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Sto caricando le informazioni... La città dei ladri (2008)di David Benioff
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Romanzando, in quale proporzione non è dato sapere, o inventandosi il passaggio all’età adulta del nonno durante l’assedio di Leningrado, Benioff scrive un libro allo stesso tempo di formazione e di avventura capace di coinvolgere dalla prima all’ultima pagina: non racconta nulla di nuovo, ma lo con notevole efficacia dando alla narrazione un ritmo serrato debitore con ogni probabilità dell’occupazione principale dell’autore, ovvero lo sceneggiatore cinematografico. Un eccesso di bianco-o-nero potrebbe indispettire un lettore particolarmente esigente, ma il piccolo difetto è ben compensato dall’accurata resa delle psicologie nonché dell’interazione fra i giovani protagonisti aggiunti alla ricostruzione ambientale che trasporta a Piter (il nomignolo affibbiato dagli abitanti a quella che è tornata a chiamarsi san Pietroburgo) e dintorni nell’inverno del 1941. Il quindicenne Lev e il poco più anziano Kolja scampano alla fucilazione per futili motivi (sono un ladruncolo e un disertore, entrambi involontari) per essere spediti alla ricerca di uova in una città in cui mancano le basi stesse della sussistenza, stremata com’è dal freddo e dai bombardamenti: le peripezie li condurranno prima attraverso gli orrori che si nascondono fra palazzi fatiscenti ed esseri umani trascinati dalla fame ai limiti (e oltre) della pazzia per poi portarli ad affrontare quelli diversi eppure altrettanto terribili che tormentano le campagne innevate nelle quali i contadini sono abbandonati ai feroci capricci dell’invasore. Al termine di una serie di avventure tra l’horror e il picaresco, la strana coppia approda a un appropriato finale dolceamaro grazie all’abilità con gli scacchi di Lev unita a una buona dose di incoscienza: tutto è bene quello che finisce (quasi) bene e non è una sorpresa, anche perché il capitolo iniziale lo mette da subito in chiaro. In aggiunta agli avvenimenti incastrati con i tempi giusti, il punto di forza del romanzo sta nella caratterizzazione dei personaggi, con l’insicuro e ancora bambinesco protagonista trascinato dalla sfrontatezza di Kolja, sciupafemmine e coraggioso, ma pure timido nelle sue aspirazioni di romanziere. Attorno a loro si muove una folla di figure per mezzo delle quali vengono evocate le difficoltà del momento storico, tra profittatori e imboscati, cannibali e prostitute (entrambi per disperazione), civili vittime e militari impreparati: su tutti incombono l’incubo della fame e della ferocia nazista in un modo che non si sa dire quale sia la minaccia peggiore. ( ) nessuna recensione | aggiungi una recensione
Premi e riconoscimentiElenchi di rilievo
Fiction.
Historical Fiction.
HTML: When a dead German paratrooper lands in his street, Lev is caught looting the body and dragged to jail, fearing for his life. He shares his cell with the charismatic and grandiose Kolya, a handsome young soldier arrested on desertion charges. Instead of the standard bullet in the back of the head, Lev and Kolya are given a chance at saving their own lives by complying with an outrageous directive: secure a dozen eggs for a powerful colonel to use in his daughter's wedding cake. In a city cut off from all supplies and suffering unbelievable deprivation, Lev and Kolya embark on a hunt to find the impossible. .Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.54Literature English (North America) American fiction 20th Century 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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