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Sto caricando le informazioni... I racconti di Pietroburgo (1842)di Nikolai Gogol
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Elenchi di rilievo
Nei racconti del ciclo pietroburghese la capitale (che all'ucraino Gogol appare come una citt© non russa, splendida facciata di un edificio ormai in rovina dove si conduce una vita vuota, esteriore, alienata) si fa al tempo stesso scenario grottesco e sinistro burattinaio di quella vita vegetativa verso la quale lo scrittore si sent©Ơ sempre attirato, in un duplice atteggiamento di compiacimento partecipe e di beffarda ironia. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)891.78Literature Literature of other languages Literature of east Indo-European and Celtic languages Russian and East Slavic languages Authors, Russia and Russian miscellanyClassificazione LCVotoMedia:
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Il più famoso è certamente Il naso, capolavoro nonsense in cui una premessa grottesca è il pretesto per mettere alla berlina la fatuità della piccola borghesia russa; sempre di piccola borghesia si parla ne Il cappotto, dove però i toni si fanno più mesti e il surreale lascia il posto ad un'ironia amara che in certi passaggi sfocia quasi nel patetismo. L'altro racconto molto conosciuto è La prospettiva, notevole soprattutto per la prima parte, in grado di descrivere la strada più frequentata diella città in maniera talmente suggestiva che ci sembrerà davvero di camminare per la Pietroburgo di metà ottocento.
Gli altri due lavori sono meno noti ma altrettanto validi: ne Il ritratto viene introdotto un elemento soprannaturale e seguiamo le vicende di un quadro che passa di mano in mano diffondendo infelicità, mentre in Diario di un pazzo seguiamo la lenta discesa di un uomo verso la follia tramite quello che riporterà in un diario sempre più alienato e alienante. Personalmente è quello che ho preferito fra tutti, per l'originalità del tema e della struttura.
Come sempre, quando si tratta di grandi classici è superfluo specificare che si tratta di alta letteratura e che sono scritti divinamente. Resta solo da aggiungere il giudizio personale, che nel mio caso è fermo a metà strada: i racconti non sono il mio forte eppure questi li ho letti con piacere e ne ho apprezzato i meriti oggettivi, ma non sono riuscita a fare quel passo in più che me li avrebbe fatti amare. ( )