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fulner: Explore Bill Still's take on the symbolism within Baum's Wonderful Wizard of Oz and its relation to the global economic system amid Baum's bought with with several newspapers during the progressive era.
Othemts: These books share a similar quest for self-knowledge with the ultimate realization that what one is looking for was with you all the time. After all, there's no place like Om
Questa è la prima volta che leggo Il mago di Oz, sebbene ricordi di aver visto il film quando ero piccola. Non credo di rimpiangere di non averlo letto prima, perché in questo modo ho potuto apprezzarne la neanche tanto sottile ironia.
Davvero, l'ultima cosa che mi sarei aspettata di trovare in questo romanzo è l'ironia (chissà se c'era anche nel film? Non me lo ricordo proprio...). Eppure attraversa briosa tutto il libro, facendoci ridacchiare dello Spaventapasseri che vorrebbe un cervello ma escogita astuti trucchi per cavarsi dai guai, del Taglialegna di Latta che vorrebbe un cuore ed è sempre attento alle esigenze altrui e del Leone Codardo che vorrebbe il coraggio ma è sempre pronto a difendere Dorothy e i suoi amici.
Il mago di Oz è un romanzo da bambin* che si legge in un soffio, eppure è pieno di simbologia, una simbologia che potrebbe addirittura rimandare alla politica statunitense di fine Ottocento, oppure ci ricorda le vecchie figure fiabesche, con la Strega dell'Ovest, matrigna cattiva, e il mago di Oz, padre non proprio esemplare. Anche le ripetizioni periodiche delle richieste da portare all'attenzione del mago di Oz hanno un sapore fiabesco, ma Baum ha dato alla sua storia un taglio decisamente moderno, facendo di Dorothy una perfetta ragazzina americana, pragmatica e decisa nel suo voler tornare a casa sua, in Kansan, sebbene nel paese di Oz abbia trovato amici e molte mirabilia.
Molto bella, poi, quest'edizione Einaudi, che ripropone le illustrazioni originali di William Wallace Denslow, delle quali potete vedere un esempio sulla copertina. C'era anche l'edizione BUR Rizzoli disponibile su MLOL, ma confesso che questa copertina Einaudi, elegante ed essenziale, ha vinto a man bassa... inoltre, ha anche un'interessantissima introduzione di Carlo Pagetti e io ve la consiglio. ( )
Dati dalle informazioni generali inglesi.Modifica per tradurlo nella tua lingua.
This book is dedicated to my good friend and comrade, my wife L. F. B.
Incipit
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Dorothy lived in the midst of the great Kansas prairies, with Uncle Henry, who was a farmer, and Aunt Em, who was the farmer's wife.
Citazioni
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"Take me home to Aunt Em!"
"Come along, Toto," she said. "We will go to the Emerald City and ask the great Oz how to get back to Kansas."
Finally, one of the biggest mice spoke.
‘Is there nothing we can do,’ it asked, ‘to repay you for saving the life of our Queen?’
‘Nothing that I know of,’ answered the Woodman; but the Scarecrow, who had been trying to think, but could not because his head was stuffed with straw, said, quickly, ‘Oh, yes; you can save our friend, the Cowardly Lion, who is asleep in the poppy bed.’
Ultime parole
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Redattore editoriale
Elogi
Lingua originale
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Nelle grigie praterie del Kansas un potente tornado trascina via la casa di Dorothy e la lascia cadere nel misterioso Paese di Oz, un mondo fantastico popolato da strane creature: Biascichini, Scimmie Alate, Ammicchetti, Quadrotti... Attraverso il tema simbolico del viaggio, metafora della vita, Baum crea un'opera stupefacente. Dorothy, accompagnata dal Boscaiolo di Latta, dallo Spaventapasseri e dal Leone Codardo, parte alla ricerca del mago che potrà aiutare ognuno di loro. I quattro visiteranno luoghi incredibili, compiendo svariate esperienze in un Paese unico, pieno di colori, di atmosfere suggestive e di magia. Alla fine, dopo aver affrontato mille peripezie e avventure, ognuno dei protagonisti troverà quello che cerca. “Il meraviglioso mago di Oz” è una fiaba moderna che ci trasporta insieme a Dorothy in un luogo da sogno dove anche noi, camminando lungo la strada di mattoni gialli, partecipiamo a un viaggio indimenticabile. Età di lettura: da 9 anni.
Davvero, l'ultima cosa che mi sarei aspettata di trovare in questo romanzo è l'ironia (chissà se c'era anche nel film? Non me lo ricordo proprio...). Eppure attraversa briosa tutto il libro, facendoci ridacchiare dello Spaventapasseri che vorrebbe un cervello ma escogita astuti trucchi per cavarsi dai guai, del Taglialegna di Latta che vorrebbe un cuore ed è sempre attento alle esigenze altrui e del Leone Codardo che vorrebbe il coraggio ma è sempre pronto a difendere Dorothy e i suoi amici.
Il mago di Oz è un romanzo da bambin* che si legge in un soffio, eppure è pieno di simbologia, una simbologia che potrebbe addirittura rimandare alla politica statunitense di fine Ottocento, oppure ci ricorda le vecchie figure fiabesche, con la Strega dell'Ovest, matrigna cattiva, e il mago di Oz, padre non proprio esemplare. Anche le ripetizioni periodiche delle richieste da portare all'attenzione del mago di Oz hanno un sapore fiabesco, ma Baum ha dato alla sua storia un taglio decisamente moderno, facendo di Dorothy una perfetta ragazzina americana, pragmatica e decisa nel suo voler tornare a casa sua, in Kansan, sebbene nel paese di Oz abbia trovato amici e molte mirabilia.
Molto bella, poi, quest'edizione Einaudi, che ripropone le illustrazioni originali di William Wallace Denslow, delle quali potete vedere un esempio sulla copertina. C'era anche l'edizione BUR Rizzoli disponibile su MLOL, ma confesso che questa copertina Einaudi, elegante ed essenziale, ha vinto a man bassa... inoltre, ha anche un'interessantissima introduzione di Carlo Pagetti e io ve la consiglio. ( )