Erano anni che avevo questo romanzo tra quelli in evidenza da leggere e l’ho preso in mano in uno dei momenti per me più difficili da sempre in termini di lettura. La bellissima introduzione di Moravia, che tanto ha preso dal vissuto dell’autore russo, mi aveva fatto sperare che finalmente avrei ripreso la lena della lettura di una volta. E anche le prime pagine nelle quali, con il suo stile, Dostoevskij introduce uno dei due protagonisti del romanzo, Velcanicov, un uomo irrealizzato nel quale subito mi sono rispecchiato. Poi entra nella storia Pavel Pavlovic, l’eterno marito, che si contrappone all’altro uomo. Le donne restano sullo sfondo in questo romanzo, sono l’oggetto del contendere, più che il soggetto, le loro esistenze sono subordinate a quelle dei contendenti. Un romanzo denso come tutti quelli di Dostoevskij, il problema è mio che sono in un momento in cui non riesco a cogliere le sfumature. ( )