Un saggio che per l'argomento trattato prometteva di essere stuzzicante e avvincente, invece qualcosa è andato storto.
Non posso lamentarmi dello stile, che è brioso e anche vagamente ironico, e di sicuro non si può dubitare dell'accuratezza storica vista la quantità enorme di fonti citate. Ecco forse il problema è proprio questo: la mole di dati è eccessiva e non permette una narrazione fluida. I concetti chiave sono pochi e ripetuti fino allo sfinimento, mentre tre quarti del libro consistono in estenuanti elenchi di nomi e luoghi, che se da una parte testimoniano il poderoso lavoro di ricerca dell'autrice, dall'altra disorientano il lettore; non ho bisogno di quindici aneddoti identici per ogni argomento, ne bastano un paio per rendere l'idea.
Paradossalmente basterebbe leggere l'introduzione e le prime righe di ogni capitolo per sapere tutto quel che c'è da sapere su questo saggio. Il resto è una sequela infinita di listoni che usciranno dalla memoria circa 10 secondi dopo averli letti, utili solo ad allungare il brodo.
Se come me siete appassionati di storia e in particolare della Parigi illuminista e rivoluzionaria potreste comunque dargli una possibilità, magari tenendo basse le aspettative: agli altri consiglio vivamente di lasciar perdere. ( )