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Sto caricando le informazioni... Memoriale del convento (1982)di José Saramago
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La costruzione del convento di Mafra, ordinato agli inizi del settecento da Giovanni V, re del Portogallo, per sancire la grandezza del popolo lusitano è il punto dal quale Saramago parte per un lungo e straordinario viaggio nel quale confluiscono storia e fantasia. Nell’ottima postfazione della traduttrice Rita D’esti viene posta la differenza tra la Storia, con la esse maiuscola, quella che sta sui libri, e le tante storie degli uomini che, a loro volta, la scrivono. E Saramago parte da tre storie, la grandezza delle esse è a discrezione del lettore, per intesserne altre: una storia di amore straordinaria, quella tra Baltasar Mateus, detto sette soli, soldato, operaio e uomo, e Blimunda, detta sette lune, figlia di una donna accusata di stregoneria dalla santa inquisizione e condannata all’esilio in Angola. E poi padre Bartolomeu Lourenco De Gusmào, personaggio storico, un uomo che credeva, prima dei fratelli Montgolfier, nella possibilità per l’uomo di volare, relegato dalla chiesa ad un ruolo marginale, condannato alla follia. E alla storia della costruzione della cattedrale si somma quella della macchina per volare, l’uccellaccio, che prende il volo, ma si schianta su una collina poco distante dalla cattedrale in costruzione. In mezzo le storie, le infinite storie, degli uomini e delle donne che contribuirono, a vario titolo, alla costruzione della cattedrale, la regina e l’eremita, re, muratori, intarsiatori, e la storia della pietra il cui pegno di sangue è l’eredità dell’umanità per ogni grande opera. E questo anche se non è costato sangue è una grande opera di letteratura, lo stile denso, spesso impervio, difficile di Saramago diventa pietra nella roccia, l’orgoglio dei portoghesi è anche in questo strano autore, che dissacra e consacra, ironico e pedante nelle ricostruzioni storiche, tanto profondamente legato alla sua terra da riuscire a deriderla. Memoriale del convento. Bello, veramente bello. E dire che all’inizio avevo pensato di mollare. Abituata da tempo a prose leggere, snelle, periodi brevi e tanti “punto e a capo”, trovarmi ad affrontare questi periodi lunghissimi, senza praticamente alcun segno di interpunzione mi aveva stravolto le prospettive. E poi era infinitamente faticoso, in maniera quasi fisica. Cercare di capire quando fare un pausa, chi stava parlando e il tono del discorso senza aiuti da parte dello scrittore mi sembrava una difficoltà insormontabile. Ma come mi è già capitato di dire sono perseverante e così, andando avanti, mi sono resa conto che questa prosa apparentemente così pesante, aveva un suo ritmo, una sua cadenza che trascendeva la prosa stessa fino a diventare poesia, quasi musica. E una volta entrata nel ritmo la punteggiatura non era poi così importante e la lettura ha cominciato a scorrere via leggera. Ed allora ha preso corpo la storia, e l’intrecciarsi delle vite di questi tre personaggi, ciascuno a suo modo meravigliosamente magico e profondamente umano. Personaggi che inevitabilmente finisci per amare totalmente. Bello, veramente bello, di quelli che vorresti non finissero mai, e non semplicemente per prolungare il più possibile il piacere della lettura, ma perché hai l’intima consapevolezza che qualsiasi cosa tu legga subito dopo non sarà all’altezza e non potrà che essere una delusione. La vicenda ruota intorno alla travagliata costruzione dell’imponente convento di Mafra, voluto dal re per avere ricevuto la grazia di un erede. Ma è la storia il grande tema, la storia di un popolo che vive tra stenti e fatica, sottomesso ad una nobiltà e ad una gerarchia ecclesiastica arrogante e prepotente, oppresso e terrorizzato dall’Inquisizione. Tanti i pregi di questo capolavoro: l’ironia tagliente, la lucida meticolosa costruzione scenografica dei singoli fatti, la prosa originale, con un’assenza quasi totale di punteggiatura, la variabilità dei punti di vista e di narrazione, il repentino cambiamento di prospettiva temporale ora al passato ora al presente, in un flusso continuo di racconto. Un romanzo che non si dimentica, con l’amore tenero e profondo tra la visionaria Blimunda e Baltasar, con Padre Bartolomeu il “volador”, inventore della macchina per volare e con la sua folla indistinta di personaggi In uno scenario che si apre con i ripetuti tentativi di un re per ingravidare la consorte e che si chiude con l'odore acre di un auto-da-fé, si inscrive la vicenda di questo romanzo prodigioso, denso e spiraliforme, che affresca coralmente la storia del Portogallo settecentesco e si misura ironicamente con il modo di fare la Storia. In un paese dominato dall'Inquisizione e percorso da processioni funeree, incrociano i loro destini personaggi opposti e complementari: Giovanni V re di Portogallo; padre Bartolomeu Lourenço de Gusmao, che mescola scienza e misticismo nel progetto di vincere la gravità con una macchina per volare; Baltasar Mateus il Sette-Soli, ex soldato monco di una mano, e l'ingenua Blimunda, giovane dotata di poteri occulti che a lui si lega di tenacissimo amore; il musicista Domenico Scarlatti. L'utopia e la morte, il riso e la tragedia si coniugano in una narrazione di grande talento che adopera i registri dell'oratorio sacro, del picaresco, dell'opera comica e della commedia dell'arte per evocare contagiosamente l'epopea del convento di Mafra: immane costruzione voluta da un monarca in cambio della grazia ricevuta per la nascita dell'erede. Un umore corrosivo di sapore illuministico e la sapienza di un impianto narrativo fortemente novecentesco, che deve gran parte del suo fascino proprio al dichiarare il suo procedimento, fanno la forza trascinante dell'arte di José Saramago. Appartiene alle Collane EditorialiPremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
Set in Portugal, 1711, amidst the terrors of the Inquisition and the plague, a seemingly mismatched couple discovers the wonders of love. This rich, irreverent tale, full of magic and adventure and graced with extraordinary historical detail, is a tapestry of human folly and human will. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)869.342Literature Spanish and Portuguese Portuguese Portuguese fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Nella contraddittoria storia portoghese, tra lo spietato Tribunale dell'Inquisizione e la dubbia religiosità umana, la povertà del popolo ed i lussi della nobiltà, la storia ed il romanzo si intrecciano guidati da una narrazione originale (sia dal punto di vista della forma con le lunghe frasi dalla caratteristica punteggiatura dei libri di Saramago, sia dal punto di vista “prospettico” con una narratore che si muove tra passato, presente e futuro) e dalla peculiare e critica laicità dell'autore.