Una trama fredda e spietata in questo romanzo ambientato tra Texas e Messico, con atmosfere aride come i paesaggi.
Il reduce dalla guerra in Vietnam Llewelyn Moss trova, tra cadaveri crivellati da pallottole, una valigia piena di soldi, il pagamento per una grossa partita di droga finito in regolamento di conti tra bande. Se ne impadronisce sognando di farne riscatto per le condizioni precarie sue e della giovane moglie. Si ritrova inseguito da un sanguinario psicopatico assassino.
Non vi sono eroi in questo romanzo, vi sono uomini mossi da una sete ancestrale di sangue, quella che li domina da quando esiste il mondo, una forza che si annida in taluni esseri fino a farne incarnazione del male assoluto. Anche qui, come in altre opere di McCarthy c'è la Frontiera, la linea di confine geografico che è anche demarcazione tra un'etica del vivere ormai svuotata e un mondo di tenebre.s
McCarthy sceglie il titolo da W.B. Yeats :
Quello non è un paese per vecchi.
I giovani l’uno nelle braccia dell’altro, gli uccelli sugli alberi –
Quelle generazioni mortali – intenti al loro canto,
Le cascate ricche di salmoni, i mari gremiti di sgombri,
Pesce, carne, o volatile, per tutta l’estate non fanno che esaltare
Tutto ciò che è generato, che nasce, e che muore.
Presi da quella musica sensuale tutti trascurano
I monumenti dell’intelletto che non invecchia.

Dal romanzo un capolavoro del cinema dei fratelli Cohen. ( )

“Si era già sentito così ma era passato tanto tempo dall’ultima volta. Era la sconfitta. Era la sensazione di essere stato battuto. Una sensazione più amara della morte.”

Un dramma esistenzialista, un trattato sull’ineluttabilità del destino, una condanna dura e spietata sulla deriva dei valori morali; paradossalmente l’unico a sopravvivere alla mattanza, che prende il via dal regolamento di conti tra i corrieri della droga, è il personaggio negativo per eccellenza, un killer psicopatico, emblematico prodotto di una società non più in grado, tra soldi e droga, di fornire risposte adeguate alle future generazioni.
È il dramma dello stesso Sceriffo che non riesce a scorgere il necessario ricambio generazionale di un paese in cui la deriva morale ha ampiamente sostituito quei valori intrinseci con altri più concreti; il suo spaesamento e la sua impossibilità nel far fronte all’ondata di violenza generata da nuovi e più sanguinosi dei, saranno la causa delle sua resa definitiva al costante sovvertimento di valori che per tre generazioni hanno costituito il punto di riferimento della sua famiglia; un mondo che trasforma le sue strade e piazze in surreali palcoscenici per sparatorie alla luce del giorno offrendo sacrifici sotto forma di cadaveri, devastati da armi sempre più sofisticate, è un mondo in cui il vecchio sceriffo non si riconosce più, la sua uscita di scena sarà ancora più amara per non essere riuscito a evitare neanche la morte di colui che, con il suo patetico gesto di tornare sulla scena del massacro dopo essersi appropriato dei soldi, per portare acqua all’unico sopravvissuto, rappresenta uno dei pochi segni di speranza che McCarthy concede in questo incedere di delirante violenza.
Come al solito la condanna verso un genere umano che non sa regolare le proprie pulsioni, che siano morali o omicide, è totale, non bastano piccoli e vaghi segni di speranza disseminati a fatica per operare un riscatto sempre più difficile a intravedersi. L’anziano sceriffo con la sua resa, tra i mille dubbi esistenziali che l’accompagnano, sancirà un punto di non ritorno su una strada sempre più difficile da percorrere per uomini a cui verranno a mancare le più elementari certezze… ( )

Il libro è appassionante e avvincente. Purtroppo (o per fortuna) ho visto il film prima di leggerlo; questo mi ha aiutato a visualizzare i paesaggi fra Texas e Messico in cui si svolge la storia. In effetti la descrizione dei luoghi non è un gran che, mentre i protagonisti sono molto ben delineati, con la nascita di uno dei più temibili e originali serial killers: Anton Chigurh, uno psicopatico sovraumano, fa veramente paura. ( )

Prosa asciutta e diretta per descrivere un mondo, quello al confine tra gli USA e il Messico, costellato di personaggi molto oltre la legalità. Tutti che girano intorno allo sceriffo, l'unico che mantiene alcuni principi. Si legge bene e tiene sulla corda non eludendo alcune pagine preziose per delineare le personalità così complesse che si manifestano in questo scenario. ( )

Prosa asciutta e diretta per descrivere un mondo, quello al confine tra gli USA e il Messico, costellato di personaggi molto oltre la legalità. Tutti che girano intorno allo sceriffo, l'unico che mantiene alcuni principi. Si legge bene e tiene sulla corda non eludendo alcune pagine preziose per delineare le personalità così complesse che si manifestano in questo scenario. ( )