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Lettera a un bambino mai nato (1975)

di Oriana Fallaci

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6301137,101 (3.74)7
Published by Rizzoli in 1975, Letter to a Child Never Born was quickly translated and sold in twenty-seven countries, becoming an extraordinary world success. It is the tragic monologue of a woman speaking with the child she carries in her womb. This letter confronts the burning theme of abortion, and the meaning of life, by asking difficult questions: Is it fair to impose life even if it means suffering? Would it be better not to be born at all? Letter to a Child Never Born touches on the real meaning of being a woman: the power to give life or not. When the book begins, the protagonist is upset after learning she is pregnant. She knows nothing about the child, except that this creature depends totally and uniquely on her own choices. The creation of another person directly within one's own body is a very shocking thing. The sense of responsibility is huge; it is a heavy burden that gives life to endless reflections, from the origin of our existence to the shame of our selfishness. If the child could choose, would he prefer to be born, to grow up, and to suffer, or would he return to the joyful limbo from which he came? A woman's freedom and individuality are also challenged by a newborn--should she renounce her freedom, her job, and her choice? What should she do at this point?… (altro)
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Una maternità inaspettata e indesiderata raccontata attraverso un monologo doloroso e struggente. Quel figlio potrebbe diventare un ostacolo per l'autonomia e la libertà della mamma. La scelta di tenerlo comporta un dualismo di sensazioni. Affetto, tenerezza, complicità, contrapposti a ripensamenti, dubbi, litigi. Domande, interrogativi che scorrono come un fiume in piena: ''Come faccio a sapere che non sarebbe giusto buttarti via? Darei tanto bambino perché tu mi aiutassi con un cenno, un indizio''. E le risposte arrivano con i fatti ....
E' un libro pervaso da una tristezza incredibile; è un libro che suscita dal primo istante il desiderio di prendersi cure di questa donna, per aiutarla a non sentirsi sola di fronte alle sue paure, a vivere la maternità con gioia e speranza. ( )
  masole | May 27, 2011 |
Un must: bellissimo! ( )
  martymerric3 | Sep 26, 2010 |
Terribile: un centinaio di pagine di vaneggiamenti di una donna che parla ad un feto, di un feto che parla ad una donna, di fiabe che vogliono dire non so cosa, di un messaggio morale praticamente inesistente e, se proprio lo vogliamo far esistere, molto stupido. Sconsigliato. ( )
  Vaaal | Sep 3, 2008 |
un libro che tutte le donne dovrebbero leggere ma anche gli umini per entrare nel mondo di una donna fragile, sola e con un bambino in grembo, per capirla , per proteggerla.
è un libro crudele, scritto a brucia pelle e tra le lacrime.
un libro da leggere una volta nella vita ( )
  maryelisabethswon | Aug 17, 2008 |
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Titolo canonico
Titolo originale
Titoli alternativi
Data della prima edizione
Personaggi
Luoghi significativi
Eventi significativi
Film correlati
Epigrafe
Dedica
A chi non teme il dubbio
a chi si chiede i perché
senza stancarsi e a costo
di soffrire di morire
A chi si pone il dilemma
di dare la vita o negarla
questo libro è dedicato
da una donna
per tutte le donne
Incipit
Citazioni
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (1)

Published by Rizzoli in 1975, Letter to a Child Never Born was quickly translated and sold in twenty-seven countries, becoming an extraordinary world success. It is the tragic monologue of a woman speaking with the child she carries in her womb. This letter confronts the burning theme of abortion, and the meaning of life, by asking difficult questions: Is it fair to impose life even if it means suffering? Would it be better not to be born at all? Letter to a Child Never Born touches on the real meaning of being a woman: the power to give life or not. When the book begins, the protagonist is upset after learning she is pregnant. She knows nothing about the child, except that this creature depends totally and uniquely on her own choices. The creation of another person directly within one's own body is a very shocking thing. The sense of responsibility is huge; it is a heavy burden that gives life to endless reflections, from the origin of our existence to the shame of our selfishness. If the child could choose, would he prefer to be born, to grow up, and to suffer, or would he return to the joyful limbo from which he came? A woman's freedom and individuality are also challenged by a newborn--should she renounce her freedom, her job, and her choice? What should she do at this point?

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Descrizione del libro
Il libro è il tragico monologo di una donna che aspetta un figlio guardando alla maternità non come a un dovere ma come a una scelta personale e responsabile. Una donna di cui non si conosce né il nome né il volto né l'età né l'indirizzo: l'unico riferimento che viene dato per immaginarla è che vive nel nostro tempo, sola, indipendente e lavora. Il monologo comincia nell'attimo in cui essa avverte d'essere incinta e si pone l'interrogativo angoscioso: basta volere un figlio per costringerlo alla vita? Piacerà nascere a lui? Nel tentativo di avere una risposta la donna spiega al bambino quali sono le realtà da subire entrando in un mondo dove la sopravvivenza è violenza, la libertà un sogno, l'amore una parola dal significato non chiaro.
Riassunto haiku

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