato! Mostro! Assassino! Colpiscimi, vigliacco! Sono una donna! Fammi arrestare, fammi giustiziare, Caino! Sono tua sorella.”
E gli sputò in faccia. ( )