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Finzioni (1944)

di Jorge Luis Borges

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7,5611131,187 (4.37)235
Un falso paese scoperto "nelle pagine di un'enciclopedia plagiaria", Uqbar, e un pianeta immaginario, Tlön, "labirinto ordito dagli uomini" ma capace di cambiare la faccia del mondo; il "Don Chisciotte" di Menard, identico a quello di Cervantes eppure infinitamente più ricco; il mago che plasma un figlio nella materia dei sogni e scopre di essere a sua volta solo un sogno; l'infinita biblioteca di Babele, i cui scaffali "registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici... cioè tutto ciò ch'è dato di esprimere, in tutte le lingue" e che sopravviverà all'estinzione della specie umana; il giardino dei sentieri che si biforcano; l'insonne Funes, che ha più ricordi di quanti ne avranno mai tutti gli uomini insieme.… (altro)
Aggiunto di recente darobep, motek, DennisFrank, spenczar, szopinski, MLOverdrive, Chexemille, yasjasemin, jerfjerf, Bipopular
Biblioteche di personaggi celebriGraham Greene, Danilo Kiš
  1. 100
    L'aleph di Jorge Luis Borges (VanishedOne)
  2. 80
    Collected Fictions di Jorge Luis Borges (Carnophile)
    Carnophile: While Ficciones is a subset of Collected Fictions, it is nice to have two translations of the same material. Each translator captures nuances the other misses.
  3. 61
    Le città invisibili di Italo Calvino (Carnophile)
    Carnophile: Both books are liesurely contemplations of fantastical situations, not plot- or character-driven, but conceptual.
  4. 40
    Cronache marziane di Ray Bradbury (lewbs)
    lewbs: Borges admired The Martian Chronicles. The two books have much in common.
  5. 20
    Racconti di E. T. A. Hoffmann (Cecrow)
  6. 10
    Il sistema periodico di Primo Levi (Eustrabirbeonne)
  7. 10
    Dio, il tempo, gli uomini e gli angeli di Olga Tokarczuk (Oct326)
    Oct326: Due esempi di narrazioni fantastiche di grande ricchezza e suggestione, più cristalline e sfaccettate quelle di Borges, più morbida e avvolgente quella di Tokarczuk.
  8. 00
    Casa di foglie di Mark Z. Danielewski (fundevogel)
  9. 01
    Angeli minori di Antoine Volodine (Eustrabirbeonne)
1940s (9)
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Penetrare nell’universo di Borges è allo stesso tempo affascinante e complicato, benché non sia una scusante per aver atteso così tanto. La profonda cultura che lo scrittore argentino riversa nella sua scrittura richiede un supplemento di attenzione per cercare di cogliere il maggior numero si sfumature (di tutte non se ne parla neppure), ma al contempo ci si abbandona con estremo piacere alla dimensione fantastica che si va costruendo riga dopo riga. Il libro è l’unione di due raccolte di scritti brevi uscite in precedenza riunendo lavori pubblicati perlopiù su riviste: entrambe sono precedute da un prologo dell’autore che si incarica di suggerire alcune chiavi di lettura. La prima, intitolata ‘Il giardino dei sentieri che si biforcano’, mette in mostra una componente immaginaria più spiccata che è di notevole importanza pure nel brano a struttura più classica, quel ‘Le rovine circolari’ che pare ispirarsi alla spiritualità orientale nel narrare il potere del sogno e la capacità dell’uomo di ricrearsi fisicamente durante il medesimo. Ci sono poi le variazioni letterarie, a partire dalle argute ramificazioni di ‘Tlön, Uqbar, Orbis Tertius’ in cui si immagina un gruppo di studiosi che scrive un’enciclopedia su di una società immaginata: non da meno è l’accoppiata ‘Pierre Menard, autore del Chisciotte’ e ‘Esame dell'opera di Herbert Quain’ con la geniale sfida del primo (riscrivere il capolavoro di Cervantes identica ma se come fosse nuova) che si fa preferire di un nulla alla labirintica elaborazione del romanzo a cui aspira il secondo. In tutto il libro, i racconti tendono ad andare due per due come ben dimostra la vicinanza che si percepisce ne ‘La lotteria a Babilonia’ (la riffa eletta a regolatrice del vivere comune raggiunge una pervasività tale che vien proprio da pensare che sia dio a giocare a dadi) e nel monumentale ‘La biblioteca di Babele’, in cui la sterminata (alla lettera) costruzione raccoglie tutti i libri possibili combinando ogni segno esistente. In entrambi i casi, l’umanità è minuscola e in balia dell’ambiente: risulta perciò netta la cesura rappresentata dal pezzo che dà il titolo alla sezione: seppure vi abbiano un ruolo non secondario l’Oriente, un romanzo all’apparenza insensato e un labirinto, l’impalcatura gialla e spionistica si afferma attraverso la vicenda di una spia giapponese che dall’Inghilterra deve trasmettere un’informazione a Berlino. L’atmosfera che vi si respira si ripresenta nell’abbinata del tradimento – ‘La forma della spada’ e ‘Tema del traditore e dell'eroe’ da cui Bertolucci ha tratto ‘La strategia del ragno’ – in cui nel finale si gioca con il ribaltamento di quanto è parso fino a quel momento, specie nell’appassionata chiusa del secondo che, tra l’altro, richiama le circostanze dell’assassinio di Lincoln: un cambio di prospettiva presente inoltre ne ‘La morte e la bussola’, dove un detective troppo perspicace scorge indizi ovunque, ma non intercetta quelli che racconterebbero il suo destino. Siamo ormai nella seconda parte, ‘Artifici’, che prosegue toccando toni più mistici laddove a un drammaturgo viene sospeso l’istante del trapasso perché possa scrivere la tragedia sino ad allora rimandata (‘Il miracolo segreto’) o si ipotizza Giuda come vera figura centrale della Redenzione (‘Tre versioni di Giuda’). Dopo il breve ‘La setta della Fenice’, in cui si concentra una sorta di summa delle teorie complottarde attorno a un mistero non svelato ma che parrebbe essere l’atto sessuale, ‘Il sud’ conclude il volume con una narrazione a sorpresa più ampia accompagnando il suo incerto protagonista verso il suo incongruo fato per mano di alcuni tipacci incontrati per caso: anche in queste pagine, in ogni caso, sono presenti i richiami agli altri testi che, come una sottile ma inestricabile ragnatela, avvolgono l’intera raccolta dandole un’indiscutibile patina di unitarietà. ( )
1 vota catcarlo | Mar 3, 2016 |
La confusione non si addice a Borges

