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Sto caricando le informazioni... The Music of Chance (originale 1990; edizione 1991)di Paul Auster (Autore)
Informazioni sull'operaLa musica del caso di Paul Auster (1990)
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Un romanzo che incanta e che inchioda fino all'ultima pagina. E' la storia di Jim che eredita improvvisamente una bella sommetta e inizia a girare per gli USA a bordo di un'auto. L'incontro con Jack, giocatore d'azzardo, lo spinge verso un'avventura a suon di carte da poker. Il vero tema affrontato da Auster è la libertà individuale come mera illusione. E' la musica del caso, a dirigerci verso il nostro destino, non tanto la nostra volontà e i nostri desideri per quanto forti e tenaci siano. Alla musica interiore, al ritmo che vorremmo imprimere alla vita si contrappone creando dissonanze la musica del mondo. nessuna recensione | aggiungi una recensione
È contenuto inHa l'adattamentoPremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
An "exceptional" (Los Angeles Times) tale of fate, loyalty, responsibility, and the real meaning of freedom, from the author of the forthcoming 4 3 2 1: A Novel A finalist for the PEN/Faulkner Award This "rich and dazzling" (Wall Street Journal) novel follows Jim Nashe who, after squandering an unexpected inheritance, picks up a young gambler named Jack Pozzi hoping to con two millionaires. But when their plans backfire, Jim and Jack are indentured by their elusive marks and are forced to build a meaningless wall with bricks gathered from ruins of an Irish castle. Time passes, their debts mount, and anger builds as the two struggle to dig themselves out of their Kafkaesque serfdom. New York Times-bestselling author Paul Auster (The New York Trilogy) brings us back into his strange, shape-shifting world of fiendish bargains and punitive whims, where chance is a powerful yet unpredictable force. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
Discussioni correntiNessunoCopertine popolari
Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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(3)
La velocità era la cosa essenziale, la gioia di sedersi in macchina e precipitarsi avanti attraverso lo spazio. Divenne il bene primario, una fame da saziare a ogni costo. Nulla attorno a lui per più di un momento, e poiché i momenti si susseguivano, era come se lui solo continuasse a esistere. Lui era il punto fermo in un vortice di cambiamenti, un corpo che restava in equilibrio, assolutamente immobile, mentre il mondo gli si gettava incontro e scompariva. L’automobile divenne il sacrario dell’invulnerabilità, un rifugio dentro il quale nulla poteva più colpirlo. Mentre guidava non aveva fardelli da portare, era libero dalla benché minima particella della vita precedente.
(13)
Dopo tre o quattro mesi, aveva solo da salire in macchina per sentire che stava liberandosi del suo corpo, che appena premeva il piede sull’acceleratore e iniziava a guidare, la musica l’avrebbe trasportato in un mondo senza peso.
(13)
Ero esausto. Ho dovuto sdraiarmi a fare un sonnellino.
Sì, ma non hai fatto nessun sonnellino, vero?
Sei andato di sopra e hai cominciato a fare un giretto per quella stronzata di Città del Mondo. Perché diavolo hai fatto una cosa così assurda? Io sono da basso ad aspettare che tu ritorni, e poco alla volta comincio a perdere la concentrazione. Dov’é che è? continuo a chiedermi, che cosa diavolo gli è successo? Vado un po’ peggio adesso, non vinco più tante mani come prima. E poi, proprio nel momento in cui le cose cominciano ad andare male davvero, ti salta in testa di rubare un pezzo del modello. … Fare una cosa del genere è come commettere un peccato, è violare una legge fondamentale. Avevamo costruito una perfetta armonia. Eravamo arrivati al punto in cui ogni cosa per noi si trasformava in musica, e poi tu dovevi salire di sopra e spaccare tutto. Ti sei intromesso nell’ordine dell’universo, amico mio, e quando un uomo fa queste cose deve pagarne il prezzo. Mi dispiace solo che anch’io abbia dovuto pagare con te.
(134)
… finche’ un giorno, in preda al disgusto, rischia tutto quello che ha voltando una sola carta... (William Faulkner, L’urlo e il furore)
JERUSALEM (from 'Milton') by: William Blake (1757-1827) ND did those feet in ancient time
Walk upon England's mountains green?
And was the holy Lamb of God
On England's pleasant pastures seen?
And did the Countenance Divine
Shine forth upon our clouded hills?
And was Jerusalem builded here
Among these dark Satanic Mills?
Bring me my bow of burning gold!
Bring me my arrows of desire!
Bring me my spear! O clouds, unfold!
Bring me my chariot of fire!
I will not cease from mental fight,
Nor shall my sword sleep in my hand,
Till we have built Jerusalem
In England's green and pleasant land.
( )