Pagina principaleGruppiConversazioniAltroStatistiche
Cerca nel Sito
Questo sito utilizza i cookies per fornire i nostri servizi, per migliorare le prestazioni, per analisi, e (per gli utenti che accedono senza fare login) per la pubblicità. Usando LibraryThing confermi di aver letto e capito le nostre condizioni di servizio e la politica sulla privacy. Il tuo uso del sito e dei servizi è soggetto a tali politiche e condizioni.

Risultati da Google Ricerca Libri

Fai clic su di un'immagine per andare a Google Ricerca Libri.

Sto caricando le informazioni...

001 - Casi clinici 1 - Signorina Anna O., Signora Emmy von N. (1895)

di Sigmund Freud

UtentiRecensioniPopolaritàMedia votiConversazioni
314,117,631 (4)Nessuno
Aggiunto di recente damartina96, MareMagnum
Nessuno
Sto caricando le informazioni...

Iscriviti per consentire a LibraryThing di scoprire se ti piacerà questo libro.

Attualmente non vi sono conversazioni su questo libro.

IL caso della signorina Anna O. e quella della signora Emmy von N. Sono i primi compresi negli studi sull'isteria (1992-95), opera composita di Breuer e Freud. Già dal 1883 si pongono le basi per un sodalizio scientifico tra Breuer e Freud; il primo mise infatti al corrente Freud dei suoi lusinghieri risultati ottenuti sottoponendo la sua paziente isterica Bertha Papernheim (Anna O.) , al metodo catartico. Freud successivamente dovette esplorare altri metodi di indagine che risultassero altrettanto liberatori, in soggetti che non riuscivano spontaneamente a rivivere le esperienze scatenanti; da prima l'ipnosi e successivamente l'uso delle associazioni libere, che successivamente divennero la "regola psicoanalitica fondamentale". Ciò che allontanò Breuer da Feud fu la convinzione di quest'ultimo che l'etiologia delle nevrosi dovesse essere attribuita a tematiche riguardanti la vita sessuale del paziente.

Signorina Anna O.
La signorina Anna O. , ventunenne, si ammalò nel 1880. La paziente aveva problemi di natura nervosa (SNC), ma durante l'età dello sviluppo era completamente sana, di notevole intelligenza e di spiccato intuito. Anche la sua volontà era ferrea e tenace, giungendo talora all'ostinazione. Tra i tratti principali della sua personalità si trovano la bontà e la simpatia umana, un bisogno intrinseco di prestare aiuto ai sofferenti. All'interno di una quotidianità monotona ella coltivò i sui sogni ad occhi aperti, il suo "teatro privato", in cui nascevano una serie di fiabe.

La malattia seguì il seguente decorso:

L'incubazione latente; da metà luglio del 1880 fino al 10 dicembre.

La malattia manifesta; una psicosi particolare, disturbi al linguaggio, disturbi alla vista, contratture completa nell'arto superiore destro e nei due inferiori, incompleta nell'arto superiore sinistro, paresi della muscolatura della nuca. Lieve miglioramento delle contratture interrotto dalla morte del padre (5 aprile 1881).

Un periodo di sonnambulismo persistente alternato a stati più normali (fino a dicembre 1881)

Graduale scomparsa degli stati patologici ed dei fenomeni fino al giugno 1882.

Nel luglio 1880 il padre, molto amato, della paziente s'ammalo, ed Anna l'accudì al capezzale incurante della propria degenerazione fisica, che la condusse ai primi di dicembre al primo sintomo di strabismo, (rimase al letto dal 11 dicembre al 1 aprile). In rapida successione dolori occipitali del lato sinistro, strabismo accentuato dalle emozioni forti, disturbi della vista, irrigidimento della muscolatura del collo, contratture agli arti.

Breuer individua due stati di coscienza" distinti; il primo relativamente normale in cui la paziente riconosceva ciò che la circondava, ed un secondo stato in cui ella allucinava, ed era "cattiva". All'acme della malattia, quando la contrattura raggiunse l'arto superiore sinistro, Anna era seminormale solo pochi minutigiorno, e la sua normalità era influenzata notevolmente dai disturbi al punto che era soggetta a repentini cambiamenti dell'umore, ad angoscia, a resistenza al trattamento terapeutico, ad allucinazioni dei propri capelli, nastri o simili come dei serpenti neri. La sonnolenza pomeridiana durava fino ad un ora dopo il tramonto, dopo di che svegliatasi si lamentava di qualcosa che la tormentava.

Il meccanismo psichico del disturbo apparve per la prima volta, quando Breuer si rese conto che Anna non parlava (ormai da due settimane) perché ella sentendosi offesa per qualcosa aveva deciso di reagire non parlarndone a nessuno; quando indovinò tale meccanismo e costrinse Anna a parlarne, l'inibizione somatica scomparse assieme ai sintomi. Nel marzo 1881 riacquista la mobilità degli arti di sinistra, ma parla insistentemente in inglese pur continuando a capire il tedesco, anche lo strabismo diminuì e il 1° aprile lasciò il letto.

