Quando di un libro l'unico pregio che viene in mente è che sia breve, non è un buon segno.
Non solo non mi ha divertito mai (il che è già abbastanza grave in un libro umoristico), ma non sono nemmeno riuscita a trovare un pur minimo motivo di interesse. La storia è scontata, i personaggi macchiette bidimensionali e l'atmosfera non è abbastanza surreale da essere affascinante, né abbastanza realistica da essere plausibile; come se questo non fosse sufficiente, aggiungiamoci che è un romanzo profondamente imbevuto di cultura finlandese, quindi pieno di riferimenti che non sono riuscita a cogliere e con un umorismo molto lontano da me.
Si salva giusto lo stile, che per quanto piatto è perlomeno scorrevole.
Non so se sia un problema culturale o se semplicemente non è un libro (o un autore) nelle mie corde, ma io l'ho trovato scialbo ed inconcludente. ( )

anche in questo libro di Paasilinna c'e' questo sentimento di fiducia verso il prossimo: in fondo se si puo' contare su qualcuno le cose non possono andare mai troppo male ( )