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De Profundis (1905)

di Oscar Wilde

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1,6392410,745 (3.99)53
Oscar Wilde's autobiographical work on suffering, self-realization, and the artistic processDe Profundis (Latin for "from the depths") is Oscar Wilde's reconciliation from a life full of pleasure. In 1891 the author began an intimate relationship with the young aristocrat Lord Alfred Douglas, known to his friends as Bosie. This affair led to speculations about Wilde's sexuality just as his career was reaching its apex. Ultimately, Bosie's father, the powerful Marquess of Queensberry, accused Wilde of homosexuality. As this conduct was considered a "gross indecency" punishable by hard labor, th… (altro)
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Mi è difficile trovare le parole per recensire questo libro - uno dei miei preferiti. Ogni volta che rileggo questa lunga lettera provo emozioni così forti da rendere molto difficile la loro traduzione in parole.

Ciò che ha subito quest'uomo e il modo un cui è arrivato a guardare alla sua terribile esperienza - anche se come work in progress - suscitano in me grande ammirazione. Oscar Wilde, come dice lui stesso, aveva tutto - genio, un nome illustre, un'alta posizione sociale, una mente brillate, ardire intellettuale - e tutto ha perso.

Dal carcere di Reading lo vediamo mostrarci tutti gli stadi del dolore che ha attraversato e ancora attraversa per dare un senso e per accettare quel processo che lo ha condannato a due anni di lavori forzati. Quell'accusa infamante - allora - e il disprezzo della "gente ignorante e piena di pregiudizi".

A questo punto, potrei parlare dell'amore tra Lord Douglas e Oscar Wilde, se c'è stato e da parte di chi dei due o di entrambi. Potrei parlare dell'aspetto psicologico. Potrei parlare di omofobia. O potrei parlare di vergogna, di umiliazione, di senso di colpa, di bisogno di redenzione, di consapevolezza che, dopo quello scandalo, non ci sarà più un posto per lui nella società. Ma in realtà sarebbe tutta aria fritta, parole vuote di chi si è letta questo libro stando comodamente seduta a casa.

Quello che mi sento di dire è: leggete questo libro con il cuore aperto e riflettete su ciò che è stato.

Il vizio supremo è la superficialità. Tutto ciò che si capisce è giusto. ( )
  lasiepedimore | Jul 31, 2023 |
823.8 WIL
  ScarpaOderzo | Apr 16, 2020 |
“Il vizio supremo è la superficialità. Tutto ciò che si capisce è giusto”

L’Oscar Wilde che non ti aspetti, mi verrebbe di dire, ma non lo dirò, poichè questa lettura è stata all’altezza di quello che mi aspettavo ed è, anzi, andata ben oltre. Una lunga lettera in cui Oscar Wilde ripercorre le vicissitudini che hanno causato la sua rovina, letteraria ed economica, a causa dell’amicizia con il ragazzo al quale è anche indirizzata, lettera che, è bene ricordare, non fu concepita per una futura pubblicazione. È una lettura che non concede nulla, il livello è sempre elevatissimo; che sia romanzo, commedia o documento personale, Wilde non fa distinzioni quando scrive e, se possibile, in questo caso il tono drammatico risulta ancora più accentuato. La lettera è anche un atto d’accusa, preciso e circostanziato, verso… se stesso; infatti lungi dal dare la colpa al ragazzo di quanto capitatogli, egli si dichiara pronto a perdonarlo riconoscendo che nulla di quanto successo sarebbe stato possibile se lui non avesse voluto. Quello che si rivela, da questa lunga lettera, è dunque il grido disperato e straziante del genio letterario, trascinato nell’infamia e nel dolore, che ha finalmente riacquistato coscienza e consapevolezza di quanto avvenuto e sta cercando di risollevarsi nella propria dignità di uomo. Non ho potuto fare a meno di notare la profondità del pensiero di Wilde emergente da queste pagine infarcite di bellissime citazioni e di sofferente meditazione, senza dubbio opera del profondo cambiamento avvenuto in carcere, a differenza dello sfrenato cinismo ostentato con Lord Henry nel famoso ritratto di Dorian Gray, segno evidente di tempi e circostanze diverse…

Qualche citazione…

“Il vero stolto è colui che non conosce se stesso”

“Nella vita non ci sono cose grandi o piccole. Tutte le cose possiedono lo stesso valore e la stessa misura”

“La sofferenza è ciò che ci tiene in vita, poiché essa è l’unico modo che abbiamo per avvertire la vita”

“…penso che non amino l’arte, coloro che spezzano il cristallo del cuore del poeta affinché occhi socchiusi e febbrili avidamente guardino.”

