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Sto caricando le informazioni... La gatta sul tetto che scotta (1955)di Tennessee Williams
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È contenuto inCat on a Hot Tin Roof / The Milk Train Doesn't Stop Here Anymore / The Night of the Iguana di Tennessee Williams The Collected Plays of Tennessee Williams di Tennessee Williams (indirettamente) Teatro: La gatta sul tetto che scotta; Improvvisamente l'estate scorsa, La rosa tatuata, Un tram che si chiama desiderio di Tennessee Williams The Glass Menagerie / A Streetcar Named Desire / Cat on a Hot Tin Roof / Suddenly Last Summer di Tennessee Williams Ha l'adattamentoHa uno studioHa come commento al testoHa come guida per lo studentePremi e riconoscimentiElenchi di rilievo
For use in schools and libraries only. Maggie the Cat fights for the lives of her damaged and drinking husband Brick, herself, and their unborn children in the revised version of the dramatization of Big Daddy's birthday and deathday party and family gathering. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)812.54Literature English (North America) American drama 20th CenturyClassificazione LCVotoMedia:
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Per quanto riguarda i protagonisti, avevo già capito leggendo Un tram che si chiama desiderio che Tennessee Williams ha una concezione cinica e quasi nichilista della vita e delle persone, ma mentre in quest'ultimo in mezzo a tanta sgradevolezza riusciamo comunque ad intravedere nei personaggi dei bagliori di umanità ed è ben chiaro chi sia la vera vittima, qui ci muoviamo in mezzo ad esseri anaffettivi e compiaciuti di esserlo, che scambiano la brutalità che sfocia in violenza verbale per sincerità. Non ho provato il minimo palpito di simpatia per nessuno, anzi più andavo avanti a leggere più la mia irritazione cresceva.
La questione dell'omosessualità repressa di Brick è trattata in maniera realistica ed anche coraggiosa per un testo di quegli anni, ma le viene lasciato troppo poco spazio per concentrarsi invece sul rapporto padre-figlio e su altre dinamiche familiari di cui francamente mi importava meno di zero, vista la già dichiarata antipatia che ho nutrito per tutti quanti.
Confesso che ho preferito il film degli anni '50, per quanto edulcorato e censurato; non so se sia merito delle magistrali interpretazioni degli attori o se semplicemente sia stato bravo il regista a smussare gli angoli più ostici dei protagonisti per renderli più amabili.
La mia valutazione finale è una media tra l'ottima qualità letteraria e il mio scarso godimento: promosso, ma con riserva. ( )