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La certosa di Parma (1839)

di Stendhal

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4,374792,630 (3.75)1 / 174
Aonia edizioni. Nato da una nobile famiglia di fede austriaca e reazionaria, Fabrizio del Dongo fugge di casa per seguire Napoleone e assiste cos� al disastro di Waterloo. Messo al bando dalla famiglia, si rifugia presso l'affascinante zia Gina Sanseverina a Parma, dove vive mille avventure tra duelli, carceri, fughe rocambolesche e soprattutto amori, per lo pi� infelici. Summa delle sue esperienze sentimentali, politiche ed estetiche, in questo romanzo modernissimo e profondamente "realista" - Stendhal riassume sia lo spaesamento che la nascente societ� borghese determina nell'uomo immerso in una realt� politica e sociale in evoluzione, sia la perdita tutta individuale delle illusioni.… (altro)
  1. 30
    Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa (P_S_Patrick)
    P_S_Patrick: These two books have a fair bit in common, though much is different between them too. They both are set in Italy and are concerned with court and family life, with politics, and the state of the country at the time they were written. The Charterhouse is set mainly in the north, around Milan, Parma, and Lake Como, near the Swiss border, in the first half of the 19th Century. The Leopard is set in the South, much of it in Sicily, starting over halfway through the 19th Century and ending in the next one. Stendhal writes dramatically about adventures and high emotions, whereas Lampedusa is far less baroque about it and writes with greater reserve and elegance. Together these books complement each other and give the reader a reasonably balanced view of Italian life over around a 100 years. Readers are likely to prefer one book over the other, but I am sure that if they enjoyed one they are very likely to enjoy the other. There are passages in the Charterhouse that outshine the best in the Leopard, but I prefer the latter due to it being nearer to perfection when taken as a whole.… (altro)
  2. 30
    Il rosso e il nero di Stendhal (Utente anonimo)
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1-5 di 7 (prossimo | mostra tutto)
Ho affrontato questo classico della letteratura in un buon momento di lettura. Avevo lena, forza e coraggio. Ma ho avuto serie difficoltà a portarlo a termine. Romanzo storico per definizione, “La certosa di Parma” è uno spaccato dell’Italia napoleonica. Un paese diviso tra tradizioni reazionarie e spinte liberali. E’ la storia di Fabrizio, ventenne indomito, delle sue speranze, dei suoi impulsi al cambiamento, della sua condanna, della sua prigionia, dei suoi amori. Con uno sfondo ricco, quello delle corti italiane, con le loro congiure, le loro grandezze e le loro meschinità. Sicuramente un grande libro ma io, ripeto, ho avuto grandi difficoltà nel leggerlo. Avevo difficoltà nel prenderlo in mano, nonostante una volta aperto la lettura è abbastanza agevole. Forse le troppe interruzioni mi hanno distratto e fatto perdere il filo. Ma, oggettivamente, mi sono trascinato nella lettura. E questo è, purtroppo, l’elemento prevalente. ( )
  grandeghi | Aug 2, 2020 |
C'è una dose considerevole di geografia, di storia, di autobiografia in questo romanzo: l'Italia della Restaurazione, l'Italia amata e visitata dall'autore, che è l'ambiente in cui si svolge la vita avventurosa e movimentata del giovane Fabrizio Del Dongo.

L'ambiente però è ristretto a quello della nobiltà (quasi tutti i personaggi sono nobili o loro servitori): una classe (almeno per come è presentata nel romanzo) che si può ben definire parassitaria, tutta presa da vacue ostentazioni, scialo di ricchezze, intrighi incessanti, orgogli reazionari. In quest'ambiente Fabrizio passa dall'infanzia un po' asfissiante nella sua famiglia d'origine all'esilio per sospetto giacobinismo, da cui la zia Gina, che lo ama, lo fa uscire dopo aver progettato per lui una carriera ecclesiastica, e lo introduce alla corte di Parma. In questo staterello dispotico Fabrizio resta preso nelle trame di corte e finisce prigioniero nella sinistra Cittadella, dove vive il più intenso dei suoi amori, per la pia Clelia Conti, e da cui la zia riesce a farlo evadere; ma fuori non lo attende la felicità.

Fabrizio non sa dare una direzione alla sua vita, che per lo più è indirizzata un po' da scelte fatte da altri e un po' dal caso, e si muove nel mondo tra ingenuità, tenerezza e impulsi amorosi. Più pronunciati sono la zia Gina, passionale e intraprendente, il conte Mosca, ministro capace e scaltro, e il principe di Parma, odioso tiranno. Lo sfondo è l'Italia settentrionale intorno al 1820, di cui viene data una rappresentazione con molti dettagli ma anche con molte libertà, e probabilmente non del tutto realistica.

