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Eremita a Parigi: pagine autobiografiche (1994)

di Italo Calvino

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La vita e le osservazioni di Italo Calvino, esule volontario a Parigi. Le pagine internazionali dell'autore che pi첫 di ogni altro ha contribuito a sprovincializzare la cultura italiana.
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This collection of pieces eschews the literary. It is also rather depressing, more on that later. Divided between a six month trip to the US in 1959-60 and a lengthy exposition on Calvino’s political development Hermit in Paris doesn't dodge punches nor does it whitewash.

Calvino's American endeavor is an odd affair. He appears most aware of alcohol and homosexuals. The size of automobiles frightens him, until he lusts to drive. He winds up at a "beatnik" party in San Francisco where he runs into Graham Greene. Wait, what? This struck me as extremely unlikely, though Calvino glosses over the affair by bemoaning that the only attractive women were lesbians. Oh well. There is a solid meditation on race and the South but the previous hijinks left a smear on such.

The pieces are collected from over 25 years and there is a great deal of repetition as a result. [a:Cesare Pavese|76241|Cesare Pavese|http://d202m5krfqbpi5.cloudfront.net/authors/1322415801p2/76241.jpg] is readily acknowledged as Calvino's guiding presence. That said, Calvino remained in the Communist Party until Budapest '56 which sounds strange to my fat ass in 2013. I wasn't there. Calvino addresses this situation at length in essay about whether he was a Stalinist while in the party(he was).

I read this over two days, reflecting on how Calvino’s contacts in the American literary world have all vanished from favor. His political ideas he later found juvenile and dangerous. This resonated with me. I recently celebrated my 20th Anniversary at my job which strikes me as absurd on occasion. My birthday is also on the horizon which historically leaves metrics and confessions equally combative and painful.
( )
  jonfaith | Feb 22, 2019 |
"Vorrei essere Mercuzio. Delle sue qualità ammiro soprattutto la leggerezza, in un mondo pieno di brutalità, la fantasia sognante - come poeta della Regina Mab - e al tempo stesso la saggezza, la voce della ragione in mezzo agli odii fanatici fra Capuleti e Montecchi. Egli si attiene al vecchio codice della cavalleria a prezzo della vita forse solo per ragioni di stile, eppure è un uomo moderno, scettico e ironico: un Don Chisciotte che sa benissimo che cosa sono i sogni e che cos'è la realtà, e li vive entrambi a occhi aperti".Rileggere Calvino è sempre per me momento ristoratore. Mi riappacifica ogni volta con la scrittura e con il pensiero lieve ma profondo assieme. ( )
  Kazegafukuhi | Aug 10, 2013 |
There is usually a reason for scraps of writing to be published posthumously; the author probably did not deem them of publishable quality when he was alive. This an uneven collection of letters, newspaper articles and written interviews that shed some insight into Calvino the man, but not much into his books. He is capable of cogent criticism except when it comes to himself. The diary of his trip to the US in 1959-60 is enjoyable. He explains his joining of the Communist Party, and his decision to quit. He never comes to grip with the fact that in practice, communism has led to some of the most miserable and totalitarian states in history. As an intellectual he would never have survived in those societies. Except for a brief apologia for being a believer in Stalin, at least in some sense, Calvino never explains what it is he found good about communism. Moreover, despite his valid criticisms of US society he is quiet concerning the cultural bankruptcy of his own country. ( )
2 vota nemoman | Apr 13, 2008 |
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La vita e le osservazioni di Italo Calvino, esule volontario a Parigi. Le pagine internazionali dell'autore che pi첫 di ogni altro ha contribuito a sprovincializzare la cultura italiana.

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