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Sto caricando le informazioni... Morte d'estate (1998)di William Trevor
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William Trevor's Last Stories is forthcoming from Viking. A New York Times Bestseller and Notable Book From the winner of the 1999 David Cohen British Literature Prize comes an unforgettably chilling novel, written with the compassion and artistry that define Trevor's fiction. There were three deaths that summer. The first was Letitia's, sudden and quite unexpected, leaving her husband, Thaddeus, haunted by the details of her last afternoon. The next death came some weeks later, after Thaddeus's mother-in-law helped him to interview for a nanny to bring up their baby. None of the applicants were suitable--least of all the last one, with her sharp features, her shabby clothes that reeked of cigarettes, her badly typed references--so Letitia's mother moved herself in. But then, just as the household was beginning to settle down, the last of the nannies surprisingly returned, her unwelcome arrival heralding the third of the summer tragedies. "William Trevor is an extraordinarily mellifluous writer, seemingly incapable of composing an ungraceful sentence. . . . His skill is very real, and equals his great compassion. With Death in Summer, these two qualities combine in a beautiful and resonant way."--The New York Time Book Review "Possibly the most perfect of Trevor's novels . . . Astonishing."--Los Angeles Times Book Review "Beautifully paced and mesmerizing . . . Offering us a compelling mystery on many levels through . . . finely drawn, perfect glimpses of touchingly imperfect lives."--The Washington Post Book World Nominated for a Los Angeles Times Book Prize Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)823.914Literature English & Old English literatures English fiction Modern Period 1901-1999 1945-1999Classificazione LCVotoMedia:
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La morte di una giovane donna lascia una bimba orfana e il marito alla ricerca di una bambinaia: una di quelle che si presentano si infatua di lui e inizia a odiare la suocera che infine ha deciso di badare alla piccola. Il passato della ragazza in un orfanotrofio dai contorni inquietanti è visto attraverso gli occhi dell’amico Albert, giovanotto non proprio registrato che bada a una vecchia signora invalida: si tratta dello scontro di due mondi (proletario e medio-borghese che è stato alto) dal quale nessuno esce indenne.
La morte del titolo finisce per bussare due volte e così facendo può sembrare che le cose tornino a posto, ma il lettore fa davvero fatica a entrare in sintonia con uno qualsiasi dei personaggi: è probabilmente ciò a cui puntava lo scrittore così da poter insinuare nelle ultime righe l’ennesimo sospetto.
La scrittura distaccata riflette l’atteggiamento da analisi di cui all’inizio e non favorisce di certo la partecipazione creando una sensazione straniante che a volte rende poco confortevole immergersi nello scorrere del racconto. ( )