A trent'anni di distanza il patto di Monaco resta ancora la svolta decisiva della nostra storia: in esso infatti trova logica conclusione la politica sostanzialmente filo-fascista delle democrazie europee, che se vi raggiunse il massimo punto di elasticità vi preparò anche l'inevitabile rottura che a distanza di pochi mesi avrebbe portato alla seconda guerra mondiale. Ma oltre questi fatti nel patto di Monaco sembrano prefigurarsi alcuni momenti successivi della politica occidentale, ad esempio nei confronti della Russia sovietica, momenti che temporaneamente abbandonati durante la tardiva alleanza antihitledana, finiranno per esprimersi in tutta la loro drammaticità dopo il crollo nazista, quando la guerra fredda attuerà la tanto desiderata coalizione contro l'URSS.
Oggi si torna a parlare del patto di Monaco, come di un argomento di politica attuale, a proposito delle frontiere della Cecoslovacchia e dei rapporti fra questo paese e il vicino tedesco. Comunque sia, al di là dei richiami occasionali è certo che per intendere le vicende anche attuali del nostro continente bisogna sempre risalire a quel lontano settembre del 1938, quando due dittatori folli e due stanchi «campioni» della democrazia, col pretesto di salvare una pace irrimediabiImente compromessa, suggellarono l'ennesima violazione dei diritti dei popoli.
Un'opera che è al tempo stesso un approfondito studio delle fonti e un'interpretazione originale, mettendo sapientemente a frutto la ricchissima documentazione dei processi di Norimberga e gli archivi di stato cecoslovacchi.

Indice: Parte Prima - Il dramma di Monaco (marzo-ottobre 1938); Parte Seconda - Cinque anni (1933-1938); Parte Terza - Cinque mesi (novembre 1938 - marzo 1939); Parte Quarta - Il risveglio (marzo - agosto 1939). ( )