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Meridiano di sangue (1985)

di Cormac McCarthy

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11,567272572 (4.17)496
Fiction. Literature. Author of the National Book Award winner All the Pretty Horses, Cormac McCarthy is one of the most provocative American stylists to emerge in the last century. The striking novel Blood Meridian offers an unflinching narrative of the brutality that accompanied the push west on the 1850s Texas frontier. His birth ended his mother's life in Tennessee. Scrawny and wiry, he runs away at the age of 14. As he makes his way westward, the impoverished and illiterate youth finds trouble at every turn. Then he's recruited by Army irregulars, lured by the promise of spoils and bound for Mexico. Churning a dusty path toward destiny, he witnesses unknown horrors and suffering-and yet, as if shielded by the almighty hand of God, he survives to breathe another day. Earning McCarthy comparisons to greats like Melville and Faulkner, Blood Meridian is a masterwork of rare genius. Gifted narrator Richard Poe wields the author's prose like a man born to speak it.… (altro)
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Biblioteche di personaggi celebriDavid Foster Wallace, Walker Percy
  1. 140
    Moby Dick di Herman Melville (dmsteyn)
    dmsteyn: Judge Holden's character was based on the monomaniacal Captain Ahab of Melville's novel.
  2. 30
    Il popolo degli alberi di Hanya Yanagihara (pterodactling)
  3. 20
    La morte viene per l'arcivescovo di Willa Cather (GCPLreader)
    GCPLreader: contrast Blood Meridian to Cather's moving, more gentle tale of honorable wanderings of priests in new mexico in 1850's
  4. 20
    Otello di William Shakespeare (Steve.Gourley)
    Steve.Gourley: Compare the philosophy of Judge Holden to Iago
  5. 20
    Cavalli selvaggi di Cormac McCarthy (sturlington)
  6. 22
    Sotto il vulcano di Malcolm Lowry (WSB7)
    WSB7: Strong perspectival imagery overhanging(pursuing?)a doomed hero.
  7. 00
    Far Bright Star di Robert Olmstead (TheRavenking)
  8. 01
    The Life and Times of Captain N. di Douglas J. Glover (Sethgsamuel)
    Sethgsamuel: Shamelessly violent, very poetic and beautiful western.
1980s (16)
Ranking (56)
Uni (8)
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Leggere questo libro è stato estenuante. E' verboso, lento e talmente infarcito di descrizioni del paesaggio che è stato difficile seguire il filo della storia. Storia che è comunque inconsistente: le scorribande di un gruppo di cacciatori di scalpi nelle terre inospitali del West, in un crescendo di violenza fine a se stessa. Anche i personaggi sono appena abbozzati, l'unico che si staglia sopra tutti è il Giudice, figura dai tratti mistici e quasi soprannaturali, vero deus ex machina del romanzo.
Riconosco che le atmosfere fossero superbe (a volte davvero avevo la sensazione di trovarmi nel deserto in mezzo al nulla), e la prosa per quanto difficile da seguire è indubbiamente ricca ed articolata, sotto certi aspetti perfino affascinante; eppure non c'è mai stato un momento in cui mi sia appassionata alla vicenda o abbia avuto la curiosità di proseguire la lettura.
In sintesi sono consapevole dei meriti oggettivi dell'opera, ma essendo io una persona che non ama le descrizioni d'ambiente, il genere western e tantomeno la violenza, nessuno dei punti forti del libro ha mai avuto presa su di me; quel che resta non è decisamente bastato a farmelo apprezzare. ( )
  Lilirose_ | Apr 7, 2017 |
Pubblicato nel 1985 e considerato da larga parte della critica la sua opera migliore, il romanzo pare tragga ispirazione dalle memorie di un bandito, diventato leggendario per scorrerie cruente. Ad ogni modo, questa storia di frontiera, ambientata nel 1850 tra Stati Uniti e Messico, narra dell'iniziazione di un ragazzo, soprannominato The Kid, che viene accolto in una banda di cacciatori di scalpi e che crescendo si lascia dietro una scia di sangue, trovando a compagnia in una masnada di ladri, prostitute e assassini. Anche questa è l'America, anzi questo è il meridiano di sangue dell'America, dove non interviene Dio e neppure la legge. Mc Carthy sa che il West esercita un fascino irresistibile per il suo rappresentare la lotta primigenia tra bene e male, come ha affermato in una intervista " Non esiste posto al mondo dove puoi andare in cui la gente non sappia nulla di cowboy e Indiani e non conosca il mito del West”. ( )
  cometahalley | Nov 15, 2013 |
"Ciò che gli uomini pensano della guerra non ha importanza, disse il giudice. La guerra perdura nel tempo. Tanto varrebbe chiedere agli uomini cosa pensano della pietra. La guerra c'è sempre stata. Prima che nascesse l'uomo, la guerra lo aspettava. Il mestiere per eccellenza attendeva il suo professionista per eccellenza. Così era e così sarà. Così e non diversamente."

