Saramago racconta con il suo inconfondibile stile la storia della famiglia Mau-Tempo, poveri abitanti dell’Alentejo, terra di miseria. Il filo conduttore di questo intenso romanzo è la contrapposizione tra i lavoratori e il latifondo, che si trasforma da oggetto di proprietà in soggetto. Ed è un lungo viaggio nel Novecento, nella storia e nelle tensioni di un secolo intenso quanto pochi. La saga inizia con la storia del capostipite, Domingos, un ciabattino che trova la soluzione ai suoi problemi nel suicidio, lasciando la famiglia in una situazione di ulteriore difficoltà. E le tensioni sociali con le prime lotte contadine del 1910 sembrano attutirsi con la rivoluzione dei garofani del 1974, con quattro generazioni di Mau-Tempo che vivono le lotte contadine con coraggio e paura allo stesso tempo. Il tono narrante di Saramago rende il romanzo una sorta di lunga ballata, il dramma degli uomini, la povertà, la miseria vengono cantati con un ritmo tipico della musica lusitana. Come contrappasso la forza del latifondo, espressione dei potenti, dei ricchi, di quelli per cui tutto è dovuto e che hanno la possibilità di imporre allo Stato l’esecuzione delle proprie necessità. Lettura decisamente complicata, ma Saramago e le sue storie meritano decisamente attenzione. ( )

Fiction, A three-generation saga of a poor sharecropper family, From the post-World War I period through to the Portuguese revolution in 25th April 1974, Saramago (b. 1922), Nobel Prize in Literature, 1998, First edition: Lisboa, Caminho, 1980, 366 pp., under the title: "Levantado do Chao". ( )