dire che ADORO questo libro è decisamente riduttivo

Il trasferimento della statua di Santa Barbara (identificata con Iansã) è l'inizio di un'avventura che vede schierate - come nelle altre opere del ciclo bahaiano - le due forze contrapposte del meticciato e della "bianchezza" (intesa come sfruttamento, oppressione e repressione sessuale). L'intervento di Iansã (Eparrei Oyá) libererà Manela e Damiana da una religiosità vissuta come sofferenza e negazione del desiderio, riportandole nella comunità del candomblé, e salverà Abelardo dalla morte, trasformandolo in un "prete intero" in senso umano e politico.
Santa Barbara dei fulmini è un omaggio alla cultura meticcia di Bahia che sembra però sul punto di svanire, svilita dai "moderni africanologi mezze calzette", dalla speculazione edilizia e dall'avanzare di una società consumistica. All'amarezza per il declino di Bahia si associa, nel finale, quella causata all'incomprensione della critica:
"Notoria è l'incapacità dell'autore a rinnovare ed innovare ... a rivoluzionare la struttura da feuilletton della narrativa"
i romanzi di Amado potranno anche essere "scartafacci dal linguaggio limitato, vuoti di idee, popolareschi", ma mi trasportano a Bahia e mi hanno fatto conoscere gli Orixas e tanto mi basta. ( )