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La fine dell'eternità (1955)

di Isaac Asimov

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3,664933,425 (4.01)76
A spellbinding novel set in the universe of Isaac Asimov's classic Galactic Empire series and Foundation series Due to circumstances within our control . . . tomorrow will be canceled. The Eternals, the ruling class of the Future, had the power of life and death not only over every human being but over the very centuries into which they were born. Past, Present, and Future could be created or destroyed at will. You had to be special to become an Eternal. Andrew Harlan was special. Until he committed the one unforgivable sin--falling in love. Eternals weren't supposed to have feelings. But Andrew could not deny the sensations that were struggling within him. He knew he could not keep this secret forever. And so he began to plan his escape, a plan that changed his own past . . . and threatened Eternity itself.… (altro)
  1. 81
    La macchina del tempo di H. G. Wells (codeeater)
  2. 00
    Great Work of Time {novella} di John Crowley (whiten06)
    whiten06: Two great time-travel novels with similar premises
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Fino a qualche anno fa, la mia conoscenza della fantascienza si riduceva al concetto navi spaziali alieni esplosioni. Non ho mai avuto amici appassionati che potessero correggere questo cliché che avevo in testa e, all’epoca, leggevo libri troppo distanti da questo genere perché mi portassero a incontrare, anche solo per caso, qualcosa che mi facesse cambiare idea.

Poi ho scoperto il mondo di internet.

La blogosfera, i siti dedicati ai più svariati argomenti, i social network letterari.

E attraverso l’iter che potete facilmente immaginare (una recensione positiva qui, uno speciale interessante là, degli articoli curiosi su un argomento particolare e insolito…) finalmente mi sono avvicinata, passettino dopo passettino, alla fantascienza. Ho letto qualche libro, ho cominciato ad appassionarmi ai film di questo genere.

Per carità, sono ancora agli inizi (anzi, mi sembra di non aver ancora superato i blocchi di partenza): ma ora so che mi aspetta un mondo molto, molto più vasto di quello che potevo immaginarmi prima – un mondo che, ora come ora, adoro esplorare.

Quindi, quando ho parlato con Nick di questa iniziativa ["Visti da lontano" sul blog Il Futuro è Tornato, ndR] e lui mi ha proposto di prenderne parte, ho pensato “Perché no? E’ tempo che tu prenda il toro per le corna e la smetta di girarci attorno. E’ il momento giusto per attaccare un classico del genere!”.

Sapevo già chi scegliere. C’è forse un autore che sia più classico di Asimov, quando si parla di fantascienza?


Ho scelto un libro che avevo in casa da tempo immemore e che, stando a quel che ho letto in giro, potrebbe essere una buona introduzione al mondo di questo grande autore: La fine dell’eternità.

A fine lettura, credo di poter dire che è stata un’ottima idea: ho ricevuto una spiegazione logica dei viaggi nel tempo, ho affrontato dilemmi che non avrei mai immaginato potessero mettermi in crisi e finalmente ho capito cosa ha portato Asimov ad essere così amato dai suoi lettori.

Guardiamo un momento la trama (tratta dall’ultima edizione Mondadori):

In un futuro ancora molto lontano l’uomo ha imparato a viaggiare nel tempo, spostandosi con disinvoltura da un secolo all’altro e organizzando traffici commerciali tra ere diverse. Il viaggio nel tempo permette anche di tenere l’umanità sotto rigido controllo, modificando tutto ciò che potrebbe provocare gravi turbamenti nella storia. A effettuare i cambiamenti sono delegati gli analisti e i tecnici della chiusa casta degli Eterni, gli unici in grado di manipolare passato e futuro. Un giorno però Andrew Harlan, un giovane Eterno, si trova di fronte ad una scelta atroce: salvare l’eternità o il suo amore, e non avrà dubbi.

Per spiegarvi meglio le idee che ho accennato prima, penso sarà meglio cercare di procedere in modo ordinato e legarle alla trama del libro stesso (Asimov e la sua mentalità scientifica mi hanno influenzata!).

