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Padiglione cancro (1968)

di Aleksandr Solzhenitsyn

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3,530483,607 (4.09)176
"Cancer Ward" examines the relationship of a group of people in the cancer ward of a provincial Soviet hospital in 1955, two years after Stalin's death. We see them under normal circumstances, and also reexamined at the eleventh hour of illness. Together they represent a remarkable cross-section of contemporary Russian characters and attitudes. The experiences of the central character, Oleg Kostoglotov, closely reflect the author's own: Solzhenitsyn himself became a patient in a cancer ward in the mid-1950s, on his release from a labor camp, and later recovered. Translated by Nicholas Bethell and David Burg.… (altro)
  1. 20
    Comma 22 di Joseph Heller (fundevogel)
  2. 00
    Galina (une histoire russe) di Galina Vishnevskaya (Eustrabirbeonne)
    Eustrabirbeonne: Galina and Solzhenitsyn are friends (she and Rostropovich gave him sanctuary at their house in the 1960s, when he was expelled from University). There is great dark humour at comparing the way each of them describes the reactions at Stalin's death : the hysterical surge of grief in Leningrad where Galina lived; the joy of the convicts at the gulag, when they learned that the "ogre"had died at last.… (altro)
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Una prima considerazione va fatta in premessa; Padiglione Cancro è uno di quei testi che avevo in biblioteca in attesa del momento giusto per gustarlo; e quando il momento è finalmente arrivato sono andato in libreria per acquistare un’edizione più leggibile, i caratteri della Newton mi preoccupavano. Il libro non è più in produzione; nonostante sia un capolavoro della letteratura del secolo scorso; implacabile immagine dello stato della cultura e dell’editoria italiana. Il Padiglione cancro di Solzenicyn è uno spietato ritratto dell’Unione sovietica del dopo guerra, il mondo visto con gli occhi dei malati di cancro assume una dimensione universale; il particolare, questa volta, è un’analisi spietata e cruda delle libertà, o meglio dell’assenza delle stesse, nell’Unione sovietica; la paura della morte sovrasta quella del confino, della condanna, della perdita di dignità politica. Un puzzle con mille tasselli, ogni tassello un personaggio; anche se i due capisaldi sono Pavel Nikolaevic Rusanov, un diligente dirigente del partito, che la malattia mette di fronte alla realtà che lui stesso ha contribuito a creare: quella di un sistema inefficiente contraddistinto dalla mortificazione del popolo; in nome del quale e contro il quale il partito da anni governa; l’altro personaggio è Kostoglov, un ex deportato, che dalla sua esperienza derivata dalla voglia di chiedere un cambiamento ha trovato un nuovo equilibrio di vita; Kostoglov, il suo amore per la dottoressa Mina Gangart, rappresenta un vessillo di libertà, una sorta di pulsione inarrestabile. Padiglione cancro è un grande capolavoro, un lungo quadro che si compone di mille affreschi, che si sovrappongono e si dipanano con armonia ed efficacia. Lo spaccato dell’Unione sovietica del dopo Stalin non perde di valenza, perché, dopo Stalin, ci sono e ci saranno i suoi eredi; sempre in nome del popolo. ( )
  grandeghi | May 22, 2018 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Solzhenitsyn, Aleksandrautore primariotutte le edizioniconfermato
Adrian, EsaTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bethell, NicholasTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Burg, DavidTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
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Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
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Luoghi significativi
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Eventi significativi
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Epigrafe
Dedica
Incipit
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Tot overmaat van ramp was de kankerafdeling 'nummer dertien'.
Citazioni
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Hoe we ook om wonderen lachen zolang we sterk en gezond en welvarend zijn: als het leven zo afgepaald en verkrampt wordt dat alleen een wonder ons kan redden, klampen we ons vast aan dit unieke uitzonderlijke wonder - en geloven erin!
Ultime parole
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(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
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"Cancer Ward" examines the relationship of a group of people in the cancer ward of a provincial Soviet hospital in 1955, two years after Stalin's death. We see them under normal circumstances, and also reexamined at the eleventh hour of illness. Together they represent a remarkable cross-section of contemporary Russian characters and attitudes. The experiences of the central character, Oleg Kostoglotov, closely reflect the author's own: Solzhenitsyn himself became a patient in a cancer ward in the mid-1950s, on his release from a labor camp, and later recovered. Translated by Nicholas Bethell and David Burg.

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