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Stalingrado: la battaglia che segno la svolta della seconda guerra mondiale (1998)

di Antony Beevor

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4,215622,797 (4.2)92
In June 1941, German forces swept across Soviet territory in an offensive that finally brought them within twenty-five miles of Moscow. But in August 1942, the overconfident Hitler chose the wrong target, Stalin?s namesake city on the Volga. The battle of Stalingrad is extraordinary in every way: the triumphant invader fought to a standstill; then the Soviet trap sprung, surrounding their attackers; and the terrible siege, with Germans starving and freezing, forced to fight on by a disbelieving Hitler.The story has never been told as Antony Beevor tells it here. He writes of the great Manichaean clash between Stalin and Hitler, and the strategic brilliance and fatal flaws of their generals. Stalingrad is first and foremost the story of the man on the ground, a soldier?s-eye view of fighting house-to-house on an urban battlefield, with helpless civilians caught in the crossfire. Beevor has gained access to Russian reports on desertions and executions that have never been seen by Western scholars, German transcripts of prisoner interrogations, and private letters and diaries. These help re-create the compelling human drama of the most terrible battle in modern warfare.… (altro)
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La sera del 23 agosto 1942 la Sedicesima divisione corazzata tedesca si assestava sulle rive del Volga, a breve distanza dalla città di Stalingrado. Era l’avanguardia della “grande armata” che poco più di un anno prima Hitler aveva lanciato a sorpresa contro l’Unione Sovietica “per schiacciare il comunismo slavo”. L’Armata Rossa pareva in rotta. Gli uomini della Wehrmacht non potevano sapere che la città assediata sarebbe diventata un baluardo insuperabile, una trappola per le ambizioni del Reich e la tomba di decine di migliaia di suoi soldati. Antony Beevor rievoca quella che è stata una delle più spietate battaglie della storia del Novecento con il rigore dello storico, attingendo a fonti sovietiche finora inaccessibili e facendo ampio uso delle testimonianze di combattenti di entrambi i fronti.Un libro di storia viva, che ha saputo restituire il senso dello scontro fra Hitler e Stalin e raccontare gli orrori, le sofferenze, il coraggio dei soldati e della popolazione civile.
  BiblioLorenzoLodi | Apr 1, 2021 |
Stalingrad's heart-piercing tragedy needed a chronicler with acute insight into human nature as well as the forces of history. Antony Beevor is that historia.
aggiunto da bgibbard | modificaPhiladelphia Inquirer
 
Vividly told … a wonderfully readable work of history.
aggiunto da bgibbard | modificaThe Wall Street Journal
 

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Antony Beevorautore primariotutte le edizionicalcolato
Bourdier, JeanTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Chocano Mena, MagdalenaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Knudsen, BertilTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kochmann, KlausTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Noble, PeterNarratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Porto, AldaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Westerveld, BabTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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"Russia", observed the poet Tyuchev, "cannot be understood with the mind". (Prologue)
Saturday, 21 June 1941, produced a perfect summer's morning.
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In June 1941, German forces swept across Soviet territory in an offensive that finally brought them within twenty-five miles of Moscow. But in August 1942, the overconfident Hitler chose the wrong target, Stalin?s namesake city on the Volga. The battle of Stalingrad is extraordinary in every way: the triumphant invader fought to a standstill; then the Soviet trap sprung, surrounding their attackers; and the terrible siege, with Germans starving and freezing, forced to fight on by a disbelieving Hitler.The story has never been told as Antony Beevor tells it here. He writes of the great Manichaean clash between Stalin and Hitler, and the strategic brilliance and fatal flaws of their generals. Stalingrad is first and foremost the story of the man on the ground, a soldier?s-eye view of fighting house-to-house on an urban battlefield, with helpless civilians caught in the crossfire. Beevor has gained access to Russian reports on desertions and executions that have never been seen by Western scholars, German transcripts of prisoner interrogations, and private letters and diaries. These help re-create the compelling human drama of the most terrible battle in modern warfare.

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