Sono arrivata al quinto volume di questa saga monumentale ed ormai è come tornare a casa, bastano poche pagine per rituffarsi in pieno nelle vicende di Rand e dei suoi amici.
Il punto di forza della serie è che il livello qualitativo non cala mai e resta sempre fedele a se stessa, quindi vale per questo libro quello che ho detto per i precedenti: i difetti ci sono e sono anche evidenti, in primis la prolissità e poi la tendenza dell'autore a gestire i rapporti uomo-donna come se fossimo in una sit-com anni '50; impallidiscono però di fronte ad un world-building allo stato dell'arte e ad una trama che raggiunge livelli di epicità clamorosi. Certo Jordan si prende i suoi tempi per arrivare al climax, ma una volta lì non delude e il finale lascia immancabilmente a bocca aperta. Di fronte a questo si può anche chiudere un'occhio sui personaggi che agiscono tutti come adolescenti in piena tempesta ormonale.
Finalmente siamo nel vivo dell'azione, le fughe e le attese sono finite e Rand è pronto a prendersi il posto che gli spetta, qualunque sia il prezzo da pagare: mai come stavolta fremo dalla voglia di leggere il prossimo volume. ( )