Ok... adesso lo rileggo con calma!
*****
Sapevo che la full-immersion avrebbe portato i suoi frutti.
Ed ora mi chiedo: quale istinto ingannevole mi aveva tenuta lontana da Borges fino ad ora?
Forse intuivo questi sogni di sogni, questi giochi degli specchi, queste realtà contorte e contrapposte dove è vero il contrario del vero, dove la logica pura e astratta tende a prevalere e a dominare la realtà oggettiva, finché la realtà stessa, con un inatteso "coupe de theatre", arriva a rivendicare il suo diritto naturale.
Forse semplicemente temevo che avrei finito per perdermi in questi "labirinti", finendo per ritrovarmi in un universo parallelo... in un dylaniato "altroquando".
Ma tutto ciò è talmente piacevole! ( )
  ermita | Sep 6, 2012 |
Le storie sono costruite spesso attorno a concetti matematici da quinta liceo o al massimo da primo anno di università (funzioni esponenziali, proprietà combinatorie) che danno il tono alla storia. Concetti che, purtroppo, molti con formazione umanistica non hanno, e che trovano evidentemente sorprendenti. Su questi concettini facili facili viene infarcita una serie dottissima di riferimenti ad altre opere letterarie, storiche e filosofiche. Sicuramente un esercizio che richiede una grande cultura. Ma, per me, terribilmente noioso. E un poco fastidiosamente pretenzioso. Sarà anche un capolavoro, ma non ce l'ho fatta a finirlo.

Perlomeno la tiene corta. Concordo con chi dice qui che altri scrittori (e.g. Umberto Eco) con ogniuno di questi concetti ci scriveva attorno 600 pagine invece che 20. ( )
  Rouge2507 | Jan 21, 2011 |
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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Jorge Luis Borgesautore primariotutte le edizionicalcolato
一士, 篠田Traduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Blanchot, MauriceIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bonner, AnthonyTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Bosco, ElImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Celda, RafaelA cura diautore secondarioalcune edizioniconfermato
Håkansson, GabriellaPrefazioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Hurley, AndrewTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Kerrigan, AnthonyTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Lucentini, FrancoTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Reid, AlastairTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Sturrock, JohnIntroduzioneautore secondarioalcune edizioniconfermato
Temple, HelenTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato
Todd, RuthvenTraduttoreautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Luoghi significativi
Eventi significativi
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Film correlati
Epigrafe
Dedica
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To
Esther Zemborain de Torres
Incipit
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I owe the discovery of Uqbar to the conjunction of a mirror and an encyclopedia. (Tlön, Uqbar, Orbis Tertius)
The work of Jorge Luis Borges is a species of international literary metaphor. (Introduction)
The eight pieces of this book do not require extraneous elucidation. (Prologue, Part One)
Though less torpidly executed, the pieces in this section are similar to those which form the first part of the book. (Prologue, Part Two)
Citazioni
Ultime parole
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Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese (1)

Un falso paese scoperto "nelle pagine di un'enciclopedia plagiaria", Uqbar, e un pianeta immaginario, Tlön, "labirinto ordito dagli uomini" ma capace di cambiare la faccia del mondo; il "Don Chisciotte" di Menard, identico a quello di Cervantes eppure infinitamente più ricco; il mago che plasma un figlio nella materia dei sogni e scopre di essere a sua volta solo un sogno; l'infinita biblioteca di Babele, i cui scaffali "registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici... cioè tutto ciò ch'è dato di esprimere, in tutte le lingue" e che sopravviverà all'estinzione della specie umana; il giardino dei sentieri che si biforcano; l'insonne Funes, che ha più ricordi di quanti ne avranno mai tutti gli uomini insieme.

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Descrizione del libro
Un falso paese scoperto "nelle pagine di un'enciclopedia plagiaria", Uqbar, e un pianeta immaginario, Tlön, "labirinto ordito dagli uomini" ma capace di cambiare la faccia del mondo; il "Don Chisciotte" di Menard, identico a quello di Cervantes eppure infinitamente più ricco; il mago che plasma un figlio nella materia dei sogni e scopre di essere a sua volta solo un sogno; l'infinita biblioteca di Babele, i cui scaffali "registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici... cioè tutto ciò ch'è dato di esprimere, in tutte le lingue" e che sopravviverà all'estinzione della specie umana; il giardino dei sentieri che si biforcano; l'insonne Funes, che ha più ricordi di quanti ne avranno mai tutti gli uomini insieme.
(piopas)
Riassunto haiku

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