Tre stelle, ma solo di incoraggiamento.
L'idea della House of Night è buona, così come la società matriarcale dei Vampiri che venerano la Dea Nyx e i novizi che vengono scelti e marchiati tra comuni adolescenti, ma l'autrice secondo me ha sbagliato completamente il modo in cui gestire tutta la storia.
La storia è raccontata dal punto di vista della protagonista, Zoey, una ragazza di 16 anni, e qua sta il più grosso difetto del libro. P.C. Cast probabilmente si è dimenticata come ragiona una sedicenne, o semplicemente non conosce le sedicenni di questo decennio.
Ha descritto Zoey come una specie di puritana, che vede puttane ovunque e si sente lei stessa "slut" non appena desidera dare un bacetto di troppo ad un ragazzo.
Per 3/4 del libro ho trovato tremendamente fastidiosa Zoey, in primis per il suo continuo e ostentato volersi distaccare dalle sue coetanee che amano Paris Hilton, le tette della Anderson, i capelli di Jessica Simpson, fare pompini (perchè quelle con un po' di cervello ste cose non le fanno, nonono per carità) o strusciarsi con altre ragazze per attirare ragazzi (tutte zoccole in cerca di sesso orale, ovviamente).
L'autrice come se non bastasse cerca di utilizzare un linguaggio "giovanile" per rendere credibile la protagonista con un pessimo, e ridicolo, risultato. Ma forse la colpa è mia e sono io che ho dimenticato com'è avere sedici anni.
Il libro comunque prende una svolta verso le ultime 50 pagine, quando FINALMENTE entrano davvero in gioco riti magici, spiriti e somme sacerdotesse, per questo ho deciso che leggerò il secondo libro, sperando che insieme a Zoey maturi anche lo stile dell'autrice.

P.s. secondo me la Cast ha un po' di sangue mormone come la Meyer, devc informarmi XD ( )