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Thomas Newton is an extraterrestrial, one of only 300 left on his home planet. Using his superior intelligence and skills, Newton amasses a small fortune and a business empire, but soon must battle unexpected foes: the CIA, alcoholism, loneliness, himself. An utterly absorbing psychological study of one man's struggle to survive on the 20th-century Earth.… (altro)
In questo romanzo che Tevis scrive nel 1963 dimostra una grande sensibilità per quelli che possiamo definire i mali della società capitalista/consumista americana, pur in un momento di grande prosperità. Immaginando un futuro prossimo (solo 10 anni) immagina un'America isolata, con molte restrizioni economiche, un governo sospettoso ed autoritario dove il protagonista in un primo momento riesce a muoversi con abilità e profitto ma successivamente ne viene sopraffatto e "sconfitto". Un racconto venato da malinconia e rimpianto, solitudine e sconfitta, un affresco pessimista o forse meglio dire triste e rassegnato dell'umanità. Pur non essendo niente di eccezionale certo un romanzo da leggere. ( )
Una gran parte della fortuna di Walter Tevis riposa su questo celebre romanzo da cui è stato tratto un altrettanto celebre film con un indimenticabile David Bowie diretto da Nicolas Roeg nel 1976 : il romanzo è diventato uno dei testi più amati della fantascienza di tutto il mondo: L'uomo che cadde sulla Terra. riprende la storia di questo extraterrestre "fragile" e ne fa il ritratto di un diverso per eccellenza nel quale migliaia di giovani e meno giovani hanno saputo riconoscersi, il fragile, malinconico e misterioso Newton. La storia della sua discesa fra gli uomini, del suo folgorante successo di businessman, e infine della sua "caduta" va vista anche come un crudele e poetico apologo, che ha una forza di suggestione assai rara. L'uomo che cadde sulla Terra, si può leggere in due modi. Come la storia di un extraterrestre che, vendendo all'industria i suoi mirabolanti segreti tecnologici, diventa ricchissimo e potentissimo, ma viene infine distrutto dai terrestri. O come una parabola con risonanze addiruttura evangeliche, suggestioni di un'altra "discesa sulla Terra", di un altro breve viaggio tra gli uomini, di un altro "martirio".
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And so it was I entered the broken world To race the visionary company of love, its voice An instant in the wind (I know not whither hurled), But not for long to hold each desperate choice. HART CRANE
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Thomas Newton is an extraterrestrial, one of only 300 left on his home planet. Using his superior intelligence and skills, Newton amasses a small fortune and a business empire, but soon must battle unexpected foes: the CIA, alcoholism, loneliness, himself. An utterly absorbing psychological study of one man's struggle to survive on the 20th-century Earth.
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Descrizione del libro
Gli incontri tra cinema e fantascienza non sono stati sempre felici. Da uno dei generi letterari più stimolanti, più ricchi d'idee, che esistano, i cineasti non hanno in genere saputo trarre che effetti grossolani o bislacchi, trame puerili, brividi truculenti. C'è stata l'eccezione di Kubrik (con Odissea 2001), e c'è ora l'eccezione di Nicolas Roeg, un regista dell'ultima, geniale leva americana, che ha scelto fra centinaia di soggetti, pare che sia un uomo molto "difficile", il bellissimo romanzo di Walter Tevis, che apparve su Urania nel 1964, L'uomo che cadde sulla Terra, si può leggere in due modi. Come la storia di un extraterrestre che, vendendo all'industria i suoi mirabolanti segreti tecnologici, diventa ricchissimo e potentissimo, ma viene infine distrutto dai terrestri. O come una parabola con risonanze addirittura evangeliche, suggestioni di un'altra "discesa sulla Terra", di un altro breve viaggio tra gli uomini, di un altro "martirio". E' un libro semplice e misterioso, delicato e crudele, un gioiello isolato che non ha avuto predecessori e imitatori. Gli dedichiamo questo numero speciale, che contiene in appendice una notevole curiosità per tutti gli appassionati di cinema e di fantascienza: la sceneggiatura del film.
*Ristampa del n. 357
+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++ Nella fantascienza, che ha tempi fuori da ogni norma, può accadere che un libro "invecchi" in pochi mesi; altri conservano intatta per decenni la loro freschezza, sembrano sempre scritti per domani. E' il caso di questo romanzo di Tevis, uscito in America nel 1963, ridotto per lo schermo (David Bowie protagonista) nel 1976, e che di anno in anno si arricchisce di nuovi significati, di nuove suggestioni. Tutto gira attorno alla storia di un personaggio straordinario, Newton, un malinconico, fragilissimo, indimenticabile "alieno", che capita nel nostro mondo ferocemente materialista, e ne viene poco a poco distrutto. Ma la sua è anche la storia di ognuno di noi, alle prese con le sconfitte, i tradimenti, la solitudine, l'aridità della vita. O ancora, una parabola con risonanze addirittura evangelistiche, echi di un'altra "discesa sulla Terra", di un altro breve viaggio tra gli uomini, di un altro "martirio".
Un racconto venato da malinconia e rimpianto, solitudine e sconfitta, un affresco pessimista o forse meglio dire triste e rassegnato dell'umanità.
Pur non essendo niente di eccezionale certo un romanzo da leggere. ( )