Con 'Un CT e il suo equipaggio', Agostino Incisa della Rocchetta intende descrivere lo spirito che, nella seconda guerra mondiale, animava equipaggi, sottufficiali ed ufficiali sulle siluranti, non la storia delle azioni belliche, dei combattimenti, delle scorte ai convogli, argomenti già ampiamente sviluppati in libri storici. Certo i fatti bellici costituiscono l'ossatura del libro ma l'autore ha cercato di far vedere, attraverso la descrizione dei caratteri, sentimenti, comportamenti peculiari degli uomini e riportando piccoli episodi di vita quotidiana, quanto fossero vicini tra loro e legati da reciproca stima, ufficiali, sottufficiali ed equipaggi delle siluranti, perché ciascuno aveva chiara la sensazione che il successo, il buon esito di una azione di guerra, dipendesse dalla collaborazione di tutti e dalla capacità professionale di ciascuno.
Il libro è ricco di note esplicative degli argomenti tecnici per facilitare anche ai non marinai la comprensione delle vicende ivi descritte ed è illustrato, oltre che con fotografie, anche con ritratti-caricature di alcuni ufficiali, di mano dell'autore così come è opera sua il dipinto della sovracoperta che rappresenta il complesso di prora da 120 mm del 'Pigafetta'. In appendice, allo schema esplicativo della fase di ancoraggio di una mina è stato aggiunto quello di una mina ad urto magnetica tedesca per l'interesse che le vicende del Golfo Persico hanno suscitato sull'argomento.
Con questo suo secondo volume sulle vicende della Marina Italiana nella seconda guerra mondiale (il primo volume, sulla tragica fine della corazzata 'Roma', è stato pubblicato da Mursia nel 1978) Il contrammiraglio Incisa ha inteso rendere omaggio a quanti in semplicità, ma sempre con supremo decoro, hanno assolto sul mare il loro dovere verso la Patria.