Altro volume, altra regola del mago. Dopo la prquella del primo volumeima, ovvero la gente è stupida: date loro una motivazione appropriata e quasi tutti crederanno a quasi tutto ciò che voi direte loro, ecco la seconda: le migliori intenzioni possono generare i danni più grandi.

La saga si complica praticamente subito, senza un minimo di pausa dopo la prima vittoria di Richard e compagni. I personaggi si evolvono e alcune loro caratteristiche vengono viste da prospettive diverse. L'amore tra Richard e Kahlan, per esempio, viene messo a dura prova a causa di insicurezze e paure di entrambi. La capacità di Richard, ciò che viene chiamato il dono, viene delineato maggiormente... e questo lo caccerà in situazioni tutt'altro che piacevoli, dove nonostante l'incertezza iniziale sui ciò che crede siano diventati i sentimenti di Kahlan per lui, riesce a non perdersi troppo d'animo e ad uscirne a testa alta.

Nota a margine sulla parte che descrive le atrocità commesse dall'Ordine Imperiale nel castello: quella parte è scritta benissimo, e sebbene sappia far riflettere egregiamente su ciò che l'uomo può fare quando si scorda di avere una coscienza, beh... non consiglierei quelle pagine per chi, magari ancora adolescente, è facilmente impressionabile: è abbastanza cruda.

Peccato solo che Zedd non abbia molto spazio e per ora non abbia fatto vedere granchè sul potere che ha, essendo un mago del primo ordine. Adoro la figura del mentore e confido che nel proseguio della saga esca fuori qualcosa di più, e di determinante, su di lui. ( )