In un futuro ancora molto lontano l’uomo ha imparato a viaggiare nel tempo, spostandosi con disinvoltura da un secolo all’altro e organizzando traffici commerciali tra ere diverse. Il viaggio nel tempo permette anche di tenere l’umanità sotto rigido controllo, modificando tutto ciò che potrebbe provocare gravi turbamenti nella storia.

I viaggi nel tempo! Croce e delizia di chiunque mastichi anche solo un po’ di SF, persino per qualcuno che, come me, avrebbe bisogno di un manualetto di fantascienza for dummies. E’ possibile ipotizzare un macchinario scientificamente realistico (ovvero che non sembri totalmente campato per aria, o quasi “magico”) che permetta il viaggio nel tempo? Si può modificare il passato? Cosa succede alle persone che modificano il passato, e a quelle che con esso vengono modificate?

Asimov dà una risposta a tutte queste domande – e, cosa più importante, lo fa in modo sensato. Mi è capitato, vedendo un film o leggendo un libro in cui sono presenti i viaggi nel tempo, di avere come l’impressione che qualcosa non tornasse; che ci si basasse molto sul fatto che lo spettatore avesse implicitamente fatto un patto per cui lui avrebbe creduto al viaggio intertemporale presentato. Ebbene, Asimov non ha bisogno di fare alcun patto con il lettore, perché la sua spiegazione, per quanto fantascientifica, è perfettamente sensata. Tutto, dalla fonte di energia alla divisione dei compiti, è logico e verosimile: in questo si sente molto la presenza dell’Asimov scienziato.

Il bello è che, pur descrivendo concetti così complicati, non elimina del tutto l’aura di meraviglia e stupore che circonda l’argomento (e lo rende così affascinante), né si esprime in modo contorto, anzi: mostra una dialettica portata per la divulgazione scientifica , coadiuvata da uno stile piano e diretto, privo di fronzoli. Mi è piaciuto molto; tuttavia, non posso farea meno di notare che, quando questo stesso stile è usato nei momenti più narrativi, la sua semplicità risulta quasi eccessiva e i momenti di pathos, salvo certe eccezioni, ne soffrono un po’.

Il viaggio nel tempo permette anche di tenere l’umanità sotto rigido controllo, modificando tutto ciò che potrebbe provocare gravi turbamenti nella storia. A effettuare i cambiamenti sono delegati gli analisti e i tecnici della chiusa casta degli Eterni, gli unici in grado di manipolare passato e futuro.

I dilemmi che riesce a sollevare questo libro! È giusto modificare la realtà alla ricerca di un’ipotetica pace perfetta, tra l’altro all’insaputa della maggioranza della popolazione? Colonizzare zone grigie di ogni secolo, per controllarli quasi come dittatori, seppur pensando al bene comune? Stravolgere intere esistenze, solo perché sono meno speciali di quelle che si intende preservare? Oppure, dare a certi secoli delle cure e ad altri no, sulla base di soli calcoli matematici e osservazioni, come se fossimo tutti cavie sotto esperimento?

Asimov non sembra schierarsi, nonostante la conclusione possa far pensare il contrario: in fondo l’Eternità è una macchina ben funzionante, sopravvissuta nel corso di millenni e sembra effettivamente agire per ottenere un bene superiore. Il punto è che le motivazioni, per quanto buone, sono sempre al servizio di una tesi per cui pochi uomini si prendono il diritto di scegliere e controllare l’esistenza di intere civiltà.

Giusto e sbagliato sono separati da una linea sempre più sottile man mano che procede il romanzo, anche perché l’autore non fa mancare prese di posizione autorevoli e persuasive esposte a favore di entrambi gli schieramenti. E’ una questione che non può fare a meno di insinuarsi nella mente del lettore.

Un giorno però Andrew Harlan, un giovane Eterno, si trova di fronte ad una scelta atroce: salvare l’eternità o il suo amore, e non avrà dubbi.

