Piacevole in certe parti descrittive e interessante ai fini della conoscenza di luoghi, usanze e tradizioni del popolo afghano, questo romanzo risulta sminuito nel suo valore narrativo e culturale dalla vena retorica che lo pervade, sia nella trattazione delle vicende private dei protagonisti, sia nella interpretazione degli eventi storico-politici.
Hosseini fa leva su un sentimentalismo da romanzo rosa anziché su sentimenti autentici e concreti, accentuandone la componente patetica senza peraltro approfondire l’indagine psicologica dei personaggi, ai quali vengono attribuite considerazioni sommarie e incredibilmente pervase di lieta rassegnazione o artificioso ‘buonismo’ perfino di fronte alle crudeltà più efferate e alle distruzioni più orribili.
L’impressione che se ne ricava è che lo scrittore abbia inteso dare alla luce un prodotto di largo consumo che non scontentasse nessuno, magari nell’auspicio di vederlo destinato ad evolvere in una versione cinematografica strappalacrime ad uso e consumo di un pubblico il più vasto possibile e pago di luoghi comuni e facili assoluzioni.
Evitabile. ( )

Due destini, una storia indimenticabile che ripercorre la Storia di un paese in cerca di pace, dove l'amicizia e l'amore sono l'unica salvezza. Miriam e Laila sono un grande segno di speranza per chi vuole continuare a credere nei sentimenti...perchè essi, essi soltanto, danno un senso alla nostra vita. ( )

un libro struggente ,bellissimo. L'autore è abile nel farci aprire gli occhi su una realtà,quella della condizione della donna nel Medio Oriente. è la storia di due donne ,Mariam e Laila,che inaspettatamente vedranno le loro vite incrociarsi e che ,unite,riusciranno a sopportare i continui soprusi di cui saranno oggetto fino a superarli . è un romanzo avvincente,scritto in maniera scorrevole,a tratti commovente.Questo libro mi ha fatto molto pensare a queste donne che ogni giorno devono combattere per far valere i propri diritti fondamentali che vengono costantemente calpestati .Donne che non sono padrone di loro stesse,da sempre schiave,prima del padre,poi del marito al quale vengono date in moglie.Donne come noi.

Carino, ma non mi ha convinto del tutto. Una lettura piacevole e molto scorrevole, una bella storia che apre uno squarcio sulle sofferenze del popolo afgano, personaggi con cui è facile riconoscersi o per cui è facile provare simpatia. Questo libro mi è piaciuto molto, come in precedenza Il cacciatore di aquiloni, ma come in quel caso anche qui mi sembra di notare molto mestiere e un po' di artificiosità, per non dire furbizia. Anzi, a ben vedere, questo romanzo mi sembra l'equivalente del primo, con la differenza che nel primo i due protagonisti erano maschi, mentre questo è incentrato maggiormente sul punto di vista femminile sul mondo afgano. I temi trattati sono più o meno gli stessi: l'amicizia, il sacrificio, la crudeltà, la storia che miete le sue vittime innocenti e la barbarie che distrugge la civiltà. E così come il filo conduttore del Cacciatore di aquiloni era l'amicizia tra due ragazzi, qui è il legame tra due donne; il parallelo viene spontaneo, e se le pagine scorrono facilmente grazie alla trama che si dipana senza troppe divagazioni, questo può essere visto anche un difetto, perché dà alla storia un tono da favoletta o da telenovela. Pur apprezzando i temi trattati, considererei questo romanzo di Hosseini come un discreto esempio di narrativa commerciale. In tal senso ho notato come lo stesso autore abbia ricordato come quest'opera sia solo di fantasia e che i riferimenti a situazioni storiche sia puramente casuale. Potrebbe sembrare un controsenso dire questo per un romanzo con così precisi riferimenti storici, ma secondo me l'intento dell'autore non era quello di entrare nel merito di una lettura approfondita della situazione politica e culturale del suo paese e dell'Islam, ma di scrivere qualcosa di più leggero e con meno pretese, studiato appositamente per un pubblico occidentale. Mi piacerebbe che nelle prossime prove Hosseini cerchi di dare maggior spessore ai propri romanzi; per esempio Neve di Pamuk, anche se personalmente ho avuto una certa difficoltà a leggerlo, mi pare affrontasse in maniera molto più interessante e stimolante le problematiche della cultura islamica. ( )

Emoziona da far piangere ( )