I contenuti
Anno 1833, Tennessee. Durante una pioggia di stelle cadenti una donna muore e un bambino nasce. Né della donna né del bambino conosceremo mai il nome. La prima “aveva incubato nel ventre proprio la creatura che l'avrebbe uccisa. Il padre non pronuncia mai il nome della donna, il ragazzo non lo conosce”; allo stesso modo nessuno pronuncia mai il nome di quel bambino, che per tutto il romanzo sarà the kid, il ragazzo.
Ormai quattordicenne, il ragazzo lascia la casa e il padre alcolizzato per diventare un vagabondo in un vasto territorio desertico i cui confini sono appena stati ridefiniti dalla guerra messicano-statunitense (combattuta tra il 1846 ed il 1848 che costò al Messico metà del suo territorio, con durevole rancore agli Stati Uniti.)
Il ragazzo, dopo aver dato prova di ingenuità unendosi agli irregolari del capitano White, viene arrestato in Messico. Riacquista la libertà grazie al capitano Glanton (personaggio realmente esistito) e al giudice Holden, i quali sono a capo di una banda che, su commissione dei governatori messicani, uccide gli indiani (e tutto quello che incontra), li scalpano e portano il loro macabro bottino al committente che li paga in base al numero degli scalpi.
I massacri (non solo di indiani ma anche di messicani e americani, insomma di tutti coloro che possono arricchire il bottino di scalpi) si susseguono sino a quando il gruppo si impadronisce di un traghetto sul fiume Gila, vicino a Yuma, per taglieggiare i viaggiatori. Attaccati dagli indiani Yuma (una tribù che aveva convissuto pacificamente con i bianchi sino a quando Glanton e il giudice non avevano cercato di massacrarli), pochi riescono a sopravvivere e tra questi il ragazzo che, dopo una estenuante marcia nel deserto, si ritrova a vagare nuovamente lungo la frontiera tra Messico e Texas, sino a quando a Fort Griffin, ormai quasi trentenne, il suo destino si incrocia nuovamente con quello del giudice Holden.

La recensione o i sei consigli per farsi conquistare da questo capolavoro

“Meridiano di sangue” è considerato un libro fondamentale della letteratura statunitense contemporanea: basta fare una rapida ricerca sul web per scoprire che è oggetto di tesi di dottorato, di corsi universitari e di saggi di approfondimento. Una recensione diventa quindi impegnativa se non si conoscono, nemmeno per sommi capi, alcuni aspetti della storia e della cultura statunitense: leggendolo, infatti, ho avuto la sensazione che si tratta di un libro che vuole parlare soprattutto agli americani per metterli di fronte alla loro storia (quella non esaltante fatta di massacri ed espropriazioni) e che certe sfumature non le avrei proprio potuto cogliere, e questo mi dispiace perché a me piace sempre contestualizzare. Dunque, il primo consiglio a chi voglia affrontare la lettura di questo (per me) capolavoro è di mettere in conto qualche ricerca su Wikipedia (e sul web in generale) per approfondire (o, come nel mio caso, conoscere ex novo) la guerra contro il Messico e la dottrina del "Destino manifesto" (Manifest Destiny), che mi sembra ancora predominante in una certa politica estera degli USA (è la mia opinione, magari sbaglio: cercherò di saperne di più e nel frattempo siate comprensivi).

Il secondo consiglio è quello di dedicare alla lettura di questo libro più tempo di quello che solitamente impiegate. Più tempo e più qualità del tempo. Mi spiego meglio. Non fate come me l’errore di iniziare la lettura in un treno affollato, dovendo costantemente dedicare un occhio ai tre adorabili (per me) pestiferi (per tutti gli altri viaggiatori) marmocchi che sono a voi affidati mentre gli altri genitori si dedicano ad attività più rilassanti (accidenti a loro che si sono accaparrati i posti lontano dai tre pargoli). E non perseverate nell'errore cercando di continuare a leggere in una camera d’albergo in cui la televisione è (quasi) sempre sintonizzata sui Fantagenitori (i genitori capiranno la mia disperazione). Per fortuna (per me ovviamente), l’incipit è così bello che non mi ha fatto desistere dalla lettura, ma mi ha spinto ad alzarmi prima di tutti gli altri per poter leggere in solitudine e scivolare, ombra tra le altre, accanto ai cacciatori di scalpi, agli indiani, ai messicani e a tutti gli altri esseri che si muovono sullo sfondo di una natura magnifica, grandiosa e implacabile.