Il 5 aprile muore suo padre; ad una violenta agitazione seguì uno stato di annebbiamento delle facoltà intellettive (ebetismo) che terminato, passati due giorni, la condusse ad essere tranquilla e meno angosciata. Parlava solo inglese e non capiva il tedesco, leggeva però il francese e l'italiano rendendo una eccellente traduzione estemporanea, improvvisata in inglese. La sonnolenza pomeridiana ed il profondo sopore (sospensione solo parziale della coscenza) al tramonto perduravano. Sucessivamente si astenne dal cibo ed iniziarono le allucinazioni angosciose dei teschi e degli scheletri terrorizzanti. Come si è detto al tramonto si verificava uno stato di profonda ipnosi, cioè di allontanamento dalla coscenza, in cui se riusciva a "raccontare" le allucinazioni di quel giorno, si ridestava lucida e serena.

Anna trovò il nome di "Talking Cure"" per definire il lavoro terapeutico della cura parlata in ipnosi. Tali "racconti" erano confidati solo a Breuer, tanto che la paziente si accertava della sua identità tastandogli le mani; in quei casi in cui la cura parlata non era sufficiente a scaricare tutte le energie inibitorie"energieinibitorie", il ricorso al c"cloralio"loralio era d'obligo per restituire ad Anna la necessaria tranquillità.

Nel complesso le sue condizioni miglioravano; la nutrizione era possibile e facile, la paresi di contrattura dimuì. Una esperienza avvenuta con il suo cane Terranova fù significativa, infatti Anna nonostante l'enorme amore appassionato per il cano, quando un dì lo vede cacciare un gatto indifeso ella prese una frusta e fustigò la bestia per salvare il gatto, cioè la sua vittima. Sucessivamente al miglioramento autunnale seguì, in dicembre, un peggioramento del suo stato psichico; era eccitata, triste, turbata, irritabile.

Verso la fine di dicembre del 1881, Breuler nota che la paziente, durante la sua Cognition Seconde"CognitionSeconde" (sempre piu attiva verso sera) vive in un periodo temporale diverso, cioè vive l'inverno 1880-81, mentre nello stato di coscienza normale vive, come tutti, l'inverno 1881-82. L'allucinazione la conduceva indietro di un anno, a ripercorrere giorno per giorno le singole esperienze del precedente inverno. Ad esempio vedeva il suo vestito, che sapeva essere marrone, come azzurro; il motivo era che nei giorni corrispondenti del 1881 si era molto occupata di una vestaglia per il padre, fatta appunto della stessa stoffa, ma azzurra. Questo rivivere esperienze passate arrivò ad impedirle di bere, nonostante desiderasse farlo; questo durò per sei settimane dopo di che, nel corso di un "racconto" sotto ipnosi, la paziente ricordò, visibilmente inorridita, che una volta era entrata nella sua stanza e aveva visto il suo cagnolino (suo padre), quella bestia ripugnante, bere da un bicchiere, ma lei non aveva detto niente perchè voleva essere gentile (costrizione del super io). Dopo di ciò chiese un bicchiere e bevve senza inibizione; al suo risveglio il sintomo era scomparso.

Da queste esperienze si sviluppò un metodo tecnico-terapeutico che prevedeva di considerare ogni singolo sintomo come a se stante, di raccontare in ordine temporaleinverso tutte quelle circostanze in cui il sintomo si era presentato, fino a raggiungere la circostanza scatenante e quindi ad ottenere la remissione del sintomo attraverso la Talking cure. Breuler notò che se si cercava di evocare direttamente nella sua memoria la prima causa del sintomo, lei non riusciva a trovarla, si confondeva e non riusciva a dipanare la matassa dei ricordi"matassadeiricordi" se non per ordine inverso regolare.

La narrazione catartica"narrazionecatartica" dell'episodio scatenante si manifestava con una aumentata intensità del disturbo ivi legato (una sorta di difesa estrema da dover superare per accedere al ricordo penoso).

Una allucinazione ricorrente nel tema è quella sui serpenti e sui teschi; un giorno stava accudendo al padre malato quando, in uno stato di dormiveglia, vide una biscia nera intenzionata a mordere il padre, nel tentativo di respingere la biscia si accorse di avere il braccio "addormentato" e vide le sue dita trasformarsi in serpentelli con tanti teschi (le unghie). Un altra occasione capitò quando nel riprendere un cerchio caduto in un cespuglio, un ramo curvo, richiamò l'allucinazione del serpente e contemporaneamente il braccio destra le si tese, rigido.

Resoconto:

E' nella grandissima trasparenza ed esplicabilità della sua patogenesi su cui risiede l'interesse di questo caso.

Le caratteristiche psichiche che predispongono alla malattia Anna sono:

Una motilità ed energia psichica non utilizzata nella vita famigliare monotona, che si scaricano in una costante attività fantastica, e che
produce l'abituale sognare ad occhi aperti (teatro personale) col quale si pone il fondamento per la dissociazione della personalità intellettuale.
Il sognare abituale venne poi trasformato in assenza allucinatoria in cui l'angoscia potè mettere le radici


Signora Emmy von N., quarantenne, della Livonia
Il 1° maggio 1889 Freud divenne il medico di una signora di 40 anni circa, isterica. Come Anna O. anche Emmy poteva essere messa in uno stato di sonnambulismo; Freud decise di sfruttare il procedimento catartico di Breuer. Freud ammette, quì, di avere utilizzato e di essersi accontentato di mezzi superficiali di indagine, non procedendo ad una analisi profonda dei sintomi e delle cause.

