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"The Witcher returns in this action-packed sequel to The Tower of Swallows, in the New York Times bestselling series that inspired The Witcher video games. After walking through the portal in the Tower of Swallows while narrowly escaping death, Ciri finds herself in a completely different world ... an Elven world. She is trapped with no way out. Time does not seem to exist and there are no obvious borders or portals to cross back into her home world. But this is Ciri, the child of prophecy, and she will not be defeated. She knows she must escape to finally rejoin the Witcher, Geralt, and his companions - and also to try to conquer her worst nightmare. Leo Bonhart, the man who chased, wounded and tortured Ciri, is still on her trail. And the world is still at war"--… (altro)
La saga dello strigo Geralt è giunta alla fine, ed è il momento di tirare le somme. E' stato un viaggio appassionante ed insolito, che ci ha condotti in un mondo dove le regole classiche del fantasy sono state scardinate: nessuna lotta tra bene e male e soprattutto niente eroi; i toni sono smorzati e privi di retorica o sentimentalismo, non c'è traccia di epicità nel mondo in cui si muovono i nostri protagonisti. Un fantasy smaliziato per lettori adulti e consapevoli, ecco cosa rappresenta The Witcher. Per quanto riguarda il finale vero e proprio invece, ho sentimenti contrastanti. Non posso negare che ci siano momenti di grande intensità emotiva, ad esempio la lunga descrizione della battaglia di Brenna basterebbe da sola a rendere il libro degno di essere letto; per non parlare della cavalcata fra i mondi di Ciri, visivamente potentissima. Lo stile infine riprende con successo l'espediente del cambio di piani temporali e punti di vista, creando una narrazione estremamente dinamica. Eppure la sensazione è che l'autore abbia messo troppa carne al fuoco e non sia riuscito a gestire tutto come si deve: ha tralasciato delle sottotrame importanti e si è dilungato su altre che non aggiungono o tolgono nulla alla vicenda. [SPOILER]-Davvero servivano così tanti particolari sull'inverno a Toussaint? E la Loggia delle Maghe, che è stata al centro della trama di almeno due volumi, a cosa è servita in pratica?- [FINE SPOILER]. La storia principale risulta un po' indebolita dalle innumerevoli digressioni e ogni tanto ammetto di aver perso il filo, per fortuna verso la fine i nodi vengono al pettine e possiamo gustarci anche un colpo di scena assolutamente inaspettato. Le ultime pagine racchiudono il messaggio dell'opera: non esiste il lieto fine perchè non esiste una fine, il tempo è un ciclo in perenne movimento. [SPOILER]-Omaggiando il ciclo arturiano, Geralt e Yennefer si allontanano su una barca che sparisce all'orizzonte. Dove sono finiti? Cosa ne sarà di loro? Non lo sapremo mai perchè non ci è dato saperlo, sappiamo solo che sono insieme, finalmente in pace. E Ciri? Ciri vagherà nello spazio e nel tempo di cui è signora e deciderà di fermarsi proprio nel mondo di Camelot, almeno per ora.-[FINE SPOILER]. Riconosco la profondità di un tale messaggio, ma ammetto che dopo sette volumi avrei preferito una chiusura forse meno poetica, ma più gratificante. Gli amanti del fantasy dovrebbero leggere questa saga ad occhi chiusi, non sarà un capolavoro ma ha il merito di raccontare in maniera diversa un genere forse sempre uguale a se stesso. ( )
Noi siamo della materia di cui son fatti i sogni e la nostra piccola vita è circondata da un sonno
William Shakespeare
« E cavalcarono finché non raggiunsero la riva di un lago dalle acque vaste e amene, e in mezzo al lago Artù vide un braccio rivestito di sciamito bianco: terminava in una mano che impugnava una bella spada. [...] E videro una fanciulla camminare sul lago. Chi è quella fanciulla?’ chiese Artù. È la Signora del Lago’, rispose Merlino. »
"The Witcher returns in this action-packed sequel to The Tower of Swallows, in the New York Times bestselling series that inspired The Witcher video games. After walking through the portal in the Tower of Swallows while narrowly escaping death, Ciri finds herself in a completely different world ... an Elven world. She is trapped with no way out. Time does not seem to exist and there are no obvious borders or portals to cross back into her home world. But this is Ciri, the child of prophecy, and she will not be defeated. She knows she must escape to finally rejoin the Witcher, Geralt, and his companions - and also to try to conquer her worst nightmare. Leo Bonhart, the man who chased, wounded and tortured Ciri, is still on her trail. And the world is still at war"--
E' stato un viaggio appassionante ed insolito, che ci ha condotti in un mondo dove le regole classiche del fantasy sono state scardinate: nessuna lotta tra bene e male e soprattutto niente eroi; i toni sono smorzati e privi di retorica o sentimentalismo, non c'è traccia di epicità nel mondo in cui si muovono i nostri protagonisti. Un fantasy smaliziato per lettori adulti e consapevoli, ecco cosa rappresenta The Witcher.
Per quanto riguarda il finale vero e proprio invece, ho sentimenti contrastanti.
Non posso negare che ci siano momenti di grande intensità emotiva, ad esempio la lunga descrizione della battaglia di Brenna basterebbe da sola a rendere il libro degno di essere letto; per non parlare della cavalcata fra i mondi di Ciri, visivamente potentissima. Lo stile infine riprende con successo l'espediente del cambio di piani temporali e punti di vista, creando una narrazione estremamente dinamica.
Eppure la sensazione è che l'autore abbia messo troppa carne al fuoco e non sia riuscito a gestire tutto come si deve: ha tralasciato delle sottotrame importanti e si è dilungato su altre che non aggiungono o tolgono nulla alla vicenda. [SPOILER]-Davvero servivano così tanti particolari sull'inverno a Toussaint? E la Loggia delle Maghe, che è stata al centro della trama di almeno due volumi, a cosa è servita in pratica?- [FINE SPOILER]. La storia principale risulta un po' indebolita dalle innumerevoli digressioni e ogni tanto ammetto di aver perso il filo, per fortuna verso la fine i nodi vengono al pettine e possiamo gustarci anche un colpo di scena assolutamente inaspettato.
Le ultime pagine racchiudono il messaggio dell'opera: non esiste il lieto fine perchè non esiste una fine, il tempo è un ciclo in perenne movimento. [SPOILER]-Omaggiando il ciclo arturiano, Geralt e Yennefer si allontanano su una barca che sparisce all'orizzonte. Dove sono finiti? Cosa ne sarà di loro? Non lo sapremo mai perchè non ci è dato saperlo, sappiamo solo che sono insieme, finalmente in pace. E Ciri? Ciri vagherà nello spazio e nel tempo di cui è signora e deciderà di fermarsi proprio nel mondo di Camelot, almeno per ora.-[FINE SPOILER]. Riconosco la profondità di un tale messaggio, ma ammetto che dopo sette volumi avrei preferito una chiusura forse meno poetica, ma più gratificante.
Gli amanti del fantasy dovrebbero leggere questa saga ad occhi chiusi, non sarà un capolavoro ma ha il merito di raccontare in maniera diversa un genere forse sempre uguale a se stesso. ( )