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Hofstadter's long-awaited return to the themes of Gödel, Escher, Bach--an original and controversial view of the nature of consciousness and identity. What do we mean when we say "I"? Can a self, a soul, a consciousness, an "I" arise out of mere matter? If it cannot, then how can you or I be here? This book argues that the key to understanding selves and consciousness is a special kind of abstract feedback loop inhabiting our brains. Deep down, a human brain is a chaotic soup of particles, on a higher level it is a jungle of neurons, and on a yet higher level it is a network of abstractions that we call "symbols." The most central and complex symbol in your brain or mine is the one we both call "I." But how can such a mysterious abstraction be real--or is our "I" merely a convenient fiction?--From publisher description.… (altro)
A trent'anni dalla pubblicazione del suo celebre libro “Godel, Escher, Bach” l'autore torna a riflettere sul mistero dell'io. Ora che i computer sono in tutte le case e in tutte le tasche, ora che gli studi sul cervello hanno raggiunto livelli di approfondimento incredibili che cos'è e come è fatta l'anima?
Hofstadter's long-awaited return to the themes of Gödel, Escher, Bach--an original and controversial view of the nature of consciousness and identity. What do we mean when we say "I"? Can a self, a soul, a consciousness, an "I" arise out of mere matter? If it cannot, then how can you or I be here? This book argues that the key to understanding selves and consciousness is a special kind of abstract feedback loop inhabiting our brains. Deep down, a human brain is a chaotic soup of particles, on a higher level it is a jungle of neurons, and on a yet higher level it is a network of abstractions that we call "symbols." The most central and complex symbol in your brain or mine is the one we both call "I." But how can such a mysterious abstraction be real--or is our "I" merely a convenient fiction?--From publisher description.
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Descrizione del libro
Nel 1979, un giovane esperto di intelligenza artificiale sorprese il mondo con un libro di enorme mole, labirintico, geniale e di immenso successo. Il libro era "Gödel, Escher e Bach" e il suo autore Douglas Hofstadter. Attraverso logica matematica, musica, paradossi grafici e linguistici, Hofstadter cercava di dare sostanza a un'intuizione che sembrava scandalosa: la mente umana potrebbe non essere altro che un computer, i neuroni dei semplici chip, l'intelligenza mera capacità di eseguire i programmi scritti nel cervello. A quasi trent'anni di distanza, molte cose sono cambiate: i computer non occupano più gli scantinati delle università ma sono in tutte le case e in tutte le tasche, e gli studi sul cervello hanno raggiunto un grado di raffinatezza quasi inimmaginabile. Eppure, resta intatto l'ultimo mistero: dove si trova e come è fatta l'anima? Cos'è che chiamiamo "io" quando parliamo con noi stessi? Cosa resta di noi (se resta qualcosa) dopo la nostra morte fisica? Nel libro di Hofstadter troviamo tutta la sua abilità di divulgatore, capace di spaziare dalla letteratura all'informatica, dai giochi di parole ai dibattiti più attuali della filosofia, dagli esempi più curiosi agli esperimenti mentali più originali e vividi. (piopas)