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Risultati da Google Ricerca Libri
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Un buon libro, dalla premessa intrigante ed uno stile che non esito a definire sperimentale, che spazia dalla narrativa al reportage al saggio sociologico e filosofico: peccato che gli manchi un' anima. E' un'opera sostanzialmente fredda, che dice quel che deve dire e lo fa anche bene ma non emoziona. La trama è esilissima, l'intero romanzo è un lungo prologo che ci prepara a qualcosa che poi in realtà non accade mai ed è tutto talmente asettico che perfino le scene potenzialmente più drammatiche sono trattate con distacco clinico. Anche le riflessioni per quanto profonde e ben meditate restano fini a se stesse, perché si dipanano in quasi tutti i campi dello scibile umano e finiscono per risultare dispersive; non si capisce quale sia la tesi portata avanti dall'autore o se ce ne sia una quindi si arriva alla fine con un senso di incompiutezza. Nota di merito invece per i personaggi, tutti ottimamente caratterizzati. Insomma uno dei tanti libri che ho apprezzato intellettualmente ma che non mi ha coinvolto emotivamente, quindi dubito che lascerà il segno. ( )
Ed io che vi dico che sognate, sono anch'io un sogno.
CHUANG TZU
Il vero pessimista sa che è già troppo tardi per esserlo.
VICTØR MIESEL, L'Anomalia
Dedica
Incipit
Ammazzare la gente, è una cosa da niente.
Citazioni
Ultime parole
È difficile descrivere ciò che avviene, non esiste nella lingua una parola esatta per definire la lenta vibrazione del mondo, l'infinitesimale pulsazione che, ovunque sulla Terra, e nel medesimo istante, riguarda allo stesso modo il gatto che dorme accanto al caminetto in una baita dell'Arkansas, l'oca selvatica che attraversa il cielo sopra Bordeaux, e le cascate dello Zambesi e le nevi intonse dell'Annapurna, e il ponte di Rialto sul Canal Grande a Venezia, ma anche l'arteria congestionata della grande bidonville di Dharavi e la spugnetta sporca lasciata sul bordo di un lavello a Montjoux, e il vecchio copertone bucato nel cortile di un garage a Mumbai e la tazzina da caffè rossa di mar e I y da la m n di ctor Mi el et l d ant n ir su la gue d'An Va so ire de me ce utp à pe s'e e vr a f e es se re u l c era zio ni e s a b b i a f i n e
E' un'opera sostanzialmente fredda, che dice quel che deve dire e lo fa anche bene ma non emoziona. La trama è esilissima, l'intero romanzo è un lungo prologo che ci prepara a qualcosa che poi in realtà non accade mai ed è tutto talmente asettico che perfino le scene potenzialmente più drammatiche sono trattate con distacco clinico.
Anche le riflessioni per quanto profonde e ben meditate restano fini a se stesse, perché si dipanano in quasi tutti i campi dello scibile umano e finiscono per risultare dispersive; non si capisce quale sia la tesi portata avanti dall'autore o se ce ne sia una quindi si arriva alla fine con un senso di incompiutezza.
Nota di merito invece per i personaggi, tutti ottimamente caratterizzati.
Insomma uno dei tanti libri che ho apprezzato intellettualmente ma che non mi ha coinvolto emotivamente, quindi dubito che lascerà il segno. ( )