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Sto caricando le informazioni... Mondo piccolo. Don Camillo (1948)di Giovannino Guareschi
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Appartiene alle SerieDon Camillo (1) Appartiene alle Collane EditorialiLanterne (L 166) rororo (215) Wunderlich-Taschenbuch (26513) È contenuto inHa l'adattamentoPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
Fiction.
Literature.
Short Stories.
La prima folgorante apparizione letteraria di don Camillo e Peppone, la coppia di amici/nemici più famosi della narrativa italiana, immortalati al cinema da Fernandel e Gino Cervi. Da una parte c'è don Camillo, un prete di un paesino emiliano. Alto e ben piazzato, appassionato di caccia, don Camillo tende a risolvere pragmaticamente e fisicamente questioni ingarbugliate. Dall'altra c'è Peppone, il sindaco comunista del paese, amico d'infanzia di don Camillo e compagno di scorribande giovanili ma ideologicamente l'opposto di don Camillo.Questa raccolta di racconti immerge nelle rocambolesche interazioni tra i due, filosoficamente distanti eppure così mondanamente v Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)853.912Literature Italian Italian fiction 1900- 20th Century 1900-1945Classificazione LCVotoMedia:
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Quello raccontato da Guareschi è un mondo piccolo, ma popolato di gente dai grandi ideali e dal cuore ancora più grande; un ambiente rude dove i pugni sostituiscono i discorsi, ma dove in fondo ci si conosce tutti e ci si rispetta, perchè dietro le divergenze politiche ci sono valori universali condivisi come il coraggio e l'onore.
Ci si commuove, ma si ride anche molto in questo libro: risate alla buona, come quelle che ci si farebbe in un osteria con gli amici. Ecco, forse è proprio questo il segreto del successo intramontabile di Don Camillo: la genuinità; i personaggi sono vivi e si percepisce in ogni riga l'amore e la cura con cui Guareschi li ha tratteggiati; lo stile poi è asciutto e va dritto al sodo, proprio come gli abitanti della Bassa.
Questo paesino sulle rive del Po forse non è altro che una vaga aspirazione dell'autore, un'utopia, ma mi piace pensare che ci sia stato un tempo in cui l'Italia era anche questo. C'è bisogno di crederci, soprattutto di questi tempi. ( )