Appunti presi da Freud ogni sera durante le prime tre settimane:

1° maggio 1889. Freud osserva una persona dall'aspetto ancora giovanile, con espressione tesa, dolorosa, lo sguardo verso il basso, l'eloquio faticoso. Si notano frequenti tic convulsi nel viso e nei muscoli del collo. La paziente tronca ogni pochi minuti il discorso, contraendo il volto in una espressione di orrore e tendendo la mano verso Freud (stendendo e contraendo le dita), mentre dice con voce alterata "Stia zitto! Non parli! Non mi tocchi!"; essa probabilmente si trova sotto l'influenza di una allucinazione terrificante e ricorrente, e si difende con questa formula dall'immissione di materiale estraneo. La sua famiglia, risiede da due generazioni nelle provincie russe del Baltico, dove possiede molte terre. E' la tredicesima di quattordici figli (solo quattro sono ancora in vita), La sua educazione gli deriva da una madre severa, molto energica che le dedicava molta cura ma anche molte costrizioni. Si sposa a ventitrè anni con un uomo dotato ed abile, un industriale di successo molto più anziano di lei. Emmy attribuisce l'origine della propria malattia alla morte del marito (attacco cardiaco pochi anni dopo il matrimonio, nel 1875) e all'educazione delle sue due figlie di sedici e quattordici anni, spesso malate e affette da disturbi nervosi; la paziente da dopo la morte del marito è sempre stata ammalata più o meno gravemente. Freud le consiglia di separarsi dalle sue due figlie e di entrare in una casa di cura ove la potesse vedere tutti i giorni.

2 maggio sera. "visita nella casa di cura". Emmy si spaventa ogni volta che la porta si apre improvvisamente; in ogni modo fa una smorfia e ha un sobbalzo ogni volta che qualcuno entra. Lamentele di sentire freddo e dolori alla gamba destra. La paziente si presta in modo eccellente all'ipnosi, è infatti sufficiente che Freud alzi un dito davanti a lei dicendo "dorma!", che lei si accasci con espressione intontita e confusa. Da notare è il fatto che, per tutto il trattamento (2 anni) sembrava ignorare il più possibile, nello stato di veglia, il fatto di venire ipnotizata.

8 maggio mattina. Racconta orribili storie di animali, racconta che un garzone aveva legato un ragazzino e gli aveva cacciato in bocca un topo bianco; il ragazzino, dallo spavento, sarebbe morto. Durante il racconto è spaventata e si interrompe contraendosi spasmodicamente le mani e dicendo "Stia zitto! Non parli! Non mi tocchi!". Alla sera Freud la ipnotizza e le chiede il perche ella si spaventi così facilmente, la risposta di Emmy è: "E' che sono riciordi della primissima giovinezza." "Dapprima a cinque anni, quando i miei fratelli mi gettavano addosso tanto spesso animali morti; allora ebbi il mio primo svenimento con convulsioni, ma mia zia disse che era una cosa orrenda, che non si devono avere attacchi del genere, e allora cessarono. Poi a sette anni quando vidi inaspettatamnete mia sorella nella bara; poi a otto anni quando mio fratello mi spaventò molte volte; poi a nove anni quando vidi nella bara la zia e, tutt'a un tratto, le cadde la mandibola". La prontezza con cui Emmy risponde fa intuire a Freud la presenza in memoria di una risposta "già pronta", forse gia pensata. Nel momento della comunicazione di episodi per lei terrificanti avviene con fatica ed ansimando. Alla richiersta di spiegazioni la paziente dice che durante la narrazione lei vede le scene in modo reale, plastico (allucinato), dice che ultimamente aveva pensato molto a quei fatti e che ogni volta le sembrava di riviverli.

9 maggio mattina. Ha dormito bene, è un po' eccitata e s'inceppa nell'eloquio. Racconta che la governante delle figlie le aveva dato un atlante di storia della civiltà , e che si era fortemente spaventata per delle illustrazioni di pellirossa camuffati da animali ("pensi, se diventassero vivi"). Attraverso l'ipnosi Freud scopre che lo spavento avuto derivava dal ricordo di visioni avute a diciannove anni, alla morte del fratello. Alla sera, per la prima volta, la paziente è serena e loquace. Nell'ipnosi Freud chiede di altre sue esperienze di spavento duraturo, e ella con altrettanta prontezza della prima volta (come allora spesso le vede vivacemente e a colori) narra una seconda serie di vicende, analoga alla prima, circa la sua giovinezza avanzata; a quindici anni aveva visto condurre sua cugina al manicomio", voleva gridare aiuto ma la parola le mancò fino alla sera. Ancora a quindici anni vide la madre distesa a terra , colpita da un attacco apoplettico, e a diciannove trovò, rincasando, la madre morta, col viso contratto. Sempre a diciannove anni si spaventa quando sollevato un sasso vide al di sotto un rospo" e non potè parlare per alcune ore. Le espressioni tese e d'orrore, assunte dal viso di Emmy in occasione della narrazione rivissuta, sono attenuate e annullate dalle contro-suggestioni" che Freud suggerisce alla paziente ipnotizata. Freud cerca di inserire nella proiezione del racconto delle immagini rassicuranti: "non avere paura dei pellirossa, anzi ridine", "puoi diventare capace di sentire parlare di manicomi senza avvertire un riferimento a tè stessa".

