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Sto caricando le informazioni... A Calling for Charlie Barnesdi Joshua Ferris
Top Five Books of 2021 (342) Sto caricando le informazioni...
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Someone is telling the story of the life of Charlie Barnes, and it doesn't appear to be going well. Too often divorced, discontent with life's compromises and in a house he hates, this lifelong schemer and eternal romantic would like out of his present circumstances and into the American dream. But when the twin calamities of the Great Recession and a cancer scare come along to compound his troubles, his dreams dwindle further, and an infinite past full of forking paths quickly tapers to a black dot. Then, against all odds, something goes right for a change: Charlie is granted a second act. With help from his storyteller son, he surveys the facts of his life and finds his true calling where he least expects it--in a sacrifice that redounds with selflessness and love--at last becoming the man his son always knew he could be. A Calling for Charlie Barnes is a profound and tender portrait of a man whose desperate need to be loved is his downfall, and a brutally funny account of how that love is ultimately earned. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)813.6Literature English (North America) American fiction 21st CenturyClassificazione LCVotoMedia:
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La determinazione a portare a termine progetti che in realtà nel corso della sua esistenza si sono già più volte rivelati inconcludenti o fallimentari si associa al tentativo altrettanto improvvido e disperato di riallacciare rapporti familiari colpevolmente compromessi forse anche a causa della sua eccessiva fame di vita ed esigua coerenza emotiva.
Sorprendentemente è un figlio a raccontare la sua vicenda sentimentale e umana, colorita e spericolata: proprio questa inquadratura dal basso, onesta, persino cinica, che non risparmia nella descrizione del soggetto i dettagli avvilenti, gli aspetti disarmanti e incomprensibili dona alla figura del padre la dimensione più umana e “godibile” per il lettore: un papà lontano, ma sempre presente, amorevole e generoso quanto egocentrico e superficiale, sognatore implacabile, incapace di dirimere (ma chi ne sarebbe capace?) la dicotomia tra il sistema d’arricchimento americano e la sete di giustizia sociale (ad un certo punto gestisce un fondo pensionistico con amorevole dedizione), il ritratto strabiliante ed enigmatico di un protagonista della scena, a tratti fascinoso e prestante come George Clooney, a tratti simpatico e familiare come Pierfrancesco Diliberto.
A fronte di delusioni anche banali, che seguono l’ingenua pretesa di essere ciò che si desidera, a fronte di fallimenti di imprese semplicemente irrealistiche o addirittura ridicole, a fronte perciò di ripetuti ridimensionamenti di un sé strabordante, non possiamo tralasciare l’altro lato del personaggio, lo “Steady Boy” caratterizzato dallo stesso autore per l’indomita perseveranza : “La soluzione di Charlie era quella di armeggiare, con lampada frontale e cassetta degli attrezzi, nell’officina del sogno americano ed emergerne qualche tempo dopo con una speranza diamantata capace di fargli mettere a segno un colpaccio e riscattare il tempo perso”.
Dal punto di vista letterario il finale incentrato sul figlio “biografo”, che fa incontrare il piano narrativo e quello personale non mi convince molto, ma è una scelta autoriale da prendere per intero. D’altra parte la centralità del ruolo del figlio (amorevole) e del biografo (spigoloso) rispetto a Charlie Barnes è indiscutibile: lo testimonia l’opera di ricongiunzione familiare (mai completa) che, anche in conclusione del racconto, sarebbe impensabile senza il suo certosino impegno di “ricucitura relazionale”. ( )