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Une exécution ordinaire

di Marc Dugain

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833323,610 (3.24)Nessuno
Pavlov è un ex insegnante di storia, che il regime russo ha sottoposto a molte prove, ma non è la prima vittima del Potere all'interno della sua famiglia. Il capriccio onnipotente e paranoico di Stalin di prendere sua madre Olga come proprio medico curante senza che nessuno ne fosse informato, il marito per primo, aveva via via lacerato la vita dei suoi genitori. Anche da genitore, Pavlov è costretto a subire ingiustizie. Il figlio Vania scompare nell'affondamento del sottomarino Oskar, che una sorte beffarda vuole essere stato progettato dal padre di Pavlov. Le indagini sul naufragio, avvenuto in circostanze poco chiare nel mare di Barents, sono animate nel protagonista dalla speranza che il figlio possa essersi salvato, ma le ricerche si scontrano contro il Kgb e la strategia del silenzio imposta dall'omertoso presidente russo Vladimir Plotov. Attraverso la storia di tre generazioni, un ritratto impietoso di cinquant'anni di storia russa - dagli anni '50 a oggi - seguendo il filo rosso di una dittatura che cambia volto ma non obiettivi e vittime. Annotation Supplied by Informazioni Editoriali… (altro)
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Het boek voor 1/3 gelezen. Wel boeiend als tijdsbeeld, maar toch wel dikke stroop om doorheen te komen (wat dus niet gelukt is).

Met als dramatisch hoogtepunt de ondergang van de kernonderzeeboot Koersk in 2000 gaat deze roman in op de intriges, terreur, machtsstrijd en persoonlijke verhoudingen in de Sovjet-Unie van Stalin tot Poetin. De hoofdpersoon, in de coulissen van de partijtop, ondervindt in zijn persoonlijk en familieleven de wreedheid, het cynisme, bedrog en de berekening in de omgang tussen mensen. Boeiend en vakkundig geschreven, gebruikmakend van ware gebeurtenissen en personen, maar fictief en oncontroleerbaar. Voor een breed publiek spannende politieke lectuur.
  leestgraag | May 9, 2012 |
La tragédie du Koursk donne une toile de fond pour évoquer la permanence du mépris de la vie humaine, sur fond de résignation slave. S'attendre à un roman d'action serait tromper le lecteur. D'action, il n'y en a pas, les détails sont gommés, enfouis au fond de la mer ou dans l'immensité de la plaine russe. Les détails sont engloutis dans la mémoire. Ce que l'auteur dépeint est simplement la permanence d'un système de gouvernement qui joue l'hyper-réalisme, au mépris de la vie humaine. Cette "exécution ordinaire" est-elle d'ailleurs spécifiquement russe ? Non, elle semble universelle pour tous les pays qui considèrent l'Homme comme une simple variable d'ajustement politique. On pense bien entendu en premier lieu aux dictatures mais le roman nous projette en creux vers les pays dont les sytèmes économiques capitalistes dévoyés tiennent les hommes pour des arguments mineurs ou les pays dans lesquels l'évolution des biotechnologies donne des frissons dans le dos.

Dugain n'est pas un maître du style. Son écriture est à la mode soviétique : lourde, grise, pesante. Cela étant, il déploie une bonne documentation, un sens de l'intrigue correct et la volonté d'être pédagogue. Il gagne ses cinq étoiles par la description réaliste et surprenante du président russe Plotov, clone de V. Poutine.

A défaut d'être percutant, c'est toutefois un bon livre, qui tient sa place à mi-chemin entre la biographie, le manuel d'histoire et le roman. ( )
  Veilleur_de_nuit | Jan 25, 2011 |
Cela se lit d'un seul coup, l'histoire ou plutôt les histoires sont très bien agencées et j'ai été ému par les personnages, bouleversé par le total cynisme de Staline puis de Poutine. Je me souviens avoir entendu Marc Dugain raconter son voyage en Russie pour ce documenter sur la tragédie de ce sous-marin nucléaire et ce portrait rapide et terrible de l'URSS et de la Russie contemporaine me semble très convaincant. Une ombre toutefois : autant l'intrigue est bien montée autant le style n'est pas celui d'un grand écrivain, je veux dire celui d'un écrivain qui pèse chaque mot et chaque phrase, invente un style nouveau et apporte quelque chose à l'univers de la littérature. Quelques fautes de français, pas mal de phrases maladroites et des passages manifestement peu travaillés par l'auteur, font la différence avec ce que j'appellerai faute de mieux "les grands écrivains". (Mes exemples de grands écrivains : Duras, Proust, Yourcenar.... chez nous, Faulkner aux Etats-Unis et bien d'autres) ( )
  vie-tranquille | Jan 1, 2011 |
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« Nous avons pensé faire pour le mieux, mais, au final, il s’est avéré que nous avons fait comme d’habitude. »

VICTOR TCHERNOMYRDINE
(ancien Premier ministre russe)
« Mais quand l’univers l’écraserait, l’homme serait encore plus noble que ce qui le tue, parce qu’il sait qu’il meurt ; et l’avantage qu’a l’univers sur lui, l’univers n’en sait rien. »

BLAISE PASCAL
Dedica
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À Alla Shevelkina, journaliste et amie.
À Fabrice d’Ornano,
commandant de sous-marin et ami.
Ce livre leur doit l’essentiel.

Pour Roman, né avec ce livre.
Incipit
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JE NE SUIS QUE STALINE

Ce matin-là de l’hiver 1952, comme presque chaque jour depuis la fin de la guerre, ma mère qui était urologue avait pris son service à l’hôpital de M. dans la lointaine banlieue moscovite. [...]
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Pavlov è un ex insegnante di storia, che il regime russo ha sottoposto a molte prove, ma non è la prima vittima del Potere all'interno della sua famiglia. Il capriccio onnipotente e paranoico di Stalin di prendere sua madre Olga come proprio medico curante senza che nessuno ne fosse informato, il marito per primo, aveva via via lacerato la vita dei suoi genitori. Anche da genitore, Pavlov è costretto a subire ingiustizie. Il figlio Vania scompare nell'affondamento del sottomarino Oskar, che una sorte beffarda vuole essere stato progettato dal padre di Pavlov. Le indagini sul naufragio, avvenuto in circostanze poco chiare nel mare di Barents, sono animate nel protagonista dalla speranza che il figlio possa essersi salvato, ma le ricerche si scontrano contro il Kgb e la strategia del silenzio imposta dall'omertoso presidente russo Vladimir Plotov. Attraverso la storia di tre generazioni, un ritratto impietoso di cinquant'anni di storia russa - dagli anni '50 a oggi - seguendo il filo rosso di una dittatura che cambia volto ma non obiettivi e vittime. Annotation Supplied by Informazioni Editoriali

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