10 maggio mattina. Freud si accorge che già durante il massaggio"massaggio", la sua influenza agisce positivamente, infatti la paziente diventa più calma e più lucida e trova anche senza interrogazione ipnotica i motivi del suo occasionale malumore. Anche la conversazione, che ha con Freud durante il massaggio non è tanto vacua quanto sembra, contiene anzi la riproduzione pressochè completa dei ricordi e delle nuove impressioni che hanno influito su di lei dopo l'ultimo colloquio, e spesso, in modo del tutto inatteso, sfocia in ricordi vaghi e remoti, più o meno consapevoli, di cui si libera parlandone. L'utilizzo della conversazione apparentemente spontanea e guidata dal caso, sarà per Freud lo stimolo a sviluppare la tecnica delle associazioni libere. Nell'ipnosi Freud chiede alla paziente il significato della frase "Stia zitto! Non parli! Non mi tocchi!" . Lo "Stia zitto!"" si riferisce al fatto che le figure animali, che le appaiono quando il suo stato peggiora, si mettono in moto e si avventano su di lei quando qualcuno davanti a lei fa un movimento. Il "non mi tocchi!""le deriverebbe dalle esperienze con il fratello malato per la molta morfina che la afferrava improvvisamente (diciannove anni), da un conoscente che una volta era impazzito e la aveva afferrata al braccio, infine quando la sua piccola era stata molto malata l'avrebbe abbracciata nel delirio con tale veemenza da soffocarla quasi (ventotto anni). Nell'ipnosi serale Freud le chiese quale fosse l'origine della sua balbuzie (alla cui domanda ieri rispose, "non lo sò"); oggi dunque rispose senza tanto riflettere ma con una grande eccitazione "Una volta, i cavalli che tiravano la carozza in cui stavano le bambine si imbizzarrirono, e un'altra volta, mentre attraversavo il bosco in carrozza con le bambine durante un temporale, il fulmine colpì proprio un albero davanti ai cavalli e questi si addombrarono e io pensai, Adesso devi startene quieta, se no con le tue grida spaventi i cavalli e il cocchiere non riesce più a trattenerli.- E' da allora che è cominciato." Dopo aver eliminato la memoria plastica di queste scene (catarsi e suggestione), Freud continua domandando a Emmy quali altri eventi della sua vita le hanno lasciato ricordi altrettanto plastici. Risponde elencandone una serie:

Un anno dopo la morte della madre le capito di trovarsi ospite da una amica francese e di vedere seduta su un letto una persona dall'aspetto identico a quella che aveva appena lasciato in un'altra stanza. Rimase come impietrita. Freud le suggerisce che si trattava di una allucinazione, la invita a rendersene conte, il viso di Emmy si distende.
Nel periodo in cui assisteva il fratello ammalato, cha a causa della morfina aveva spesso brutti attacchi in cui la spaventava e l'afferrava. Freud interviene chiedendo in quali altre occasioni le fosse capitato di "sentirsi afferrata", e qui Freud notò l'effetto positivo delle suggestioni della mattina sulla cancellazione dei ricordi, infatti Emmy, delle varie occasioni ricordate alla mattina (a proposito del "non mi tocchi") ora ne ricorda solo una, quella in cui la piccola figlia la avvinghia tanto da soffocarla.
Mentre assisteva il fratello, tutt'a un tratto oltre il paravento apparve la pallida testa della zia, venuta a convertirlo alla fede cattolica.
Appare ora chiaro che questa è la base del suo timore per le sorprese , Freud chiede quindi quando ne abbia avute delle altre e Emmy narra come a casa avessero un amico al quale piaceva introdursi in una stanza di soppiatto per poi mostrarsi di colpo, e di come dopo la morte della madre si fosse ammalata, e si fosse recata in una stazione termale, in cui una malata di mente, più volte, veniva di notte per errore nella sua stanza e nel suo letto, ed infine di come durante il viaggio da Abbazia a quì (la casa di cura consigliata da Freud) un estraneo per quattro volte avesse aperto la porta del suo scompartimento, fissandola ogni volta, se ne era tanto spaventata che chiamo il controllore. Freud le cancella tali ricordi, e la sveglia.