Arriviamo al punto più critico di questo mio approccio con Asimov, ovvero la caratterizzazione dei personaggi. Diciamo che, per certi versi, sono piuttosto approssimative: non si può dire che siano fatte male, semplicemente sono poco curate. I dilemmi di cui ho appena parlato hanno sicuramente dato una mano nel rendere i personaggi più tridimensionali, ma ovviamente non sono sufficienti a costruire un’intera personalità.

Andrew Harlan, essendo il protagonista principale, è quello con un po’ più di spessore: ne conosciamo abitudini e passioni, ne seguiamo il tragitto verso una nuova consapevolezza, lo vediamo mentre affronta lo sgretolamento di convinzioni che gli sono stati inculcate da quando era un ragazzino. Eppure… eppure, paradossalmente, siamo più presi dallo svolgersi dell’evento in sé, piuttosto che dalle ripercussioni che queste hanno sul nostro protagonista. Potete ben capire, quindi, che il coinvolgimento nei personaggi non è decisamente il punto di forza di questo libro. Mi sono sentita un po’ più vicina ad Harlan solo quando ho iniziato a pormi anche io le domande che assillavano quest’uomo – quando, insomma, mi sono “costretta” ad identificarmi con lui; per il resto, non ho provato alcuna empatia.

Lo stesso dicasi per il calcolatore Twissell, personaggio fondamentale della storia: conosciamo la sua vicenda nel dettaglio (forse è colui di cui sappiamo più cose), leggendo certi passi ne percepiamo la sofferenza, ma non si riesce a “toccarlo” e purtroppo questo non è dato dalla distanza temporale che separa Twissell dal lettore (anche se ammetto di aver sobbalzato, quando ho scoperto quanto questa fosse grande).

Non parliamo poi del grande amore di Harlan, per favore. Piatta, piatta, piatta – si salva solo nelle ultime pagine e solamente perché parte di uno dei finali più inaspettati in cui mi sia imbattuta. Se non avessi già elencato un buon numero di motivi per farlo, vi consiglierei di leggerlo anche solo per il colpo di scena che si consuma negli ultimi capitoli.

Tiriamo i fili di questo commento, prima che diventi un papiro: La fine dell’eternità è un gran bel libro, sia che si parli di fantascienza, sia di narrativa in generale. Che siate novellini come me, o incalliti appassionati, il consiglio è lo stesso: leggetelo e lasciatevi trasportare in un luogo dove dovrete rivedere la vostra concezione di tempo… ( )
1 vota Dasly | Feb 18, 2014 |
Libro che, secondo me, faticava a decollare. Era nell'aria: più si proseguiva nello scoprire la storia, più si aveva la sensazione che a breve ci sarebbe stata l'esplosione, la svolta che ti avrebbe tenuto incollato fino alla fine. Svolta che arriva, pienamente, verso metà libro. Ma da li in poi è veramente avvincente, e fino all'ultima pagina non ti aspetti l'epilogo che Asimov decide per questa nuova avventura. ( )
  albertoivan1981 | Nov 1, 2012 |
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The End of Eternity is a love story. Our questions about Andrew’s love are right. In the end as the mists melt — indeed by reflecting on Noÿs — we recognize what he has been and done. His mistakes are worse, and his character better, than we thought. We are left with a man who learns.

Asimov's spare prose is here at its height. It stands in his language, his focus. Hills of detail are at a stroke given to the imagination. Minds and hearts — and this is a novel of the mind and heart — are painted partly by silence, by the author's silence, by what is set before us and what goes unsaid. The reader, the re-reader, who looks, who notes, is rewarded. Theodore Sturgeon used to say "Science fiction is knowledge fiction." That is true not only of physical knowledge.
 

