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Sto caricando le informazioni... La mia Africa (1937)di Isak Dinesen
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Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Un libro che mi ha portata in una terra bellissima e amata, un’Africa magica che forse non esiste più. Tra ricchi coloni bianchi, avventurieri e proprietari terrieri, e i loro servitori indigeni, gente nobile e fiera, vicina alla natura; tra emozionanti battute di caccia e suggestive cerimonie tradizionali, voli aerei e passeggiate a cavallo negli splendidi paesaggi degli altipiani, tra le fattorie e le piantagioni di caffè. Karen Blixen, con il suo sguardo attento e la scrittura piacevole, con la sua abilità nel tracciare indimenticabili ritratti e raccontare ricordi di vita, trasmette tutto l’amore e il profondo rispetto per una terra e i suoi abitanti mai dimenticati, nemmeno dopo il difficile, forzato distacco nessuna recensione | aggiungi una recensione
Appartiene alle Collane EditorialiColecção Mil Folhas (75) Delfinserien (156) Gallimard, Folio (4440) — 19 altro È contenuto inHa l'adattamentoÈ riassunto inLivros Condensados: Der lange Mord | Afrika, dunkel lockende Welt | Das grosse Doppelspiel | Wer entfuehrte Suzy Marsh? di Reader's Digest Ha come guida per lo studenteElenchi di rilievo
Vissuta fino al 1931 in una fattoria dentro una piantagione di caffè sugli altipiani del Ngong, Karen Blixen ha descritto con una limpidezza senza pari il suo rapporto d'amore con l'Africa. Sovranamente digiuna di politica, ci ha dato il ritratto forse più bello del continente nero, della sua natura, dei suoi colori, dei suoi abitanti. I Kikuyu che nulla più può stupire, i fieri e appassionati Somali del deserto, i Masai che guardano, dalla loro riserva di prigionieri in cui sono condannati a estinguersi, l'avanzata di una civiltà "che nel profondo del loro cuore odiano più di qualsiasi cosa al mondo". Uomini, alberi, animali si compongono nelle pagine della Blixen in arabeschi non evasivi, in una fitta trama di descrizioni e sensazioni che, oltre il loro valore documentario, rimandano alla saggezza favolosa di questa grande scrittrice, influenzando in modo determinante i contenuti della sua arte: "I bianchi cercano in tutti i modi di proteggersi dall'ignoto e dagli assalti del fato; l'indigeno, invece, considera il destino un amico, perché è nelle sue mani da sempre; per lui, in un certo senso, è la sua casa, l'oscurità familiare della capanna, il solco profondo delle sue radici". Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)967.62History and Geography Africa Central Africa Kenya & Uganda KenyaClassificazione LCVotoMedia:
Penguin Australia3 edizioni di questo libro sono state pubblicate da Penguin Australia. Edizioni: 0141183330, 0241951437, 0143566369 |
Portare a termine questo libro è stato estenuante, trecento pagine che mi sono sembrate almeno il doppio: non perchè sia scritto male, tutt'altro, anche perché ho già letto altro della Blixen e so perfettamente che sa scrivere; il problema è che manca qualunque tipo di trama o di struttura, il romanzo consiste unicamente di aneddoti pittoreschi e descrizioni naturali che si susseguono confusamente senza una logica.
Non saprei neanche se definirle memorie a questo punto, perchè i riferimenti alla vera vita dell'autrice sono pochi e si ha la costante sensazione che ometta più di quanto non dica (nessun accenno al divorzio o alla sifilide, mentre Denys Finch-Hatton viene presentato solo come un amico).
L'unico elemento che ha catturato la mia attenzione in questo mare di tedio è stata l'arroganza coloniale di cui è imbevuta la protagonista, tanto più fastidiosa in quanto ammantata di un perbenismo ipocrita.
Peccato, mi avevano parlato tutti bene del film e credevo che leggere il libro sarebbe stato anche meglio, ma mi sbagliavo di grosso.
Agli appassionati di viaggi, di Africa o della natura in generale sicuramente potrebbe piacere, a tutti gli altri consiglio di tenersi alla larga. ( )