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From an inauspicious beginning at the tiny Left Bank Theatre de Babylone in 1953, followed by bewilderment among American and British audiences, Waiting for Godot has become of the most important and enigmatic plays of the past fifty years and a cornerstone of twentieth-century drama. As Clive Barnes wrote, "Time catches up with genius ... Waiting for Godot is one of the masterpieces of the century." The story revolves around two seemingly homeless men waiting for someone??or something??named Godot. Vladimir and Estragon wait near a tree, inhabiting a drama spun of their own consciousness. The result is a comical wordplay of poetry, dreamscapes, and nonsense, which has been interpreted as mankind's inexhaustible search for meaning. Beckett's language pioneered an expressionistic minimalism that captured the existential post-World War II Europe. His play remains one of the most magical and beautiful allegories of our time… (altro)
Non c’è da meravigliarsi che, uscendo dal teatro, la gente si chieda cosa diavolo ha visto. In casi come questo si finisce sempre per attribuire all’autore un preciso disegno simbolico, e si rigira il testo pezzo per pezzo, battuta per battuta, cercando di ricostruire il puzzle. Si ha l’impressione che Beckett, a casa sua, stia ridendo malignamente alle nostre spalle, mentre con una semplice intervista alla televisione potrebbe chiarire ogni cosa. Diremmo subito che, a nostro parere, pretendere a tutti i costi questo “sesamo apriti” non ha senso. Stabilire se Godot è Dio, la Felicità, o altro, ha poca importanza; vedere se in Vladimiro ed Estragone la piccola borghesia che se ne lava le mani, mentre Pozzo, il capitalista, sfrutta bestialmente Lucky, il proletariato, è perfettamente legittimo, ma altrettanto legittima è la “chiave” cristiana, per cui tutto, dall’albero che si trova sulla scena, e che dovrebbe rappresentare la Croce, alla barba bianca di Godot, si può spiegare Vangelo alla mano”. (Carlo Fruttero)
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Estragon, sitting on a low mound, is trying to take off his boot. He pulls at it with both hands, panting. He gives up, exhausted, rests, tries again. As before. Enter Vladimir ESTRAGON: (giving up again) Nothing to be done.
Citazioni
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"Don't talk to me. Don't speak to me. Stay with me."
From an inauspicious beginning at the tiny Left Bank Theatre de Babylone in 1953, followed by bewilderment among American and British audiences, Waiting for Godot has become of the most important and enigmatic plays of the past fifty years and a cornerstone of twentieth-century drama. As Clive Barnes wrote, "Time catches up with genius ... Waiting for Godot is one of the masterpieces of the century." The story revolves around two seemingly homeless men waiting for someone??or something??named Godot. Vladimir and Estragon wait near a tree, inhabiting a drama spun of their own consciousness. The result is a comical wordplay of poetry, dreamscapes, and nonsense, which has been interpreted as mankind's inexhaustible search for meaning. Beckett's language pioneered an expressionistic minimalism that captured the existential post-World War II Europe. His play remains one of the most magical and beautiful allegories of our time
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Descrizione del libro
"Non c'è da meravigliarsi che, uscendo dal teatro, la gente si chieda cosa diavolo ha visto. In casi come questo si finisce sempre per attribuire all'autore un preciso disegno simbolico, e si rigira il testo pezzo per pezzo, battuta per battuta, cercando di ricostruire il puzzle. Si ha l'impressione che Beckett, a casa sua, stia ridendo malignamente alle nostre spalle, mentre con una semplice intervista alla televisione potrebbe chiarire ogni cosa. Diremmo subito che, a nostro parere, pretendere a tutti i costi questo "sesamo apriti" non ha senso. Stabilire se Godot è Dio, la Felicità, o altro, ha poca importanza; vedere se in Vladimiro ed Estragone la piccola borghesia che se ne lava le mani, mentre Pozzo, il capitalista, sfrutta bestialmente Lucky, il proletariato, è perfettamente legittimo, ma altrettanto legittima è la "chiave" cristiana, per cui tutto, dall'albero che si trova sulla scena, e che dovrebbe rappresentare la Croce, alla barba bianca di Godot, si può spiegare Vangelo alla mano". (piopas)