Un po' di storia, un po' d'avventura, un po' di intrigo, un po' d'amore, un pizzico di cappa e spada, il tutto ambientato nell'alta società: sono gli ingredienti di una vicenda che forse dovrebbe essere appassionante, ma a me è sembrata non troppo interessante. Forse anche perché è narrata in una lingua ordinaria, lo stile è piatto, l'andamento un po' prolisso e sconnesso, e la conclusione davvero un po' troppo sbrigativa. ( )
  Oct326 | May 3, 2020 |
Ambientato in un Italia ottocentesca in parte fantastica, in parte reale, le avventure di Fabrizio del Dongo si snodano in una serie di incontri e peripezie al termine dei quali si trova il luogo del silenzio, lo spazio simbolico dell'isolamento e della rinuncia: la Certosa di Parma.
Si può dire che l'argomento centrale del capolavoro di Stendhal sia, come in altri suoi libri, l'Italia e l'idea di osservare un costume particolare degli italiani, cioè "l'arte di andare a caccia della felicità", attraverso le tre figure di Fabrizio del Dongo, della duchessa Sanseverina e del conte Mosca. L'Italia viene indicata come la terra di folli passioni amorose, che non esistono più altrove. Un territorio inenarrabile come quello di ogni vicenda epica, in un'epoca vaga come quella dei film western, con una Parma che non è mai esistita e una pianura lombardo-padana popolata solo da sbirri, canaglie e anime appassionate... La nuova, bellissima, traduzione della Certosa a cura di uno scrittore sensibile agli umori padani.
  kikka62 | Feb 3, 2020 |
E' difficile inquadrare La certosa di Parma in un genere definito, perchè come tutti i grandi libri ha mille sfaccettature. L'inizio con Fabrizio alla battaglia di Waterloo è buffo e quasi parodistico; nella parte centrale l'ironia diventa più pungente e la parodia si trasforma in satira, perchè assistiamo agli intrighi e alle meschinità dell'immaginaria corte di Parma, simbolo di un sistema politico, quello della restaurazione, verso cui Stendhal nutriva la più profonda sfiducia; ma considerarlo solo un libro di denuncia sociale sarebbe sminuirlo, perchè vorrebbe dire dimenticare le pagine più intense e tenere del romanzo, quelle dello sbocciare dell'amore fra Clelia e Fabrizio; è un amore puro, quasi fanciullesco, in netto contrasto col cinismo che domina il resto del romanzo. Fra i personaggi giganteggia la figura di Gina, donna indomita ed appassionata che col suo comportamento anticonvenzionale si pone aldilà di qualsiasi considerazione morale. Le mie simpatie però vanno a Clelia, una ragazza dolce e posata presa alla sprovvista da un amore più grande di lei e che con tutti i suoi errori, dubbi e incoerenze ho trovato profondamente umana. Il protagoista Fabrizio invece, pur essendo pieno di qualità, è passivo e senza ambizioni, si rianima solo nell'amore e vive in funzione di quel nuovo sentimento.
Lo stile di Stendhal è asciutto, rifugge da qualsiasi lirismo o eleganza formale, e trovo che questa sobrietà si addica molto al testo, che viene quindi ad assomigliare più ad una cronaca che ad un romanzo.
E' un'opera che unisce profondità e brio, risultandone una lettura piacevole e stimolante; peccato solo per il finale che per quanto sia azzeccato è un po' frettoloso. ( )
  Lilirose_ | Feb 3, 2018 |
843.7 STE
  ScarpaOderzo | Apr 18, 2020 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
StendhalAutoreautore primariotutte le edizioniconfermato
Bair, LowellTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Balzac, Honoré deCommentaryautore secondarioalcune edizioniconfermato
Basso, HamiltonCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bellocchio, PiergiorgioIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bengtsson, GunTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bengtsson, Nils A.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Berges, ConsueloTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Busoni, RafaelloCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Busoni, RafaelloIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Cantwell, RobertA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gard, RogerCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Gimferrer, PereTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Goll-Köhler, J. M.Illustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Grunberg, ArnonPostfazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hewlett, MauriceIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hill, JamesImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Howard, RichardTranslator & Afterwordautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kars, TheoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Levin, HarryIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Loyd, Lady MaryTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Madden, JamesCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Martineau, HenriA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Mendelsohn, DanielCommentaryautore secondarioalcune edizioniconfermato
Parker, Robert AndrewIllustratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Raffel, BurtonCollaboratoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Rieger, ErwinTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sbarbaro, CamilloTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Scott Moncrieff, C. K.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Scott-Moncrieff, C. K.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Shaw, Margaret R. B.Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sturrock, JohnIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Tadini, EmilioTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Zanelli Quarantini, FrancaA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
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Titolo canonico
Titolo originale
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Personaggi
Luoghi significativi
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Epigrafe
Già mi fur dolci inviti a empir le carte
i luoghi ameni.
Ariosto, Satira IV
Dedica
Incipit
Il 15 maggio 1796 il generale Bonaparte entrò in Milano alla testa di quel giovane esercito che aveva passato il ponte di Lodi e dimostrato al mondo che, dopo tanti secoli, Cesare e Alessandro avevano un successore.
Citazioni
Ultime parole
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Aonia edizioni. Nato da una nobile famiglia di fede austriaca e reazionaria, Fabrizio del Dongo fugge di casa per seguire Napoleone e assiste cos� al disastro di Waterloo. Messo al bando dalla famiglia, si rifugia presso l'affascinante zia Gina Sanseverina a Parma, dove vive mille avventure tra duelli, carceri, fughe rocambolesche e soprattutto amori, per lo pi� infelici. Summa delle sue esperienze sentimentali, politiche ed estetiche, in questo romanzo modernissimo e profondamente "realista" - Stendhal riassume sia lo spaesamento che la nascente societ� borghese determina nell'uomo immerso in una realt� politica e sociale in evoluzione, sia la perdita tutta individuale delle illusioni.

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