11 maggio mattina. Per oggi è prevista l'incontro con il ginecologo Dottor N., che deve visitare la figlia maggiore per disturbi mestruali. Emmy è inquieta, ma questa volta l'inquietitudine si manifesta con espressioni fisiche più blande di prima. A tratti esclama "ho paura, tanta paura, credo che dovrò morire" (la paura deriva dal timore di aver offeso Freud con una frase che le sebrava scortese, durante il massaggio della mattina prima, e dalla novità rappresentata dal Dr. N.). Durante l'ipnosi serale Freud chiese ad Emmy quale evento della sua vita abbia esercitato l'effetto piu profondo e compaia più frequentemente in lei come ricordo. La paziente narra della morte del marito, (è commossa ma senza balbuzie) di una occasione in cui il marito, su di un ponte, ebbe un crampo al cuore e si accasciò come privo di vita, ma poi si rialzò; di come poco tempo dopo era a letto con la figlia minore neonata , il marito, che stava facendo colazione seduto davanti al letto, repentinamente si fosse alzato guardandola in modo assai strano, avesse fatto qualche alcuni passi e fosse poi caduto sul pavimento, morto. Continua, poi, narrando di come la sua bambina di poche settimane si fosse ammalata gravemente, rimanendovi per sei mesi, mentre lei era costretta a letto con una febbre alta. Sucessicamente Emmy rivolge una serie di accuse alla figlia in questione, accuse espresse in fretta con espressione rabbiosa del volto, come di chi parla di una persona che non si sopporta più. Riaffiora la paura per i manicomi; in cui Emmy ritiene che i pazienti vengano trattati con doccie ghiacciate sulla testa e immessi in una centrifuga finchè non si calmano.

12 maggio. Alla mattina Freud trova una persona angosciata, che ha dormito male; Emmy ha fatto dei brutti sogni e dice, "Che cosa orribile, se quelli diventassero vivi" ( riferimento ai "pellirossa" del 9 mattina). In ipnosi emerge un ricordo di sogni terribili, in cui la paziente vede gambe e schienali delle sedie essere dei serpenti, un mostro che la beccava col suo becco d'avvoltoio rosicchiandola in tutto il corpo, altri animali selvaggi le sono saltati adosso e cosi via. Poi passa ad altri deliri di animali, distinguendoli dai precedenti col commento, "Questo era vero" (non un sogno). Come una volta afferrando un gomitolo di lana questo era un topo ed era scappato via, come, durante una passeggiata un grande rospo le salto addosso. Continuando ella riprende il tema del marito morto rimproverando e odiando la figlia per averla costretta a letto, quando invece avreppe potuto curare il marito. Dopo la morte del marito, i parenti di lui si ritorsero contro Emmy, accusandola di averlo avvelenato; Emmy deriva da quì il suo desiderio di isolamento e la sua fobia per le persone estranee.

13 maggio mattina. Nuovamente ha dormito poco per i dolori allo stomaco, l'umore è però buono. In ipnosi, la sera, si ricorda del perchè ella nei suoi ricordi ingigantisca gli animali; la prima volta che successe fu determinato da uno spettacolo teatrale in cui, sul palcoscenico, c'era un lucertolone di proporzioni enormi.

14 maggio. La conversazione che precede l'ipnosi va acquistando sempre maggiore importanza. Durante l'ipnosi emerge con chiarezza che la paura delle persone risale alle persecuzioni a cui era stata sottoposta dopo la morte del marito. Alla sera dice "Muoio dalla paura, oh, quasi non gielo posso dire, mi odio." In pomeriggio aveva ricevuto la visita del Dr. Breuer, che la fece trasalire (movimenti bruschi dovuto ad una forte emozione); questa reazione le rincrebbe, e quindi disse "soltanto questa volta". Questa occasione servi a Freud per rendersi conto di quanto Emmy fosse severa con sè stessa, pronta a farsi un grave rimprovero per le piu piccole negligenze (prima verifica dell'esistenza del super io).

15 maggio. Emmy manifesta la paura per l'ascensore dicendo "muoio dalla paura"; la paura le deriva dalla possibilita di incidenti per guasto, che a parer suo sarebbero possibili dato che così le avrebbe detto il padrone di casa (questa cosa non è vera, ma si tratta di un falso ricordo ispirato dalla paura).

16 maggio. Alla sera si spaventa all'arrivo di Feud, dicendo "Bene, che lei venga. Sono tanto spaventata." (concomitanti erano i segni di orrore, balbuzie e tic). Ad un primo interrogatorio, in stato di veglia (e sucessivamente in ipnosi), Emmy dice che di essersi spaventata a causa di un sorcio che , in giardino, la avrebbe sfiorata per poi scomparire; negli alberi stavano tanti sorci).

17 maggio. In ipnosi emerge la provenienza della paura per i vermi; una volta le era stato regalato un bel cuscinetto per aghi, dal quale la mattina dopo, quando lo volle adoperare, erano usciti tanti vermetti. L'aver ricondotto la balbuzie e lo schioccare della lingua ai due traumi iniziali, la malattia della figlia e i cavalli imbizzarriti, non li aveva eliminati completamente, anche se si era evidenziata una evidente diminuzione degli stessi. Questo successo incompleto fu spiegato dalla paziente come dovuto al fatto che solo inizialmente i suoi sintomi dipendevano dai due traumi, ma che sucessivamente, tali sintomi, acquisirono anche la spinta di una lunga catena di ricordi a quelli associati, che Freud aveva però tralascato di cancellare.