“Nulla sembra possedere un minimo valore a eccezione di quello che ricaviamo da noi stessi”

“In ogni singolo momento dell’esistenza siamo ciò che saremo non meno di ciò che siamo stati”

“Le buone intenzioni nell’arte non hanno il minimo valore. Tutta la cattiva arte è il risultato di buone intenzioni” ( )
  barocco | Nov 18, 2017 |
Lettera dal carcere scritta dall'autore, ma mai recapitata, durante la sua prigionia per omosessualità nell'Inghilterra vittoriana.
Il De Profundis è una lunga lettera a Lord Alfred Douglas, il giovane amato da Wilde, scritta nei primi mesi del 1897 nel carcere di Reading dove Wilde si trovava da quasi due anni per il reato di sodomia. E'l'opera che ci permette di accostarci al vero mondo dell'autore, di riconoscere l'uomo e lo scrittore nel suo aspetto non mistificato. Una volta uscito di prigione, Wilde affidò il manoscritto all'amico giornalista Robert Ross, che ne fece due copie dattiloscritte. Una fu inviata allo stesso Douglas, che negò di averla mai ricevuta. Nel 1905, quando ormai Wilde era morto da cinque anni, Ross pubblicò un'edizione ridotta dell'originale col titolo di De profundis, che rimase a tutte le edizioni successive. L'originale fu affidato nel 1909 da Ross al British Museum, con la condizione espressa che non fosse dato in visione per cinquant'anni. La seconda copia dattiloscritta fornì il testo per la "first complete and accurate version" pubblicata da Holland nel 1949. In realtà quando, nel 1959, il manoscritto fu reso pubblico, fu possibile stabilire che i dattiloscritti contenevano parecchie centinaia di errori.
  Cerberoz | May 15, 2012 |
Chi vive l'emarginazione e il dolore senza esserne schiantato può continuare ad amare profondamente gli altri e il mondo. ( )
  libridine | Sep 5, 2008 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Wilde, Oscarautore primariotutte le edizioniconfermato
Beale, Simon RussellReaderautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ellmann, RichardPrefaceautore secondarioalcune edizioniconfermato
Holland, MerlinIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Holland, VyvyanA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Ross, Robert BaldwinPrefazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Tougaw, JasonNotesautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
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Luoghi significativi
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Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
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A Lord Alfred Douglas.
Prisión de Su Majestad.
Reading.
Enero-Marzo 1897
Incipit
Caro Bosie, dopo una lunga e vana attesa, mi decido a scriverti per primo, per il tuo bene come per il mio, giacchè non mi piace pensare di aver trascorso in prigione due lunghi anni senza mai aver ricevuto da te un solo rigo, nè alcuna notizia, o ambasciata, che non fosse tale da darmi pena.
Citazioni
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
Dati dalle informazioni generali spagnole. Modifica per tradurlo nella tua lingua.
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (1)

Oscar Wilde's autobiographical work on suffering, self-realization, and the artistic processDe Profundis (Latin for "from the depths") is Oscar Wilde's reconciliation from a life full of pleasure. In 1891 the author began an intimate relationship with the young aristocrat Lord Alfred Douglas, known to his friends as Bosie. This affair led to speculations about Wilde's sexuality just as his career was reaching its apex. Ultimately, Bosie's father, the powerful Marquess of Queensberry, accused Wilde of homosexuality. As this conduct was considered a "gross indecency" punishable by hard labor, th

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Descrizione del libro
Il 'De Profundis' (1897) è fra le ultime opere del grande autore irlandese. Composta in parte durante la sua detenzione nel carcere di Reading, si presenta in forma di lettera indirizzata al giovane amante Bosie. È un testo ricco di motivi e provocazioni intellettuali, ove non manca il consueto atteggiamento di ribellione contro il conformismo bigotto della società dell'epoca vittoriana, ma neppure certo vittimismo di matrice romantica, né quel gusto per la teatralità e l'istrionismo - la maschera e il volto - che, a dispetto delle circostanze, sempre contraddistingue la scrittura di Oscar Wilde. Centrale rimane comunque nell'opera il tema dell'inevitabile isolamento dell'artista moderno.
Riassunto haiku

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