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Sto caricando le informazioni... Patrimonio. Una historia verdadera (1991)di Philip Roth
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. In "Patrimonio" l'autore di "Everyman" racconta la lenta malattia di suo padre, che a ottantasei anni lotta ostinato per vincere un tumore al cervello. Nello strenuo combattimento contro il dramma della vecchiaia lo assiste il figlio Philip, che nell'agonia del padre si identifica. "Patrimonio", come recita il sottotitolo, è una storia vera. Una storia crudele ed emozionante. Protagonista è Herman Roth, il padre di Philip. Herman è un vedovo di ottantasei anni, agente di assicurazioni in pensione, conosciuto un tempo per il suo genio, la sua forza e il suo fascino, che ora lotta contro un tumore al cervello. Colmo di amore e attenzioni, di ansia e terrore, Philip accompagna il padre in ogni momento di questa enorme esperienza, lungo il calvario di una dilatata agonia. Il figlio condivide l'umore e le miserie che il malato è costretto a subire — consulti medici, l'orrore del decadimento fisico, l'attesa inumana della separazione finale. Gli episodi memorabili si accumulano: il figlio che paragona la fredda tomografia del padre al calore della propria biografia; il confronto del suo lascito patrimoniale con quello di un taxista psicopatico; ma anche il concerto di musica da camera suonato dagli amici per Herman; o Philip che telefona a Joanna, una compagna d'università, per calmare le proprie angosce. Attraverso un portentoso atto di onestà e sensibilità, Philip Roth crea quello che è senza dubbio uno dei suoi piú grandi personaggi, suo padre; e lo fa raccontando in modo impeccabile la complessa relazione che li univa; meditando ancora una volta sulla morte e il timore che suscita in tutti noi, e sull'assoluta vulnerabilità cui ci condanna l'amore. Una elegia della paura e della compassione, l'estremo atto di un amore filiale. nessuna recensione | aggiungi una recensione
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Patrimony, a true story, touches the emotions as strongly as anything Philip Roth has ever written. Roth watches as his eighty-six-year-old father--famous for his vigor, charm, and his repertoire of Newark recollections--battles with the brain tumor that will kill him. The son, full of love, anxiety, and dread, accompanies his father through each fearful stage of his final ordeal, and, as he does so, discloses the survivalist tenacity that has distinguished his father's long, stubborn engagement with life. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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Non lo definirei triste ma doloroso, di un dolore accorato e lucido, contrassegnato da quei lampi di folgorante umorismo che sono tipici di Philip Roth.
Qui racconta la malattia e la morte del padre, quel padre indomito e indomabile, figura formidabile nella sua semplicità di ebreo immigrato tenace e cocciuto, la cui fortissima personalità ha sostanziato da sempre la vena narrativa dello scrittore. Lo scontro tra padre e figlio, per anni e anni frontale, ormai è venuto meno e resta solo l’attaccamento di un padre verso il figlio e l’affetto, la protettività, l’angoscia della perdita imminente provati da un figlio nei confronti del vecchio padre.
Da tempo,e in modo sempre più pronunciato nei libri della piena maturità (Indignazione, Everyman etc.), Roth ha temperato quegli eccessi di esuberanza che hanno caratterizzato la sua produzione giovanile e della prima maturità per raggiungere un più pacato equilibrio, sempre ricolmo, come da lui ci si aspetta, di jewish humour. Ora lo sento sempre più vicino e sempre di più capisco e apprezzo le qualità profonde di sensibilità e di arguzia, la capacità di leggere e di restituire tutte le contraddizioni dell’animo umano che lo rendono autore impareggiabile e che sempre di più mi fanno rimpiangere la fine, determinatamente annunciata, della sua produzione letteraria. ( )