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"Through charm, drive, and diligent effort Octave Mouret has become the director of one of the finest new department stores in Paris, Au Bonheur des Dames. Supremely aware of the power of his position, Mouret seeks to exploit the desire that his luxuriantly displayed merchandise arouses in the ladies who shop, and the aspirations of the young female assistants he employs. Charting the beginnings of the capitalist economy and bourgeois society, Zola captures in lavish detail the greedy customers and gossiping staff, and the obsession with image, fashion, and gratification that was a phenomenon of nineteenth-century French consumer society. Of all Zola's novels, this may be the one with the most relevance for our own time"--The publisher.… (altro)
Per una volta, invece di usare parole mie, mi servirò biecamente di alcuni frasi prese dall'introduzione di Mario Lunetta, che riassumono perfettamente secondo me lo spirito di questo romanzo.
[...]l’ottica zoliana è collettiva e plurale, e i singoli personaggi sono per lui solo momenti di un flusso costituito dalla folla anonima, dalle masse urbane, contadine, operaie, fuscelli che vivono esclusivamente del respiro infinitamente molteplice di una corrente cieca, e pure ad essa contrappongono in molti casi un’individualità caparbia e infelice, destinata alla distruzione o all’affermazione di sé. [...] il Paradiso delle Signore si distende come una piovra che coi suoi tentacoli prima soffoca i deboli concorrenti, poi ne ingoia le botteghe in una specie di voracissima, insaziabile fame. I vecchi negozi tradizionali del quartiere scompaiono uno dopo l’altro sotto i colpi dei picconi e dei martelli meccanici per fare spazio al grande magazzino che si espande con la sua struttura monumentale e sempre più si pone come l’emblema di una concezione spregiudicata dell’impresa operante su vasta scala, in una società che è già la società di massa della metropoli contemporanea.
Insomma, non prendetelo per una storia d'amore e di virtù premiata, perché è solo una delle sfaccettature di questo romanzo. Il vero protagonista è il grande magazzino e tutti, anche Denise, sono solo dei comprimari, piccole figurine sul suo sfondo grandioso e inquietante. ( )
"Through charm, drive, and diligent effort Octave Mouret has become the director of one of the finest new department stores in Paris, Au Bonheur des Dames. Supremely aware of the power of his position, Mouret seeks to exploit the desire that his luxuriantly displayed merchandise arouses in the ladies who shop, and the aspirations of the young female assistants he employs. Charting the beginnings of the capitalist economy and bourgeois society, Zola captures in lavish detail the greedy customers and gossiping staff, and the obsession with image, fashion, and gratification that was a phenomenon of nineteenth-century French consumer society. Of all Zola's novels, this may be the one with the most relevance for our own time"--The publisher.
[...]l’ottica zoliana è collettiva e plurale, e i singoli personaggi sono per lui solo momenti di un flusso costituito dalla folla anonima, dalle masse urbane, contadine, operaie, fuscelli che vivono esclusivamente del respiro infinitamente molteplice di una corrente cieca, e pure ad essa contrappongono in molti casi un’individualità caparbia e infelice, destinata alla distruzione o all’affermazione di sé. [...] il Paradiso delle Signore si distende come una piovra che coi suoi tentacoli prima soffoca i deboli concorrenti, poi ne ingoia le botteghe in una specie di voracissima, insaziabile fame. I vecchi negozi tradizionali del quartiere scompaiono uno dopo l’altro sotto i colpi dei picconi e dei martelli meccanici per fare spazio al grande magazzino che si espande con la sua struttura monumentale e sempre più si pone come l’emblema di una concezione spregiudicata dell’impresa operante su vasta scala, in una società che è già la società di massa della metropoli contemporanea.
Insomma, non prendetelo per una storia d'amore e di virtù premiata, perché è solo una delle sfaccettature di questo romanzo. Il vero protagonista è il grande magazzino e tutti, anche Denise, sono solo dei comprimari, piccole figurine sul suo sfondo grandioso e inquietante. ( )