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Sto caricando le informazioni... Oblomov (1859)di Ivan Goncharov
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In a world of planners Oblomov plans himself to sleep. In a world of action he discovers the poetry of procrastination. In a world of passion he discovers the delicacies of reluctance. And when we reject his passivity he bears our secret desire for it like a martyr. For us he sleeps, for us he lies in bed daydreaming, for us his mind goes back to the Arcadia of childhood, drinking the opiate of memory. For our sakes who live in clean rooms and who jump out of bed when the alarm clock goes, Oblomov lies among his cobwebs and his fleas, his books unread, his ink dry in the bottle, his letters unanswered. While we prosper, he is cheated... There is a transcendent gentleness, an ineffable prosaic delicacy, in the book. But we can’t get away from it; the second part, although benign and moral, is dull... The undertone of dream and fairy-tale runs through the book like the murmur of a stream, so that to call Goncharov a realist is misleading. Oblomov himself becomes one of those transfigured characters which have grown over a long period of writing, which exist on several planes, and which go on growing in the mind after the book is put down. Now he seems to symbolise the soul, now he i£ the folly of idleness, now he is the accuser of success. He is an enormous character. Appartiene alle Collane EditorialiAlba Clásica (29) Biblioteca Júcar (90) Everyman's Library (878) — 13 altro È contenuto inHa l'adattamentoPremi e riconoscimentiMenzioniElenchi di rilievo
"Oblomovismo" è un modo di vivere, anzi, una malattia, il cui termine viene coniato dall'amico del protagonista di questo romanzo di Gonciarov, diventato famoso per la proverbiale pigrizia. Ma non è solo Oblomov, di cui si parla, è tutta la Russia, la vecchia Russia del 1859, anno in cui fu scritto il libro, che viene salutata con un addio nelle pagine finali del libro.L'edizione è tradotta e ridotta a cura di Giorgio Leblanc. Non sono state trovate descrizioni di biblioteche |
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Google Books — Sto caricando le informazioni... GeneriSistema Decimale Melvil (DDC)891.733Literature Literature of other languages Literature of east Indo-European and Celtic languages Russian and East Slavic languages Russian fiction 1800–1917Classificazione LCVotoMedia:
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Oblomov è un proprietario terriero russo che vive di rendita grazie agli introiti provenienti da un suo villaggio di campagna dove lavorano circa trecento contadini. Egli vive a Pietroburgo, la capitale russa, in un appartamento polveroso e sta perennemente sdraiato sul divano in ozio perpetuo. Ha un servitore, Zachar, a lui devoto, che ogni tanto gli spilla qualche moneta quando va a fare la spesa (la famosa cresta). Un giorno questa sua vita sempre uguale viene interrotta da una brutta notizia: le sue rendite stanno scendendo per via di una cattiva amministrazione dei suoi affari. Per fortuna arriva a fargli visita il suo amico Stolz, un giovane uomo d'affari, e riesce a convincerlo ad uscire fuori dal suo guscio. Grazie a lui conosce Olga, una bella e giovane e intelligente ragazza della quale il nostro protagonista si innamorerà.
Sarà proprio Stolz stesso a definire il termine oblomovismo: ovvero quello sprecare la vita e le ricchezze a causa di una congenita trascuratezza costellata da un idealismo esasperato.
L'autore russo ha contrapposto, in questo romanzo, due diverse visoni: naturalismo e liberismo illuminista. Queste visioni sono incarnate proprio da Stoltz e Oblomov: l'amico tedesco cerca in tutti i modi di trascinare Il'ja Il'ic fuori dal suo appartamento, che è diventato “una piccola, inerte, polverosa Oblomovka”, e di introdurlo nel nuovo mondo. Anche Olga tenta invano di costruire con operosità un nuovo ponte tra il paradiso idealizzato oblomoviano e la dinamicità della civiltà moderna. Ma Oblomov è un sognatore, non riesce a vivere la vita da nobile nella società russa, è una persona buona, generosa, egli desidera vivere in un mondo senza conflitti.
Scriverà il giornalista russo Nikolaj Aleksandrovič Dobroljubov:
«In Oblomov si riflette la vita russa, viene presentato il vero e vivo tipo russo contemporaneo, scolpito con inesorabile rigore e precisione; viene pronunciata la nuova parola d’ordine dello sviluppo della nostra società; viene pronunciata con chiarezza e fermezza, senza disperazioni né puerili speranze ma con la piena coscienza del vero. Questa parola è oblomovismo; essa serve da chiave per la soluzione e l’interpretazione di molti fenomeni della vita russa e conferisce al romanzo di Goncarov un significato sociale molto più grande che non a tutti i nostri racconti di letteratura accusatoria». ( )