18 maggio. La paziente si sveglia dopo un buon sonno, ma in mattinata interviene uno stato di "crampo alla nucca" che Emmy aveva per caso nominato la sera prima manifestando la meraviglia di non aver avuto da parecchio tempo il crampo alla nucca che soleva in genere sorgere prima d'ogni temporale. Freud interpretando ciò come un presentimento dello stato che si avvicinava, e che era già presente a livello inconscio, introduce per la prima volta il concetto di Formazione reattiva intuendo che la coscienza elaborasse la rappresentazione, apparsa come una idea improvvisa, trasformandola in una espressione di soddisfazione

Resoconti parziali

Dopo l'ultimo delirio isterico non vi furono altri significativi disturbi, Emmy migliorò al punto da poter tornare alla casa sul Baltico. Dopo circa sette mesi Breuer riceve notizie da lei, circa il peggioramento delle sue condizioni psichiche, ed il sorgere di un disturbo nervoso nella figlia in seguito ad un infelice esito di una cura ginecologica. La madre si rimproverava, e rimproverava Freud e il Dr. N. per aver giudicato lieve il suo stato, che invece era grave; questi pensieri, facenti parte di un atto di volontà, ebbero il potere di abolire l'effetto del trattamento, Emmy ricadde negli stessi stati dai quali era stata liberata. Dopo un periodo di trattamento, assolutamente improduttivo, con un sanitario della Germania Settentrionale, ritorno a Vienna per riprendere il trattamento con Freud, verso di cui restava comunque un senso di diffidenza. In ipnosi racconta che la balbuzie era ritornata dopo che un cameriere dell'albergo, nel quale abitava, si era nascosto in una stanza, ed Emmy aveva scambiato quella cosa per un cappotto, che appena toccò, "saltò su". Dopo aver tolto questa immagine mnestica (con la suggestione) la balbuzie sparì. Alla sera Freud richiese ad Emmy di raccontare quel fatto, questa volta il racconto è fatto con maggiore veridicità; disse che quella sera essendo agitata, camminava su e giu per il corridoio, ad un tratto volle entrare nella stanza della cameriera per sedersi e riposarsi, la stessa cameriera le si era parata davanti per impedirglielo ma Emmy non si era lasciata intrattenere, ed era entrata e allora vide quella cosa scura addossata al muro. Quì Freud entra in contatto, forse per la prima volta, con il carattere erotico di una rappresentazione, capace di distorcere il "fatto" in ragione delle proprie credenze.

Verso il termine del suo soggiorno accadde qualcosa che evidenziò il carattere della paziente ed il modo in cui si formavano i suoi sintomi o stati. Una mattina, all'ora di colazione, Freud scorge Emmy che getta nel giardino qualcosa avvolto nella carta e che i bambini del portiere afferrano al volo (si trattava del suo dolce). Indagando Freud scopre che la paziente è usa a mangiare poco (Emmy dice "come il mio povero padre") e bere solo liquidi spessi, cioè latte, caffèlatte, cacao o simili, l'acqua le dava disturbi di stomaco.

Quando Freud consigliò ad Emmy di bere acqua e di mangiare di più, ella rispose: "Lo farò perchè lo vuole Lei, ma, glielo dico prima, finirà male, perchè è in contrasto con la mia natura, e anche mio padre era così." Alla domanda, fatta in ipnosi, circa il perchè non potesse mangiare di più e bere acqua, la paziente rispose di malumore dicendo "Non lo sò". Il giorno seguente mangiò e bevve, come da prescrizione, ma come dalle sue (di lei) previsioni, stava in uno stato d'umore depresso con forti dolori allo stomaco: "Glielo avevo detto. Adesso tutto il successo per il quale ci siamo affaticati così a lungo, se ne è andato di nuovo. Mi sono quastata lo stomaco come accade sempre quando mangio di più o bevo acqua, e dovrò fare di nuovo la fame per cinque-otto giorni prima di poter di nuovo sopportare qualcosa." Freud la rassicura circa l'assenza di qualsiasi possibile "guasto" fisico, e le dice che i suoi dolori derivano dall'angoscia (dalla sua paura) con la quale aveva mangiato e bevuto. Segue un periodo di estrema ribellione alla cura (non si fa ipnotizare e convincere circa l'origine dei dolori), che si conclude 24 ore più tardi quando Emmy si fa ipnotizare e dice le ragioni della sua paura verso il cibo e l'acqua; racconta di come, da piccola, la madre la costringesse a mangiare la carne, ormai fredda e col grasso solido (espressione di ribrezzo sul volto), e di quando, da giovane, abitando col fratello malato aveva paura di scambiare le posate (espressione di ribrezzo sul volto) ma si costringeva a mangiare con lui perchè nessuno si accorgesse che era malato. Altro episodio da cui ricorre la sua paura verso acqua e cibo, è quando assistendo l'altro fratello malato di polmoni, era costretta a sopportare, per non ferire il fratello, la visione di una sputacchiera aperta (espressione di ribrezzo sul volto) in cui il fratello sputava mentre pranzavano. Queste le paure del cibo, vediamo ora quelle che condocono all'astinenza dall'acqua. Un giorno, a diciasette anni, Emmy con la famiglia aveva passato alcuni mesi a Monaco di baviera, e quasi tutti avevano avuto dei disturbi gastrointestinali dovuti all'acqua cattiva del luogo; mentre gli altri guarirono in fretta in lei perdurava la malattia assieme alla convinzione/predizione che le prescrizioni del medico come qualsiasi altra cosa non servisse a niente.

