La storia delle missioni Apollo attraverso gli uomini che ne fecero parte e le vicende politiche dell'epoca. Con riferimenti a scienza, tecnologia e cultura pop. Libro bello e un po' malinconico sul senso complessivo delle esplorazioni spaziali, cerca di fare il punto sulle contraddizioni della seconda metà del XX secolo occidentale. Non sempre perfettamente scorrevole (forse a causa della traduzione?), ma molto piacevole fino in fondo.
"Sono uscito da Sturbucks e ho fissato la Luna, insolitamente grande, luminosa, opalescente, appesa sui passanti che si affrettavano a fare compere per i saldi. Mi sono reso conto che non l'avevo giardata, guardata davvero, per un po'. Ho provato a immaginarmi di fluttuare nello spazio verso di lei. Apollo valeva tutto quello sforzo e quella spesa? Se si fosse trattato della Luna, la risposta sarebbe no, ma non si trattava di lei, si trattava della Terra. La risposta è sì. La sola cosa che non riesco a vedere è una ragione per tornarci. A meno che non ci si possa portare tutti." (p. 376) ( )