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Secondo diario minimo

di Umberto Eco

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2,334186,574 (3.66)24
This witty and irreverent collection of essays presents Eco's playful but unfailingly accurate takes on everything from militarism, computer jargon, Westerns, librarians and bureaucrats to meals on airplanes, Amtrak trains, bad coffee, express mail, fax machines and pornography. "An uncanny combination of the profound and the profane".--San Francisco Chronicle.… (altro)
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Un manuale di istruzioni per vivere ai tempi di facebook, degli assolutamente, dell’ignoranza imperante che ai tempi degli enne punto zero si accompagna all’arroganza. In buona parte racconti tratti dalla rubrica che Eco teneva sull’Espresso, la bustina, degli elzeviri brevi ma sempre pungenti e divertenti. Un intellettuale colto ed attento come Eco non poteva accettare la deriva del bit e così scrive una sorta di manuale di sopravvivenza nel quale la sua cultura e conoscenza vengono ben evidenziati; non sono i libri di Burioni, che devono affrontare temi scientifici, dove la posizione dei contro rischia di pregiudicare la salute delle persone con gravi ripercussioni; Eco parla del quotidiano, del tassista, dell’uso dei telefonini, dei pc, dei viaggi in treno, delle banalità che infestano la nostra vita. Breve e gradevolissimo; con evidenti richiami alla prevalenza del cretino di Fruttero e Lucentini. ( )
  grandeghi | Dec 3, 2018 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Umberto Ecoautore primariotutte le edizionicalcolato
Boeke, YondTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Krone, PattyTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Weaver, WilliamTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
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Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
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Between 1959 and 1961 I was responsible for a regular column entitled "Diario minimo" in the literary magazine Il Verri, edited by Luciano Anceschi.
According to the newspapers, there are two main problems besetting the modern world:  the invasion of the computer, and the alarming expansion of the Third World.
Citazioni
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(...) De bezoeker komt binnen en zegt: 'Wat een hoop boeken! Heeft u die allemaal gelezen?' Aanvankelijk dacht ik dat je aan deze woorden uitsluitend mensen kon herkennen die niet zo vertrouwd zijn met het boek en slechts gewend zijn aan een paar plankjes met vijf detectives en een meerdelige jeugdencyclopedie. Maar de ervaring heeft me geleerd dat ook mensen van wie je dat helemaal niet vermoedt dergelijke dingen zeggen. Wel kan gezegd worden dat het altijd gaat om mensen die een boekenplank beschouwen als een opbergplek voor gelezen boeken en die een bibliotheek niet beschouwen als een onontbeerlijk hulpmiddel bij het werk, maar daarmee zijn we er nog niet. Volgens mij raakt iedereen bij het zien van veel boeken vervuld van een angstig ontzag voor kennis en glijdt onherroepelijk af naar bovengenoemde vraag, waarin zijn gekweldheid en zijn schuldbewustzijn tot uitdrukking komen. ('Hoe rechtvaardig je je eigen bibliotheek', p.106-107)
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
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DDC/MDS Canonico
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Risorse esterne che parlano di questo libro

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This witty and irreverent collection of essays presents Eco's playful but unfailingly accurate takes on everything from militarism, computer jargon, Westerns, librarians and bureaucrats to meals on airplanes, Amtrak trains, bad coffee, express mail, fax machines and pornography. "An uncanny combination of the profound and the profane".--San Francisco Chronicle.

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