Terza indicazione è di assumerne piccole dosi giornaliere (max 1 capitolo al giorno): in caso contrario rischiate di avere crisi di rigetto verso il linguaggio ricercato (ma affascinante), l’assenza di punteggiatura che introduce il discorso diretto, la cruda descrizione dei massacri, delle scalpature, delle cancrene, della condizione costante di sporcizia e indigenza in cui vivono tutti i protagonisti e della violenza (insensata?) che si ritrova in ogni pagina. Una lettura lenta, invece, consente di apprezzare ogni singola parola (mai una fuori posto), di sviscerare la visione del mondo del giudice Holden e di entrare nel mondo feroce del West.

Il quarto suggerimento riguarda lo stato d’animo con cui vi accosterete al libro e alla capacità di essere realmente empatici (cioè di far proprio il punto di vista di tutti i protagonisti guardando il mondo con i loro occhi) non per giustificarli o assolverli (impossibile) ma per assumere i loro riferimenti culturali e i loro valori cercando di dare un senso alle loro azioni e, in definitiva, dare un significato personale a quello che McCarthy vuole comunicare. Un aspetto da considerare è proprio che questo romanzo consente a ciascuno di giungere a conclusioni personali: McCarthy ha una sua visione e la comunica sia attraverso le descrizioni della natura sia attraverso i dialoghi/monologhi tra il giudice Holden e gli altri personaggi, ma poi ogni lettore può decidere quanto riconoscere di quello che legge nella natura dell’uomo. McCarthy non vuole convincere nessuno: presenta i “fatti” (siano questi efferati massacri o disquisizioni intorno alla natura umana) nella loro brutalità mettendo in guardia il lettore che essi possono risultargli indigesti ma che non può ignorarli. La storia umana è ricca di massacri, violenze, genocidi e pensare che ormai tutto questo sia alle nostre spalle è solo una pia illusione (e a me vengono in mente immagini legate a parole come Guantanamo, Rwanda, Olocausto, Palestina, Hiroshima, Dresda, 11 settembre) anzi (questo è il “personale”, e quindi del tutto arbitrario, messaggio che mi lascia McCarthy) bisogna vigilare su noi stessi perché non ci lasciamo affascinare dalla semplicità della violenza e dell’annullamento dell’altro.
Altra categoria da abbandonare è quella che differenzia gli uomini in buoni e cattivi. Non esistono buoni e non ci sono cattivi: l’uomo mette in atto la sua natura, uccide perché può farlo, perché è quello che gli viene spontaneo. Seguono la loro natura e, per questo, sono liberi: emblematica mi sembra la figura dell’idiota, un ragazzo con un grave handicap cognitivo che, pur avendo l’opportunità di avere una casa e una famiglia, fugge via per poter rimanere un idiota libero di girare nudo e fissare il fuoco perdendosi nelle scintille che si disperdono nella notte fredda e buia.

Il quinto avvertimento è di abituarsi, per quasi tutto il libro, a fare un’inversione figura/sfondo. I protagonisti umani in alcune situazioni diventano comparse, che mai esprimono i loro sentimenti, che non manifestano alcun interesse verso l’altro. Eppure a me tutta la narrazione è sembrata ricca di risonanze emotive che, e questo è il punto, non sono veicolate dalle parole e dagli stati d’animo degli uomini ma dalle descrizioni dei paesaggi naturali. Anche gli animali assumono un ruolo nell’economia affettiva del romanzo: gli unici esseri verso cui i protagonisti (ad eccezione di Holden che non fa mai nulla di spontaneo e disinteressato) manifestano tenerezza sono gli animali. In particolare, Glanton manifesta un forte attaccamento verso i cavalli e i cani, mentre non esita a uccidere chiunque (indiano e meno) abbia uno scalpo che può fargli fruttare del denaro.