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Nome dell'autoreRuoloTipo di autoreOpera?Stato
Asimov, Isaacautore primariotutte le edizioniconfermato
Foss, ChrisImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato
Giancola, DonatoImmagine di copertinaautore secondarioalcune edizioniconfermato

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Titolo canonico
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Film correlati
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Epigrafe
Dedica
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To Horace L. Gold
Incipit
Andrew Harlan stepped into the kettle.
Andrew Harlan entrò nel cronoscafo.
Andrew Harlan entrò nel cronoscafo perfettamente sferico inserito in una gabbia di aste regolarmente distanziate che parevano vibrare per effetto di evaporazioni di caldo.
Citazioni
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If there was a flaw in Eternity, it involved women.  He had known the flaw for what it was from almost his first entrance in to Eternity, but he felt it personally only that day he had first met Noys.  From that moment it had been an easy path to this one, in which he stood false to his oath as an Eternal and to everything in which he had believed.  

For what?

For Noys.

And he was not ashamed.  It was that which really rocked him.  He was not ashamed.  He felt no guilt for the crescendo of crimes he had committed, to which the latest addition of the unethical use of confidential Life-Plotting could only rank as a pecadillo.  

He would do worse than his worst if he had to.

For the first time the specific and express thought came to him.  And though he pushed it away in horror, he knew that, having once come, it would return.

The thought was simply this:  That he would ruin Eternity, if he had to.

The worst of it was that he knew he had the power to do it.
Ultime parole
(Click per vedere. Attenzione: può contenere anticipazioni.)
Nota di disambiguazione
Redattore editoriale
Elogi
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Lingua originale
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DDC/MDS Canonico
LCC canonico

Risorse esterne che parlano di questo libro

Wikipedia in inglese

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A spellbinding novel set in the universe of Isaac Asimov's classic Galactic Empire series and Foundation series Due to circumstances within our control . . . tomorrow will be canceled. The Eternals, the ruling class of the Future, had the power of life and death not only over every human being but over the very centuries into which they were born. Past, Present, and Future could be created or destroyed at will. You had to be special to become an Eternal. Andrew Harlan was special. Until he committed the one unforgivable sin--falling in love. Eternals weren't supposed to have feelings. But Andrew could not deny the sensations that were struggling within him. He knew he could not keep this secret forever. And so he began to plan his escape, a plan that changed his own past . . . and threatened Eternity itself.

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Descrizione del libro
Nella segreta, ristrettissima casta degli Eterni, un Tecnico è come un chirurgo: glaciale, preciso, impietoso, "opera" sui secoli e sui millenni, modificando minuscoli particolari della realtà. Un barattolo spostato, una lettera non spedita, un appuntamento mancato, e tutto il corso successivo della storia sarà diverso, miliardi di uomini non saranno mai esistiti, terribili guerre saranno state evitate, funeste invenzioni resteranno ininventate. Una nobile missione, che ha il solo fine di assicurare all'umanità uno sviluppo pacifico, armonioso, razionale; così, per lo meno, crede il Tecnico Harlan, finchè il suo lavoro lo mette, letteralmente, davanti a se stesso. E a questo punto gli si forma attorno un gioco di specchi dove passato, presente e futuro, realtà e irrealtà, possibile e impossibile si mescolano in un vortice in apparenza insensato, ma di cui toccherà a lui dipanare il senso profondo e decisivo.

*Ristampa del n. 119

INDICE
L'ABITAZIONE - LA LOCOMOTIVA - Invenzioni e scoperte 1900
Nella segreta, ristrettissima casta degli Eterni, un Tecnico è come un chirurgo: glaciale, preciso, impietoso, "opera" sui secoli e sui millenni, modificando minuscoli particolari della realtà. Un barattolo spostato, una lettera non spedita, un appuntamento mancato, e tutto il corso successivo della storia sarà diverso, miliardi di uomini non saranno mai esistiti, terribili guerre saranno state evitate, funeste invenzioni resteranno ininventate. Una nobile missione, che ha il solo fine di assicurare all'umanità uno sviluppo pacifico, armonioso, razionale; così, per lo meno, crede il Tecnico Harlan, finché il suo lavoro lo mette, letteralmente, davanti a se stesso. E a questo punto gli si forma attorno un gioco di specchi dove passato, presente e futuro, realtà e irrealtà, possibile e impossibile si mescolano in un vortice in apparenza insensato, ma di cui toccherà a lui dipanare il senso profondo e decisivo.
Riassunto haiku

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