L'ipnosi mostrò i suoi effetti terapeutici di catarsi e la paziente potè mangiare e bere senza attendere gli otto giorni previsti.

Un anno dopo la paziente era sana e prestante, anche se nei tratti fondamentali del suo carattere era la stessa, con le stesse tendenze isteriche a tormentarsi; ad esempio ultimamente aveva acquisito una incapacità o inibizione"inibizione" a compiere lunghi viaggi in ferrovia, che Freud interpreta coma una intenzione segreta di non voler intrapprendere un viaggio verso Vienna, cioè come volontà nascosta di sottrarsi all'influenza delle cure di Freud. I contatti di Freud con la signora N. si fecero molto rari; per via indiretta venne a sapere che le sue condizioni fisiche e psichiche erano peggiorate a causa delle sofferenze emotive che le spiacevoli condizioni della figlia le inducevano. Nell'estate del 1893 Emmy scrive a Freud chidendo il permesso di farsi ipnotizare da un altro medico, data, la sua impossibilità a venire a Vienna e dato che era nuovamente sofferente.

Resoconto conclusivo

Freud sostiene che data la facilità dei deliri e delle allucinazioni, con, attività intellettuali intatte, una mortificazione della personalità e della memoria nel sonnambulismo artificiale, l'anestesia nell'arto dolorante, i dolori d'origine ovarica ecc., non è possibile dubitare del carattere isterico della malattia di Emmy von N..
A parer di Freud l'ammontare dell'eccitamento attivato, ma inutilizzato verso l'esterno, permane nel sistema nervoso stabilendo altre vie di scarica; per cui si può dire che l'eccitamento psichico ha subito una "conversione" in sintomi somatici, da quì deriverà il nome di "sintomi da conversione". Il caso di Emmy presenta pochi sintomi di conversione perchè l'eccitamento originario (quello del trauma) resta per lo più nella sfera psichica (sintomi psichici); è quindi evidente la somiglianza con le nevrosi. Solitamente la conversione dell'eccitamento è incompleta, cosicchè almeno una parte dell'affetto legato al trauma rimane nella coscenza quale componente dello stato d'animo o umore.

Nel caso di Emmy la scarsa conversione lascia spazio ai sintomi psichici rilevabili nei mutamenti dello stato d'animo (angoscia, depressione, malinconia), nelle fobie e nelle inibizioni della volontà.



Le fobie"di Emmy appartengono alla classe delle fobie primarie degli esseri umani e in particolare dei nevropatici, la paura per gli animali, il timore dei temporali ecc.; la loro spiegazione è anche possibile farla risalire a particolari esperienze traumatiche. Il suo timore per i rospi deriva dall'impressione privata nella sua prima giovinezza, quando il fratello le aveva gettato addosso un rospo morto, per cui ebbe il primo attacco di contrazioni isteriche. Altra paura fù quella di vedere morire il marito, o quella verso le persone estranee in cui Emmy vedeva un agente della parentela (da parte del marito), quella parentela che dopo la morte del marito la perseguitava. La angoscia che qualcuno le stia dietro viene motivata da più esperienze terrorizzanti, tra cui quella "erotica" in cui in un albergo. Freud pensa che tutti questi fattori psichici possano solo determinare la scelta di una fobia piuttosto che di un altra, ma non possono spiegare la persistenza, nel tempo, della stessa fobia. La persistenza di tali fobie è dovuta a fattori nevrotici, e cioè la circostanza che la paziente viveva da anni in astinenza sessuale.

Le abulie", cioè le inibizioni della volontà e le incapacità, sono condizionate da un duplice meccanismo psichico; a) può essere la conseguenza di una fobia che si connette, non ad una attesa (che qualcuno entri di soppiatto), ma ad una azione (uscire, andare a trovare qualcuno) per cui l'angoscia connessa al risultato della azione "blocca" o inibisce la volontà - b) L'altro genere di abulie dipende dall'esistenza di associazioni (ricordi) a forte tonalità affettiva non risolti, cioè esercitanti tutt'ora una azione di disturbo della percezione, un esempio è il disgusto che Emmy avvertiva quando mangiava, associazione che si determinò quando da piccola doveva mangiare la carne fredda col grasso e quando negli anni successivi il riguardo per i fratelli le aveva impedito di manifestare il disgusto per la presenza a tavola della sputacchiera.

Freud spiega le paralisi isteriche con l'inaccessibilità alla sfera delle rappresentazioni, riguardanti l'arto paralizzato, di nuove associazioni.

La situazione psichica dell signora von N. è caratterizzata da due punti: 1) in essa sono rimasti irrisolti gli aspetti penosi di talune esperienze traumatiche, ad es. la depressione e il dolore" per la morte del marito, la collera" per le persequzioni che seguirono, il ribrezzo" per i pasti presi a forza e l'angoscia" di tante esperienze paurose; 2) esiste in lei una vivace attività mnemonica per cui è relativamente semplice richiamare alla coscienza pezzo per pezzo i traumi, assieme agli affetti ad essi associati.

