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Sto caricando le informazioni... Un Indovino Mi Disse-Grande- (Italian Edition) (originale 1995; edizione 2008)di Tiziano Terzani
Informazioni sull'operaUn indovino mi disse di Tiziano Terzani (1995)
Italian Literature (367) Sto caricando le informazioni...
Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro. Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro. Terzani è uno strano interprete della decrescita felice; si perché lui sa essere convincente ed a dare una visione diversa delle diversità. Oltre i luoghi comuni dei sempre contro, perché lui non è contro, ma a favore di un sistema diverso di vita che, per quanto possa essere o meno condiviso, va apprezzato. Questo libro parte dalla profezia di un indovino che ha predetto all’autore un incidente aereo nel 1993. La contromisura è stata la decisione di non prendere mai in quell’anno un aereo e di viaggiare con mezzi diversi. E ci sta, se non fosse che in quell’anno Terzani ha viaggiato, come sempre, in lungo ed in largo per l’Asia, partendo dalla Thailandia per andare in Cambogia, in Birmania, a Singapore e nelle Filippine e concludendo il suo itinerario no fly da Bangkok a Firenze passando per la Cina e prendendo poi la mitica transiberiana. Dovunque va Terzani cerca un indovino da cui farsi predire il futuro ed aprendo, quindi, la strada a culture diverse e lontane che trovano il minimo comune denominatore nella superstizione, diffusa in tutto il mondo. Anche con questo libro Terzani conferma la sua capacità di scrittore e di attento osservatore; certo, come detto, l’angolo visuale è quello di un uomo che cerca di imporre un modello culturale; ma ha la capacità di farlo con intelligenza. (Come inizia:) " Una buona occasione nella vita si presenta sempre. Il problema è saperla riconoscere e a volte non è facile. La mia, per esempio, aveva tutta l'aria di essere una maledizione. 'Attento! Nel 1993 corri un gran rischio di morire. In quell'anno non volare. Non volare mai', m'aveva detto un indovino. Era successo a Hong Kong. Avevo incontrato quel vecchio cinese... nessuna recensione | aggiungi una recensione
Elenchi di rilievo
Warned by a Hong Kong fortune-teller not to risk flying for a whole year, Tiziano Terzani -- a vastly experienced Asia correspondent -- took what he called "the first step into an unknown world. . . . It turned out to be one of the most extraordinary years I have ever spent: I was marked for death, and instead I was reborn." Traveling by foot, boat, bus, car, and train, he visited Burma, Thailand, Laos, Cambodia, Vietnam, China, Mongolia, Japan, Indonesia, Singapore, and Malaysia. Geography expanded under his feet. He consulted soothsayers, sorcerers, and shamans and received much advice -- some wise, some otherwise -- about his future. With time to think, he learned to understand, respect, and fear for older ways of life and beliefs now threatened by the crasser forms of Western modernity. He rediscovered a place he had been reporting on for decades. And it reinvigorated him. The result is an immensely engaging, insightful, and idiosyncratic journey, filled with unexpected delights and strange encounters. A bestseller and major prizewinner in Italy, A Fortune-Teller Told Me is a powerful warning against the new missionaries of materialism. "From the Hardcover edition." Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)915.04429History and Geography Geography and Travel Geography of and travel in Asia Special TopicsClassificazione LCVotoMedia:
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Arrivato alla fine del mio primo Terzani, dovrei dire con colpevole ritardo, ma dirò semplicemente, a ragion veduta, che non ero ancora pronto, ho cominciato a rendermi conto della straordinarietà di quest’uomo. Ripercorrere con lui tutte le zone critiche, con relativi avvenimenti, del sud-est asiatico, in un racconto continuo e serrato, senza mai cadute di tono, è stato un bel tuffo nella memoria e nelle cronache dei tempi in cui questi fatti si svolgevano, trovando anche qualche risposta a domande rimaste in sospeso. Con l’escamotage dell’indovino e della sua predizione negativa, Terzani percorre con altri mezzi, che non siano aerei o elicotteri, territori e stati che ha così modo di raccontarci, filtrati da ricordi passati e presenti, che fanno apparire il suo racconto nella veste che più ho apprezzato: un fantastico affresco di inestimabile valore documentario su genti, popolazioni e luoghi di un Oriente fatalmente destinato a scomparire, nella sua veste più tradizionale, sotto i colpi di una occidentalizzazione selvaggia che livellerà tutti verso il basso con la sua dannata corsa al modernismo. Ogni cosa a suo tempo, un tempo per ogni cosa. Non ho mai voluto affrontare Terzani con i suoi libri perché ritenevo troppo ostici, sotto svariati punti di vista, gli argomenti di cui parlava. Adesso che ho cominciato, su suggerimento, proprio da questo, mi rendo conto che in qualche modo avevo ragione ad aspettare e che è stato sicuramente un buon inizio. Terzani è un ottimo giornalista, il suo modo di raccontare, in maniera fluida, agile e rapida, da perfetto affabulatore, tiene alta la soglia dell’attenzione che non scende mai sotto livelli non apprezzabili per contenuti e dinamicità narrativa. In questo suo primo libro non sono stato catturato dal Terzani mistico (chissà in seguito, forse), sono invece rimasto affascinato dall’uomo, dalla sua schiettezza, dalla sua capacità comunicativa e dalla profondità dei suoi pensieri che esprime con grande semplicità ed armonia. Un piccolo grande uomo, che con la sua razionalità e dando credito ad un indovino, forse ha voluto dirci che in fondo la nostra vita è governata da quanto di più irrazionale noi potremmo credere, dandoci così un buon motivo per meditare sulla labilità della nostra condizione umana…
Qualche suo pensiero…
“Perché la storia esiste solo se qualcuno la racconta. È una triste constatazione; ma è così ed è forse questa idea a legarmi alla mia professione.”
“[…] c’è qualcosa di rassicurante nel morire là dove si è nati, in una stanza di cui si conosce l’odore, lo scricchiolio della porta, la vista dalla finestra. Morire là dove sono morti i propri genitori, i propri nonni, là dove nasceranno i propri nipoti è come morire di meno.”
“La politica, più di ogni altro settore della società, specie quella occidentale, è in mano ai mediocri, grazie proprio alla democrazia, diventata ormai un’aberrazione dell’idea originale quando si trattava di votare se andare o no in guerra contro Sparta”.
“La televisione riduce la nostra capacità di concentrazione, ottunde le nostre passioni, ci impedisce di riflettere imponendosi come il più importante – quasi il solo – veicolo di conoscenza. Eppure nessuna verità è più falsa di quella della televisione.” ( )