La storia è ben nota e molto rappresentata, ma chi avrebbe pensato che fra tutti gli adattamenti il più fedele sarebbe stato il cartone animato Disney degli anni '40? Eh sì, perchè quel tono un po' scanzonato e leggero è quello che più si adatta al racconto di Irving, altro che l'horror a tinte fosche che è diventato nell'immaginario collettivo.
E' un racconto brevissimo in cui fantasmi e occulto sono solo un pretesto per tracciare il ritratto di una certa sonnolenta (nomen omen) provincia americana di fine settecento: le storie spaventose fanno parte dell'ambiente, pittoresche esattamente quanto il paesaggio bucolico.
Ho apprezzato molto le atmosfere e l'ironia garbata, per i miei gusti però le descrizioni hanno avuto una parte troppo preponderante: già la vicenda è breve, se più di metà dello spazio è dedicato a piante, animali e cibarie il mio interesse non sarà mai catturato fino in fondo.
Riconosco che Irving ha una penna magnifica, ma il racconto non mi ha conquistato e difficilmente mi rimarrà impresso. ( )