I sintomi fisici," cioè i dolori, non hanno tutti la medesima derivazione, infatti è possibile che essi siano in parte causati da lievi modificazioni (reumatiche) nei muscoli o nei tendini; ed in parte dal ricordo di sofferenze, e cioè dal simbolo mnestico di quei periodi di tempo dedicati alla cura/assistenza dei malati. Osservando i sintomi motori della signora von N. è facile attribuirli a quel processo che Darwin chiamò il "traboccare dell'eccitamento". La sostituzione del gridare sotto l'azione di stimoli dolorosi, con innervazione motoria di altro tipo (sfregare le mani, correre, oppure quando dal dentista essendo costretti a non muovere la testa e le mani, si tamburella con i piedi), si verifica del resto in tutti noi. Il balbettare e lo scioccare la lingua sono da Freud spiegate come "obiettivazione della rappresentazione di contrasto"; Emmy dopo aver atteso che la figlia si addormentasse si disse: "Adesso però devi startene assolutamente tranquilla per non svegliare la piccola". Questo proponimento desta inevitabilmente una rappresentazione di contrasto circa il timore di fare comunque un rumore che svegli la piccola, tale rappresentazione in condizioni di spossatezza e depressione, acquisisce una forza capace di obiettivare, cioè tradurre e presentare in forma autonoma e apparentemente reale, che indusse, con terrore di Emmy, a provocare realmente il rumore temuto. Pare che si sia tenuta una lotta fra il proponimento e la rappresentazione di contrasto, la "controvolontà", lotta che ha dato al tic il suo carattere intermittente e ha incanalato la rappresentazione di contrasto verso vie d'innervazione inusitate della muscolatura della parola (balbuzie).

I sintomi motori" sia che abbiano potuto formarsi, come lo schioccare della lingua, mediante obiettivazione della rappresentazione di contrasto, sia che, come la balbuzie siano sorti mediante la semplice conversione dell'eccitamento psichico in fatto motorio, sia che, come il grido di "Emmy " e l'altra formula più lunga "Non mi tocchi! ...", si siano prodotti come dispositivi di difesa per una azione voluta dalla paziente isterica, hanno tutti un elemento in comune: e cioè il fatto che, fin dalla loro origine ed in modo duraturo hanno un collegamento, che è evidenziabile, con i traumi, dei quali nell'attività della memoria ne divengono dei simboli (il sintomo diviene un simbolo del trauma).

Nel suo complesso il successo terapeutico attraverso, la pressione delle mani, la suggestione e l'abreazione"abreazione" non fù durevole; la disposizione della paziente ad ammalarsi di nuovo per effetto di nuovi traumi che la colpivano, non venne eliminata. Freud fa un inciso dicendo che in tutte le comunicazioni con la paziente ella non ha mai menzionato alcun elemento sessuale", che pure rappresenta più d'ogni altro un'occasione di traumi, il comportamento era infatti improntato alla maggiore decenza; l'esaurimento psichico è quindi per Freud imputabile alla severa lotta che in passato Emmy ha dovuto intrapprendere per reprimere questa che è la più potente di tuttte le pulsioni. Dice Freud: "Quella di cui avevamo fatto la conoscenza, era una donna eccellente, che si imponeva per la serietà morale nella concezione dei propri doveri, per intelligenza ed energia addirittura mascoline,per l'elevata cultura e l'amore per la verità, mentre la sua benevola cura per tutte le persone da lei dipendenti, la sua intima modestia e la finezza dei suoi modi la rendevano degna di stima anche come dama.

Alla fine del Caso Freud introduce il concetto di "coazione a ripetere", dicendo che la tipica coazione a ripetere è riscontrabile nel comportamento di Emmy la quale tendeva a ripetere la commedia della cura e della guarigione anche con altri medici; arrivava in condizioni miserande, premiava il trattamento ipnotico, guastava la relazione col medico lo lasciava e riattivava in pieno la sua malattia. ( )
  MareMagnum | Aug 9, 2006 |
nessuna recensione | aggiungi una recensione
Devi effettuare l'accesso per contribuire alle Informazioni generali.
Per maggiori spiegazioni, vedi la pagina di aiuto delle informazioni generali.
Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
Film correlati
Epigrafe
Dedica
Incipit
Citazioni
Ultime parole
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

Nessuno

Non sono state trovate descrizioni di biblioteche

Descrizione del libro
Riassunto haiku

Discussioni correnti

Nessuno

Copertine popolari

Link rapidi

Voto

Media: (4)
0.5
1
1.5
2
2.5
3
3.5
4 1
4.5
5

Sei tu?

Diventa un autore di LibraryThing.

 

A proposito di | Contatto | LibraryThing.com | Privacy/Condizioni d'uso | Guida/FAQ | Blog | Negozio | APIs | TinyCat | Biblioteche di personaggi celebri | Recensori in anteprima | Informazioni generali | 204,457,947 libri! | Barra superiore: Sempre visibile