Il sesto e ultimo consiglio, ovviamente, è di leggere il libro, di farlo come preferite (in fretta, in lingua originale o nella traduzione, odiando McCarthy e il giudice Holden, lamentandovi dello stile epico e grandioso) ma di leggerlo. ( )
  patriziax | Feb 7, 2013 |
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This latest book is his most important, for it puts in perspective the Faulknerian language and unprovoked violence running through the previous works, which were often viewed as exercises in style or studies of evil. ''Blood Meridian'' makes it clear that all along Mr. McCarthy has asked us to witness evil not in order to understand it but to affirm its inexplicable reality; his elaborate language invents a world hinged between the real and surreal, jolting us out of complacency.
aggiunto da eereed | modificaNew York Times, Caryn James (Apr 28, 1985)
 
Virtually all of McCarthy's idiosyncratic fiction (The Orchard Keeper, Child of God, Suttree) is suffused with fierce pessimism, relentlessly illustrating the feral destiny of mankind; and this new novel is no exception—though it is equally committed to a large allegorical structure, one that yanks its larger-than-life figures across a sere historical stage.

aggiunto da Richardrobert | modificaKirkus Reivews (Feb 15, 1985)
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
McCarthy, Cormacautore primariotutte le edizioniconfermato
Bloom, HaroldIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Delgado, LluísTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Faria, PauloTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Fort, Luis MurilloTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gyllenhak, UlfTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hansen, JanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hirsch, FrançoisTraductionautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hiti Ožinger, AndrejTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kooman, KoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Montanari, RaulTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Murillo Fort, LuisTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Pennington, MarkImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Poe, RichardNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Roig, EstherTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sivill, KaijamariTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sudół, RobertTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Svoboda, MartinTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
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Epigrafe
Le vostre idee sono spaventose e i vostri cuori sono deboli. I vostri atti di pietà e di crudeltà sono assurdi, compiuti senza calma, come se fossero irresistibili. Infine, la vostra paura del sangue cresce sempre di più. Del sangue e del tempo.
PAUL VALERY
Non si deve pensare che la vita delle tenebre sia miserevole e infelice come quella fra i dolenti. Non c'è nessun dolente. Perché il dolore viene ingoiato dalla morte, e la morte e il morire sono la vera vita delle tenebre.
JACOB BOHEME
Sia Clark, che ha guidato la spedizione dell'anno scorso nella zona più remota dell'Etiopia settentrionale, sia Tim D: white dell'università di Berkeley, hanno anche affermato che un riesame condotto su un cranio fossile di trecentomila annifa trovato in precedenza nella stessa regione ha dimostrato che il proprietario era stato scalpato.
The Yuma Daily Sun,
13 giugno 1982
Dedica
L'autore desidera ringraziare Lyndhurst Foundation, la John Simon Guggenheim Memorial Foundation, e la Joh D. e Catherine T. MacArthur Foundation. Desidera anche esprimere il suo apprezzamento ad Albert Erskine, che da vent'anni cura la pubblicazione dei suoi libri.
Incipit
Eccolo, il ragazzino.
Citazioni
Ultime parole
Nota di disambiguazione
Dati dalle informazioni generali francesi. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
Problem CK:
Date de première publication :
- 1985 (1e édition originale américaine)
- 1988-04-14 (1e traduction et édition française, Gallimard)
- 1992-10-16 (Réédition française, Le Loire, Gallimard)
- 1998-10-21 (Nouvelle édition française, Editions de l'Olivier)
- 2001-02-10 (Réédition française, Points, Seuil)
- 2016-09-01 (Réédition française, Points, Seuil)
- 2021-03-25 (Réédition française, Bibliothèque, Editions de l'Olivier)
Redattore editoriale
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Elogi
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Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

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Fiction. Literature. Author of the National Book Award winner All the Pretty Horses, Cormac McCarthy is one of the most provocative American stylists to emerge in the last century. The striking novel Blood Meridian offers an unflinching narrative of the brutality that accompanied the push west on the 1850s Texas frontier. His birth ended his mother's life in Tennessee. Scrawny and wiry, he runs away at the age of 14. As he makes his way westward, the impoverished and illiterate youth finds trouble at every turn. Then he's recruited by Army irregulars, lured by the promise of spoils and bound for Mexico. Churning a dusty path toward destiny, he witnesses unknown horrors and suffering-and yet, as if shielded by the almighty hand of God, he survives to breathe another day. Earning McCarthy comparisons to greats like Melville and Faulkner, Blood Meridian is a masterwork of rare genius. Gifted narrator Richard Poe wields the author's prose like a man born to speak it.

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